La manovra diversiva
utto era calmo
quando, il 2 agosto 1867, di primo mattino (erano appena le 9) un
gruppo di indiani si avvicinò ai bianchi e gli sottrasse alcuni
muli. Un altro gruppo, con un urlo lacerante, si lanciò all’attacco
del campo dei boscaioli.
I soldati
furono costretti, per la sorpresa, ad abbandonare il campo subendo
anche gravi perdite e continuando a combattere contro gli indiani
nel tentativo di raggiungere il rifugio tra i carri, mentre i
boscaioli riuscirono a scappare ed a dirigersi in tutta fretta verso
Fort Phil Kearny o, in qualche caso, al corral di carri
dell’esercito.
Nella fuga
verso il campo i soldati ed i taglialegna furono certamente
sostenuti da Powell che, accortosi dell’attacco, aveva organizzato
una sortita verso la foresta.
La manovra
organizzata dagli indiani non raggiunse il risultato sperato da
Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo.
Nessuno si
aspettava una determinazione a resistere come quella mostrata dai
soldati, né stavolta vi era un ufficiale imprudente a dirigere le
operazioni.
L’attacco,
dunque, pareva andato male visto che non potevano bastare pochi muli
e qualche soldato morto a giustificare una manovra con 800
guerrieri.
Purtroppo,
però, non si era in grado di raggiungere i boscaioli in fuga perché
vi era il corral dei militari tra gli indiani e quelli e, in ogni
caso, la distanza dal forte era troppo ridotta ed il rumore degli
spari avrebbe presto richiamato altre truppe in zona.
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