Robert M. Sky
l legame degli indiani con le
stelle era profondo e complesso e prevedeva viaggi d’andata e di
ritorno. Il che ha naturalmente destato l’interesse di tutti gli
appassionati di Ufo, che considerano le Pleiadi come la più
importante base stellare di astronavi extraterrestri.
A tal proposito, ecco un’intervista fatta a Robert Morning Sky,
apache, riguardo i fatti accaduti in New Mexico nel 1947 :
D) Un paio di anni fa hai raccontato una storia del tutto pertinente
ai fatti presumibilmente accaduti in New Mexico nel 1947. Fonte
della storia era tuo nonno. Possiamo entrare maggiormente nei
dettagli?
R) Io sono un Nativo Americano, sono un Apache. Da giovane crebbi
con le storie di esseri che arrivavano dal cielo. Avevo cinque anni,
mio nonno me ne parlava e, per me, quella era una storia reale, come
tutte le altre. Mi raccontò di quanto accadde nel 1947 a Four
Corners (area tra New Mexico, Utah, Colorado, Arizona, dove gli
Stati si incontrano, nell'estremo est dell'Arizona ed in cui si
trovano numerose riserve di Nativi, Navajo, Hopi ed altre tribù.
N.d.R.). Era lì con alcuni suoi amici e stavano andando "alla
ricerca della visione", un posto nel deserto o nel bosco, dove
passare il tempo in solitudine, provando ad avere una visione su chi
sei, sul futuro, qualcosa che ti riguarda, per imparare qualcosa di
te stesso.
D) È una forma di meditazione?
R) Vedi, per gli Apache è più che meditazione. Puoi andare lontano e
correre per due o tre giorni nel deserto e il tuo corpo è talmente
stanco che solo il tuo spirito continua ad andare avanti. Altre
volte si danza tanto, per tre, quattro, persino cinque giorni, fino
al punto in cui è solo lo spirito a far andare avanti il tuo corpo
esausto. Mio nonno e i suoi amici erano pronti ad iniziare la loro
ricerca quando, durante la notte, videro una luce molto bassa sulle
colline che andava su e giù e che poi scese rapida e diritta come un
meteorite e che poi si schiantò sulla terra. Ci fu una grande
esplosione con il fragore del tuono. Decisero di dirigersi oltre le
colline, verso il punto di impatto. Quell'estate erano circolate
altre storie di luci cadute nell'area di Four Corners, un'altra in
New Mexico, un'altra vicino a Soccorro e un'altra, di cui mio nonno
aveva sentito parlare, a Roswell. In tutte le storie, quando le luci
erano precipitate, i soldati erano sempre intervenuti sparando.
D) Qual era la situazione dei nativi americani in quegli anni, erano
sempre perseguitati?
R) Beh, c'è sempre stata persecuzione, fino al 1948, anno in cui ai
Nativi Americani fu permesso di comprare una pistola per
proteggersi. Nella Costituzione si attestava che ogni cittadino
poteva acquistare un'arma per protezione personale, tranne un
Indiano Americano e fu così fino al 1948, un anno dopo lo schianto.
I Nativi avevano ed hanno tuttora molti problemi: non potevano fare
niente, comprare niente, erano relegati nelle riserve, anche in
tempo di guerra venivano... perseguitati; sì, non esiste altro modo
per definirlo. Storie che dicevano: se una "luce" cade giù, non
andate! Statene lontani, perché arrivano i soldati e fanno sparire
le persone. E racconti su giovani nativi andati a cercare "le luci"
dopo gli schianti e che non fecero mari ritorno a casa. E così mio
nonno mi disse che avevano sentito le storie e quando videro la luce
cadere cominciarono a chiedersi "vamos, no vamos, quedamos..."
andiamo, non andiamo, restiamo... ma erano molto giovani e dissero:
"Andiamo! È successo qui vicino, i soldati non possono arrivare
tanto presto". Si trovavano ad un paio di miglia dal luogo nel
deserto dove era caduta la luce e si incamminarono.
D) Come, a cavallo o a piedi?
R) Corsero. Anche al giorno d'oggi, gli indiani Apache corrono,
corrono moltissimo. Corsero e passarono oltre le colline. Mio nonno
disse che c'era una specie di luce incandescente giallo-rossa, come
un fuoco, che seguirono, finché arrivarono alla collina e guardarono
giù. Videro quella... sto cercando di ricordare le parole che usò
mio nonno... macchina, caduta in un fiumiciattolo. Era di metallo,
in due pezzi. Il nonno, che aveva fatto la guerra, sapeva cos'era un
aereo e disse: "questo non è un aereo, anche se potrebbe sembrarlo",
era grande, rotondo, o almeno, credeva che fosse rotondo. Due dei
suoi amici rimasero su a fare di vedetta, in caso fossero arrivati i
soldati, mentre gli altri quattro raggiunsero il letto del fiume e
iniziarono a guardarsi attorno: faceva molto caldo, c'era del fumo e
qualcosa cominciava a prendere fuoco. Uno di loro, Medianoche,
Mezzanotte, cercò sotto alcuni rottami e trovò un corpo molto, molto
piccolo stretto in una tuta argentea, provarono, ma non c'era modo
di aprire la tuta. Chiamò i suoi amici che erano bene in forze e
sollevarono il metallo tirando fuori l'essere, che emetteva dei
suoni, come se stesse respirando. Presero il piccolo corpo e lo
portarono via, fino al campo dove erano andati per cercare la
"visione", mentre alcuni di loro restarono indietro a cancellare le
tracce. Il campo dove si cerca la "visione" deve essere sempre
isolato, lontano da tutti. A causa della persecuzione, non si
fidavano dei militari, della polizia e, ad essere sinceri, visto che
alcuni dei Nativi erano integrati, non si fidavano neppure di molti
dei loro, neanche degli anziani. Per questo motivo, non sapendo a
chi rivolgersi, per mesi e mesi dopo l'incidente, continuarono a
spostarsi di campo in campo, lontano da tutti, con questo essere che
camminava con loro e che a poco a poco cominciava a rimettersi e,
dopo qualche mese era in perfetta salute. Si fidava molto di mio
nonno e dei suoi amici. Loro lo proteggevano e lo tenevano al riparo
dai soldati, dai poliziotti e da ogni pericolo. Lo chiamavano "Star
Elder" perché proveniva dalle stelle e, cosa molto difficile da
spiegare, con il passare del tempo, cominciò a fidarsi e comunicare
con mio nonno e i suoi amici senza usare le parole. Quando gli
raccontava le cose, era come se lui "creasse la realtà", come se
desse le visioni. Cominciò poco a poco a raccontare delle storie
sugli esseri umani, sulla gente delle stelle, su chi era lui e, un
giorno, andò nella foresta e scomparve, non tornò mai indietro. Mio
nonno e i suoi amici non seppero mai, o forse non me lo vollero
dire, quello che successe, come fece ad andare via. Scomparve e
questo è tutto.
Ero piccolo quando il nonno mi raccontò la storia, poi, al tempo del
college, cominciai a ripensare all'essere stellare di nome "Ra" e,
quando iniziai a studiare le religioni, mi resi conto che molti dei
nomi che "Star Elder" aveva usato erano antichissimi nomi che
appartenevano alla nostra storia. Nei miei ricordi io incontrai
"Star Elder" una volta, ma molti molti anni più tardi - ci deve
essere stato un periodo in cui egli tornò - ed era proprio come
nella storia, estremamente simile alla creatura del filmato di
Santilli.
D) Come puoi affermarlo?
R) Due anni fa un mio amico venne da me e mi disse: "devi proprio
vedere questa cosa", aveva delle foto prese dal film, di quell'essere
sul tavolo e io dissi "No! Non voglio vederlo".
Ero sicuro che il filmato fosse vero e vederlo mi faceva stare male.
Fu proiettato ad una conferenza cui presi parte e me ne andai,
perché era come vedere un vecchio amico, qualcuno che conoscevo. Era
doloroso. Non avevo alcuna possibilità di fornire le prove di aver
incontrato un essere del genere e quindi dimostrare che era reale
divenne un fatto molto personale. Ci sono altri nativi che hanno
visto lo "Star Elder", che sanno che la storia è vera, ma a loro non
piace l'idea dei giornali, degli ufologi, sai, molti di loro sono
fuori di testa, ma tutti sanno che è vero.
D) Il caso Santilli sembra ad una svolta, cosa ne pensi?
R) Molta gente è stata pronta ad affermare che l'"Autopsy Footage"
era solo un falso. Oggi sono convinto che salteranno fuori altri
risultati estremamente interessanti. Ribadisco l'idea che quello che
si vede è reale, in altre parole che le riprese si riferiscono a
cose davvero accadute. Comunque, sono in contatto con Mark Center,
un privato che nutre molto interesse per il filmato, e che mi ha
fornito una gran quantità di materiale ed esami della pellicola e
un'intervista con il fotografo...
D) Ti riferisci al cineoperatore, il cosiddetto Jack Barnett?
R) Sì.
D) Mark ha avuto l'opportunità di incontrarlo?
R) Gli ha parlato al telefono. Apparentemente c'è una prova evidente
che sia una contraffazione. Ma ciò che discuto con Mark è che anche
se il filmato è un falso, i contenuti sono veri, la storia è reale.
Credo che ci sia un messaggio molto consistente dietro tutto ciò.
D) Recentemente hai sottolineato alcuni aspetti negativi del binomio
UFO-New Age, i cui dogmi sembrando diffondersi, senza tenere conto
di problemi quali le "abductions."
R) Il problema con la comunità UFO/New Age è che... ci sono molte
cose di cui "Star Elder" ha parlato e che mio nonno mi ha riferito:
è come viaggiare in aereo per lavoro, per una ricerca verso un'isola
del Pacifico e precipitarvi. I Nativi, che non hanno mai visto un
aereo, farebbero di noi degli dei, dei messaggeri divini, ci
vorrebbero tenere lì per salvare il loro mondo. Mentre noi, l'unica
cosa che vorremmo, sarebbe tornare a casa nostra, dalle nostre
famiglie. Io non parlo più di tutta questa storia, perché la gente
mi dice che lui era qui per salvare il pianeta, era qui in veste di
messaggero di Dio... No! Non è andata così! "Lui" era qui per fare
un lavoro e si è schiantato, voleva soltanto tornare a casa. Mentre
oggi sembra che la "chiesa UFO" voglia fare un dio di ogni
extraterrestre. Alcuni di loro sono molto buoni, ma altri non lo
sono. Io so cosa mi ha raccontato mio nonno... come se ogni
Americano fosse buono. No, non è così. Come se ogni giornalista
fosse cattivo. No, ce ne sono di buoni e di cattivi. Ognuno ha il
suo modo di essere, la sua vita. In America noi abbiamo una comunità
militare, un'Intelligence, che usa i veri avvistamenti UFO per fare
dei "cover up". Dicono che era un UFO quando in realtà era un
velivolo segreto e ci sono anche progetti militari in cui rapiscono
le persone e usano dei programmi di controllo della mente e così
via. In altre parole, utilizzano avvenimenti realmente accaduti per
i loro scopi di "cover up". Ne consegue che non si può dire che le "abductions"
sono reali perché alcune sono perpetrate dai militari o dal Governo.
La gente dice che gli alieni sono buoni... no, non sono tutti buoni
e quello che sta succedendo, specialmente in America, non è niente
di più di un esperimento militare. Quindi, la mia preoccupazione
verso la comunità New Age-UFO è che sono "buonisti": per loro tutte
le "abductions" sono una bella esperienza, tutti gli alieni sono
buoni... non è così. Mi delude il fatto che così poche persone su
questo pianeta conducono ricerche e vedono le cose che accadono
cercando di spiegarsi se siano vere o no... puoi anche possedere un
video di un disco volante, questo non vuoi dire che sia
extraterrestre. Ci sono solo tre persone su questo pianeta che,
vedendo un qualcosa, possano dichiarare "sì, questo potrebbe essere
vero" ma non potrebbero comunque dire "questo è un aereo segreto
americano o inglese". Accade anche in Australia: io ho passato tre
anni con gli aborigeni e i loro anziani mi hanno raccontato degli
"Star Elders" e, Maurizio, il problema è che ancora tanta gente è
pronta a dire che gli aborigeni australiani o anche i Nativi, sono
selvaggi, che raccontano strane storie fantasiose, che non vanno
credute, semplicemente perché non possono essere vere. Questa per me
è una vergogna: molti Indiani sono proprio come certi ufologi che
vogliono diventare famosi, e che provano a diventare dei leader, o
santi, altra roba del genere, e affermano che tutti gli alieni sono
buoni, mentre invece non è così. Ci sono i buoni ma anche i cattivi.
La comunità UFO può diventare un circo.
D) Puoi porre in relazione le tradizioni sulle popolazioni stellari
della tua gente con ciò che il colonnello Corso ha detto delle
cosiddette EBE, una sorta di robot connessi con le loro macchine,
una perfetta combinazione tra la macchina che si muove seguendo
impulsi elettromagnetici e l'elettromagnetismo che costituirebbe
l'alimento principale delle EBE.
R) Parlando dello schianto, diceva che c'erano diversi modelli di
navi spaziali e, nella grande maggioranza, le navi erano pilotate da
quelle piccole macchine biochimiche ed elettriche chiamate "Grigi".
Molte di quelle navi erano pilotate da queste piccole creature,
questi piccoli robot. Ci sono poche macchine pilotate da esseri come
noi... avevo accennato che "Star Elder" aveva la capacità di far
vedere, di parlare con i sensi, vedendo, toccando... bisogna avere
la capacità di diventare una cosa sola con la persona con cui stai
parlando per riuscire a fare ciò e lo "Star Elder" sembrava un
pilota allenato per migliaia di anni per fare solo quello e poteva
sopraffare mio nonno e i suoi amici perché "lui" poteva toccare i
loro sensi, apparentemente ne era in grado e sembrava che avesse
altre piccole creature tra l'equipaggio. Non so se fosse lui a
guidare la nave o no: non tutte le navi sono guidate dai piccoli
robot, ci sono... come dire... piloti di alto livello che usano i
robot, ma che controllano la nave, un tipo differente di nave, come
sono diversi un camion da un aereo. Quello che so è che gran parte
delle navi che solcano i nostri cieli sono guidate dai piccoli
robot.
E quello che so è che con il mio lavoro sto cercando di provare che
una delle religioni più vecchie del mondo, se non la più antica in
assoluto, la nostra, si rivolge ad una dea madre. Se degli
extraterrestri avessero sviluppato una civiltà su un modello
femminile, questo rappresenterebbe la controprova che anch'essi, da
un punto di vista religioso, venerano una dea madre.
***
L'intervista è tratta da www.edicolaweb.net che ringraziamo.
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