Battle Mountain
iverse miglia a
nord, attraverso le montagne Greenhorn, gli artiglieri del Tenente
Livingston, con i piedi doloranti, stavano cercando di spingere un
pezzo di artiglieria campale per puntarlo sulla posizione degli
Yokuts in cima alla collina. Sotto un caldo sole di maggio, la
truppa spinse, scavò ed imprecò mentre trascinava il cannone da 2000
libbre lungo le rive rocciose del fiume Tule e su nelle colline. Il
terreno scosceso e i fitti cespugli si rivelarono presto
impenetrabili. Livingston decise di far breccia nella fortificazione
senza l'aiuto del suo cannone.
Prima dell'alba, il 13 maggio 1856,
Livingston si arrampicò su una collina vicina e spiò
nell'accampamento Yokut. Vedendo che la posizione non era fortemente
difesa e che poteva essere attaccata sul fianco, Livingston fece
muovere rapidamente la sua Compagnia. Gli artiglieri portavano dei
grossi moschetti a canna liscia Modello 1842 calibro .69 che si
impigliarono con i rami bassi e che letteralmente rallentarono
l'avanzata ad un lento strisciare. All'improvviso, un gruppo di
Yokuts emerse dal sottobosco e martellò il distaccamento di frecce.
La maggior parte delle frecce venne tuttavia deviata dai cespugli,
ed esse non causarono nessuna seria ferita alle truppe. Senza
esitazione gli uomini di Livingston puntarono i moschetti, caricati
a pallettoni e a palla, e risposero al fuoco, causando molte perdite
tra i difensori. Livingston gridò: “Carica! Baionette, avanti!”
mentre gli Yokuts si disperdevano frettolosamente al riparo delle
dense foreste di pino delle Sierras. Livingston fece rapporto su 20
Indiani morti, ed altri Yokuts sarebbero morti più tardi in seguito
alle ferite riportate nella battaglia. I volontari, imbaldanziti,
arrivando sulle orme dei Regolari, razziarono e bruciarono il
villaggio Yokut.
La distruzione dell'accampamento
(sulla collina senza nome che sarebbe stata chiamata Battle Mountain
– Montagna della Battaglia), tuttavia, scatenò una nuova ondata di
violenza. Guerrieri a cavallo razziarono i ranches e le miniere
circostanti, bruciando una dozzina di edifici abbandonati, rubando
il bestiame ed uccidendo almeno un allevatore. Il Generale di
Divisione Onorario John E. Wool, capo del Dipartimento del Pacifico,
ordinò alle sue truppe nella zona “di proteggere gli abitanti dalle
depredazioni Indiane e, se possibile, mantenere la pace”.
Il 26 maggio 1856 Ned Beale, già
Agente Indiano ed ora Generale di Brigata della Milizia della
California, venne mandato dal Governatore nella regione dei Four
Creeks per trattare con i nativi. All'arrivo, il Generale Beale
ordinò al 1° Dragoni e al 3° Artiglieri di fornirgli un'appropriata
scorta militare. Beale girovagò per la Valle Tulare, incontrandosi
con una dozzina circa di tribù. Nessuno di questi gruppi era stato
coinvolto nello scontro a Battle Mountain. Non faceva differenza.
Beale li minacciò di gravi conseguenze se avessero ancora preso le
armi contro i coloni e, sebbene non avesse autorità a farlo,
richiese che molti dei gruppi si trasferissero nella Kings River
Farm, una piccola riserva sul fiume Kings.
Il 5 giugno, il 1° Dragoni,
temporaneamente al comando del Sergente Walton, tornò al suo
Quartier Generale. L'unica perdita per l'Esercito avvenne in questo
giorno, quando il soldato Richard Thorpe cadde dal cavallo ed annegò
mentre attraversava il fiume a Four Creeks. Tirando le somme della
guerra, John Gardiner, Capitano della Compagnia A, scrisse: “La
nostra guerra Indiana è finita al momento, e non penso che ricominci
a meno che i bianchi commettano altri omicidi. Gli Indiani ci vedono
come loro protettori. Le storie che ho sentito sugli oltraggi
perpetrati dai bianchi sarebbero incredibili, se non fossero ben
documentate. Gli Indiani sono per natura tranquilli e
continuerebbero così se lasciati in pace”.
I coloni non avrebbero lasciato in
pace gli Yokuts. Il Tenente Livingston era appena tornato a Fort
Miller quando sentì dei resoconti di ulteriore spargimento di
sangue. La mattina dell'11 agosto 1856 una banda di coloni violenti
uccise quattro Yokuts. Il giorno seguente, questa cricca di
razziatori distrusse un altro villaggio sul fiume Kings, ed il 13
agosto essi bruciarono un villaggio sul Dry Creek. Molte delle
vittime di queste razzie erano state trasferite di recente nella
zona da Beale in seguito alla guerra sul fiume Tule.
Ironicamente, il subagente Indiano
a Kings River Farm era William Campbell, che si era trasferito nel
territorio Yokut nel 1852 ed aveva partecipato nella distruzione del
villaggio di Wa-ta-ka. Sebbene Campbell sapesse delle imminenti
razzie, non ne notificò le autorità militari, né richiese protezione
per gli Indiani che aveva sotto tutela. Il suo vecchio socio
d'affari del posto di scambio, John Poole, scrisse con fierezza al
Sacramento Union che questi scocciatori di Indiani erano stati
“scacciati sulle montagne e non si deve permettere che ritornino,
anche qualora mostrassero inclinazione a farlo”.
Livingston fece rapporto al suo
comandante dicendo che gli attacchi erano stati effettuati contro
“un gruppo ben disposto di Indiani, i quali stavano coltivando un
po' di grano e vegetali e non stavano interferendo con i bianchi...
Gli atti dei bianchi fino ad ora mi paiono essere del tutto
fuorilegge. Coloro che possiedono bestiame sul fiume Kings
permettono al bestiame di cibarsi delle ghiande degli Indiani, ed
alcuni affermano perfino che vanno direttamente a prendere le
ghiande”. Livingston concluse che, come Agente, Campbell “non ha mai
dato il cibo né ha mai dato assistenza neanche ad un decimo degli
Indiani qui”.
Eramus Keyes, un Capitano del 3°
Artiglieria che aveva scortato i Commissari federali per i trattati
nel 1851, era rimasto impressionato dalla prestanza fisica e dal
portamento degli Yokuts. Quando tornò a Fort Miller nel 1858, Keyes
scrisse che era “sbalordito dallo spettacolo di degradazione e di
auto-abbandono che essi presentavano”.
Nel novembre 1858, una banda armata
di cittadini di Visalia rimosse circa 200 Yokuts indigenti dai
villaggi sulle rive del lago Tulare e dalla Kings River Farm e li
portò a Fresno Farm, una riserva sul fiume Fresno. In quel periodo,
la riserva Sebastian era in serio decadimento e segnata dagli
scandali. Non è possibile determinare quanti Yokuts morirono di
malattia e stenti mentre vivevano nelle riserve o in esilio nei
posti più sperduti delle Sierras innevate. Basti dire che c'erano
14.000 Yokuts al tempo in cui l'oro fu scoperto per la prima volta
in California; entro il 1870, rimanevano meno di 1.000 Yokuts.
Il Tenente Benjamin Allston decise
che fare il soldato in California non era la sua massima
aspirazione. Nel 1857, dopo l'elezione di suo padre a Governatore
della South Carolina, si dimise dall'esercito. Quattro anni più
tardi, Allston divenne Generale di Cavalleria nella Confederazione.
LaRhett Livingston comandò una
brigata di artiglieria dell'Unione nell'Armata del Potomac e, dopo
la guerra, divenne Colonnello del 3° Artiglieria. Nel 1861, Benjamin
Beall, avendo servito con onore nell'Esercito dal 1836, si ritirò
dal comando attivo a causa della salute in declino. Il Maggiore
George Patten combatté anch'egli per l'Unione, ma più tardi lasciò
la spada per la penna e divenne un noto poeta a San Francisco. Louis
Walton, l'uomo che aveva rotto l'assedio a Keyesville, perse i gradi
di Sergente pochi mesi dopo la fine della guerra del Tule River. Fu
destituito dal 1° Dragoni il 21 novembre 1858
William Campbell, nonostante le
accuse ascritte da un investigatore federale riguardanti le sue
pratiche fraudolente come Agente Indiano, divenne un supervisore di
contea. Walter Harvey, temendo la vendetta, lasciò la valle ed
ottenne posizioni governative a Sacramento e San Francisco. Ned
Beale acquisì vaste porzioni di terreno nella valle – inclusi il
Tejon Ranch e la terra un tempo occupata dalla riserva Sebastian.
Fort Miller fu abbandonato
dall'Esercito nel 1858. Anche se brevemente riutilizzato dalle
truppe della California durante la Guerra Civile, giace ora sul
fondo fangoso del lago Millerton – una massa d'acqua formatasi dopo
che la costruzione della Diga di Friant nel 1959 aveva bloccato il
flusso del fiume San Joaquín.
Entro il 1900, il lago Tulare era
virtualmente scomparso; i fiumi che un tempo scorrevano dalle
Sierras e confluivano nel lago Tulare erano stati deviati dai
fattori. La valle Tulare venne rinominata valle di San Joaquín.
Oggi, lungo la Interstatale 5, l'affollata autostrada tra San
Francisco e Los Angeles, vi sono infinite miglia di campi di cotone.
C'è poca traccia del grande lago Tulare e del suo popolo che un
tempo dominava queste terre.
I Chunuts erano
una banda di Yokuts spinta lontano dalle loro case sulle coste del
lago Tulare. Nel 1933 Yoimut, una vecchia donna Chunut di 85 anni,
raccontò allo storico Frank Latta che ella era l'ultima
sopravvissuta del suo gruppo: “L'unica cosa che voglio nella mia
vita è riavere la nostra buona casa sul lago Tulare. Ma penso che
non potrò mai riaverla. Sono una Chunut molto vecchia ormai, e penso
che non potrò mai rivedere i vecchi tempi”. |