«Il mattino seguente sentii uno squillo di tromba» disse Wasumaza,
uno dei guerrieri di Piede Grosso che alcuni anni dopo cambiò il suo
nome con quello di Dewey Beard. «Poi vidi i soldati che montavano a
cavallo e ci circondavano.»
Fu annunciato che tutti gli uomini
dovevano venire al centro del campo per un colloquio e che dopo il
colloquio dovevano andare nell'agenzia di Pine Ridge.
Piede Grosso
fu portato fuori dal suo tepee e sedette davanti alla sua tenda e
gli uomini più anziani si riunirono intorno a lui e si sedettero
proprio vicino a lui al centro.»
Dopo aver distribuito le gallette per la colazione, il colonnello
Forsyth informò gli indiani che ora dovevano essere disarmati.
«Chiesero i fucili e le armi,» disse Lancia Bianca «così tutti noi
consegnammo i fucili e li ammonticchiammo al centro.»
I guerrieri
non erano assolutamente contenti delle decisioni dei soldati e men
che meno erano convinti di doversi privare delle armi. Perciò
consegnarono solo alcuni vecchi catenacci, armi rotte o
inutilizzabili di fronte alle quali il colonnello Forsyth perse la
pazienza finché mandarono alcuni squadroni di soldati a perquisire i tepee.
«Entrarono
nelle tende e uscirono con fagotti e li strapparono per aprirli»
disse Cane Capo. «Presero le scuri, i coltelli e i pali delle tende
e li ammonticchiarono vicino ai fucili.»
Non ancora soddisfatti, i capi dei soldati ordinarono ai guerrieri
di togliersi le coperte di dosso e di sottoporsi a una
perquisizione.
I volti degli indiani esprimevano tutta la loro
rabbia, ma solo lo stregone, Uccello Giallo, protestò apertamente.
Accennò pochi passi della Danza degli Spettri, e intonò un canto
sacro, assicurando i guerrieri che le pallottole dei soldati non
avrebbero forato i loro indumenti sacri. «Le pallottole non andranno
verso di voi» egli cantò in Sioux. «La prateria è grande e le
pallottole non andranno verso di voi.»
I soldati di cavalleria trovarono solo due fucili, uno dei quali era
un Winchester nuovo che apparteneva a un giovane Minneconjou di nome
Coyote Nero. Coyote Nero sollevò il Winchester sopra la testa
gridando che aveva pagato molto denaro per il fucile e che
apparteneva a lui.
Alcuni anni dopo Dewey Beard ricordò che Coyote
Nero era sordo. «Se lo avessero lasciato solo egli sarebbe andato a
deporre il fucile nel posto indicato. Essi invece lo afferrarono e
lo spinsero in direzione est. Egli non si preoccupò nemmeno allora.
Il suo fucile non era puntato su nessuno. La sua intenzione era di
mettere giù quel fucile. Essi si fecero avanti e afferrarono il
fucile che egli si stava accingendo a deporre. Lo avevano appena
circondato quando si udì un colpo di fucile abbastanza forte. Non
saprei dire se qualcuno fu colpito, ma dopo quel colpo ci fu un gran
fracasso.»
«Quel rumore assomigliava molto al suo suono della tela strappata»
disse Penna Frusta. Colui Che Teme il Nemico lo descrisse come lo
«scoppio di un fulmine».
Falco Rotante disse che Coyote Nero «era un uomo pazzo, un giovane
che aveva una cattiva influenza sugli altri e in realtà era una
nullità». Disse che Coyote Nero sparò col suo fucile e
«immediatamente i soldati risposero al fuoco e ne seguì un massacro
indiscriminato».
All'inizio del tumulto, il fuoco delle carabine era assordante, e
l'aria era piena di fumo.
Fra i moribondi che giacevano accasciati
sulla terra gelata vi era Piede Grosso. Poi il fragore delle armi
cessò per un momento, mentre piccoli gruppi di indiani e di soldati
combattevano corpo a corpo, usando coltelli, mazze e pistole.
Poiché
solo pochi indiani avevano armi, dovettero presto fuggire e allora i
grandi fucili Hotchkiss sulla collina aprirono il fuoco su di loro,
sparando quasi un proiettile al secondo, falciando l'accampamento
indiano, facendo a pezzi i tepee, uccidendo uomini, donne e bambini.
«Cercammo di fuggire» disse Louise Orsa Astuta «ma essi ci sparavano
addosso come se fossimo bisonti. Io so che vi sono alcune persone
bianche buone, ma i soldati che spararono sui bambini e sulle donne
furono infami. I soldati indiani non avrebbero fatto una cosa simile
ai bambini bianchi.»
«Corsi via da quel luogo e seguii quelli che stavano scappando»
disse Hakiktawn, un'altra giovane donna. «Mio nonno, mia nonna e mio
fratello furono uccisi quando attraversammo la gola, e poi una
pallottola mi trapassò il fianco destro e poi anche il polso destro
e lì mi fermai perché non ero in grado di camminare e dopo il
soldato mi raccolse e si avvicinò una ragazzina e si nascose sotto
la coperta.»
Quando finì l'esplosione di follia, Piede Grosso e più della metà
della sua gente erano morti o erano gravemente feriti; i morti
accertati furono 153, ma molti dei feriti si allontanarono
strisciando e morirono in seguito. Secondo una valutazione, dei 350
Minneconjou che si trovavano lì, i morti, fra uomini, donne e
bambini, furono quasi trecento. Fra i soldati vi furono venticinque
morti e trentanove feriti, per la maggior parte colpiti dalle loro
stesse pallottole.
Dopo che i soldati di cavalleria feriti furono mandati all'agenzia
di Pine Ridge, un distaccamento di soldati si recò sul campo di
battaglia di Wounded Knee, raccolse gli indiani che erano ancora
vivi e li caricò sui carri.
Poiché appariva chiaro che prima di sera
si sarebbe scatenata una tempesta di neve, gli indiani morti furono
lasciati là dove erano caduti. (Dopo la tempesta di neve, quando un
gruppo di affossatori tornò a Wounded Knee, trovò i corpi, compreso
quello di Piede Grosso, congelati in posizioni grottesche.)
I carri carichi di Sioux feriti (quattro uomini e quarantasette
donne e bambini) raggiunsero Pine Ridge quando era già notte.
Poiché
tutte le baracche disponibili erano occupate dai soldati, gli
indiani furono lasciati sui carri scoperti, esposti al freddo
intenso, mentre un inetto ufficiale dell'esercito cercava un riparo.
Infine fu aperta la chiesa episcopale, furono tolte le panche, e il
pavimento fu ricoperto con uno strato di paglia.
Era il quarto giorno dopo Natale dell'anno del Signore 1890. Quando
i primi corpi straziati e sanguinanti furono portati nella chiesa
illuminata dalle candele, quelli che non avevano perso la conoscenza
poterono vedere gli addobbi natalizi che pendevano dalle travi del
soffitto.