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A cura di Cesare Bracchi

Aria di guerra

L

e condizioni disperate in cui si trovavano i Cheyenne al loro arrivo al campo degli Oglala sul Tongue River colpirono profondamente Cavallo Pazzo che si convinse ancor più della necessità di continuare la guerra. Il suo disegno prevedeva la riunione delle forze con gli Hunkpapa, come a Little Bighorn, e per questo aveva inviato alcuni messaggeri per organizzare in incontro con lo stesso Toro Seduto. Questi in effetti si stava dirigendo verso sud, e quindi verso Cavallo Pazzo, con quello che rimaneva del suo gruppo, circa la metà delle oltre 200 tende originali, dopo che una parte consistente aveva già preso la strada per la “Terra della Grande Nonna”, cioè il Canada. Il 18 dicembre il campo di Toro Seduto sul Red Water Creek fu sorpreso dall’attacco delle truppe del Ten. Baldwin che costrinse gli Hunkpapa a disperdersi nelle pianure gelate trai fiumi Missouri e Yellowstone. Questo episodio impedì l’incontro tra i capi e la probabile riunificazione delle tribù, confermando la bontà della tattica dell’esercito di frapporsi tra i due gruppi più importanti di indiani “ostili”.

Alla fine di quel dicembre 1876 nel campo di Cavallo Pazzo, che contava ormai circa 800 tende, la fazione favorevole alla resa si era rafforzata sempre di più. Anche lo stesso capo, benché riluttante, non si oppose alla proposta di invio di una delegazione di capi per parlamentare con i soldati e negoziare una resa onorevole e che soprattutto ponesse fine alle sofferenze di coloro che erano più esposti ai disagi del freddo e della fame: vale a dire le donne, gli anziani e i bambini.

Fu così che una delegazione di 5 capi, guidata dal capo Oglala Toro Seduto (da non confondersi, ovviamente, con il ben più noto omonimo capo Hunkpapa), scortati da alcuni guerrieri, raggiunse le vicinanze della postazione di Miles il 16 dicembre.

Il gruppo non fece neanche in tempo a raggiungere il Tongue River Cantonment perché incappò nel villaggio dei Corvi ingaggiati da Miles come scout. I Corvi balzarono a cavallo e corsero incontro ai Sioux e Cheyenne e, ignorando i loro gesti di pace, li attaccarono in nome dell’odio storico che divideva le due tribù. Il bilancio fu di 6 capi Sioux uccisi a tradimento, incluso Toro Seduto.

I soldati della guarnigione, uditi gli spari provenire dal villaggio degli scout, si precipitarono sul luogo dello scontro, ma non poterono far altro che verificarne l’esito e disarmare i Corvi, come da ordine di Miles. Questi inviò il giorno seguente due scout Sioux, con doni di pace, alla ricerca del campo di Cavallo Pazzo  nel tentativo di rimediare a quanto successo. I due, tuttavia rientrarono alla base il 21 dicembre senza essere riusciti a localizzare il villaggio.

Non appena il destino della delegazione di pace fu noto nei campi Sioux e Cheyenne, ogni pensiero di resa pacifica fu immediatamente abbandonato. Cavallo Pazzo non tardò a parlare apertamente di vendetta. Secondo alcuni storici, egli stesso guidò una spedizione contro i Corvi responsabili della strage, ma scoprì che Miles li aveva già licenziati e cacciati.

Ripresero le scorrerie contro i soldati in tutta la zona ed entrambe le fazioni si prepararono ad una vera e propria battaglia.

[continua]

 

Incontro. Il suo disegno prevedeva la riunione delle forze con gli Hunkpapa, come a Little Bighorn, e per questo aveva inviato alcuni messaggeri per organizzare in incontro con lo stesso Toro Seduto.

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Sotto: Un ritratto di un Crow.

Sotto: Un ritratto di Coltello Spuntato (Dull Knife), Cheyenne del Nord

 

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