Su

 


A cura di Sergio Mura, autore di Farwest.it

Il primo attacco ai carri

P

er questo si decise di rivolgere l’attenzione ai soldati rimasti tra i cassoni dei carri. Erano 36 militari che si erano subito dati da fare per organizzare la migliore difesa possibile in quelle condizioni. Tutti i cassoni dei carri, poggiati a terra, erano stati rinforzati con pali di legno, terra, sacchi di sabbia e coperte ammucchiate. Alcune piccole trincee erano state scavate nella prateria per consentire ai tiratori scelti di infilarsi dentro e sparare restando abbastanza protetti. Ogni soldato in grado di sparare con abilità era aiutato da quelli meno pratici che si occupavano di caricare i fucili. Ogni tiratore, infatti, disponeva almeno di 3 o 4 fucili e sappiamo almeno di un caso in cui un esperto di guerre indiane ne aveva con sé ben 8! Erano i temibili Sprinfield a retrocarica, un’arma capace di moltiplicare la capacità difensiva di un manipolo di soldati.

Sulle colline ricoperte di vegetazione, intanto, erano accorsi altri guerrieri ed ora Nuvola Rossa poteva disporre di quasi 1000 combattenti tra Sioux e Cheyenne, tutti pronti a lanciarsi all’attacco non appena fosse stato comandato. Gli “Akicita” (una sorta di corpo di guardia indiano che veniva incaricato di far rispettare l’ordine e gli ordini dei capi di guerra) trattenevano a stento i giovani guerrieri, ansiosi di dimostrare a tutti il proprio valore. Persino le donne erano accorse sulle colline per incoraggiare i guerrieri e vedere l’attacco da una posizione sicura.

Nuvola Rossa, orgoglioso dei propri guerrieri ed ancor più di essere riuscito – ancora una volta – ad organizzare una coalizione così forte, si incaricava di dare gli ordini con l’aiuto di una coperta colorata che veniva agitata in maniera che tutti potessero comprendere rapidamente cosa fare. A dire il vero non si trattò di una manovra particolarmente elaborata. Al comando del capo, un gruppo di 500 cavalieri guidato da Cavallo Pazzo e Cavallo Americano (noto come Scudo di Ferro – Iron Shied), si lanciò all’attacco. Gli indiani galopparono lungo i sentieri nella foresta gridando come forsennati ed agitando le lance, gli scudi, archi, frecce ed i fucili (che avevano sottratto nell’attacco vittorioso a Fetterman). I loro copricapo ondeggiavano al vento, le facce erano dipinte, i cavalli galoppavano vigorosi ed agili. La velocità aumentava man mano che si avvicinavano al corral difeso dai soldati. Questi ultimi, spaventati dalla gran massa di indiani che stava avvicinandosi e dal modo con cui l’attacco stava iniziando, attendevano l’ordine di Powell per iniziare a sparare. E l’ordine del Maggiore arrivò. Gli indiani erano quasi a ridosso del “fortino”, mancavano poche decine di metri, quando una fitta sparatoria prese avvio. Non si trattò di una scarica di fucileria, ma di un fuoco continuo. Era merito dei fucili Springfield, le cui canne scottavano per i troppi spari. Alcuni si inceppavano, ma intanto gli indiani cadevano sotto i colpi dei soldati, rotolavano uno sull’altro, trascinati dalla loro stessa velocità e foga, senza mai riuscire a raggiungere le sponde dei carri dietro le quali si riparavano i soldati.

Gli indiani si resero presto conto che qualcosa di nuovo stava accadendo. Non era mai successo prima che i soldati riuscissero a sparare in quel modo, ad infliggergli così tante perdite nonostante l’incredibile disparità numerica.

Presero quindi a girare intorno ai soldati, lanciando frecce e sparando contro il loro riparo che appariva sempre più invalicabile ed irraggiungibile.

Attendevano, turbinando in cerchio, che si affievolisse la sparatoria dei soldati, ma questi mantenevano inalterato il volume di fuoco in un caos infernale che alla fine convinse Cavallo Pazzo ad ordinare il ritorno tra gli alberi della foresta per discutere con Nuvola Rossa un nuovo piano d’attacco.

 

L'attacco. Un gruppo di 500 cavalieri guidato da Cavallo Pazzo e Cavallo Americano si lanciò all’attacco. Gli indiani galopparono lungo i sentieri nella foresta gridando come forsennati ed agitando le lance, gli scudi, archi, frecce ed i fucili

Clicca sulle immagini per ingrandirle.

Sotto: L'attacco degli indiani.

 

Benvenuti! www.farwest.it ® è una comunità di appassionati di old west americano. Tutto il materiale pubblicato proviene dai visitatori. Eventualmente nel sito fosse presente qualche testo appartenente ad altri, è sufficiente segnalarlo perché venga immediatamente eliminato. Tutti i diritti sono riservati ai titolari del materiale.