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A cura di Domenico Rizzi

Le musiche dei film

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imitri Tiomkin aveva trasformato il “De Guello” – il motivo eseguito dai Messicani del generale Santa Anna davanti alla missione di Alamo nel 1836 – il pezzo forte del film “Un dollaro d’onore” di Howard Hawks. Ennio Morricone si ispirò probabilmente allo stesso tema per creare l’esaltante background sonoro di “Per un pugno di dollari”. Fu l’inizio di un successo inarrestabile, che lo impose all’attenzione mondiale.

Leone disse che l’ex compagno di scuola era “il miglior sceneggiatore dei suoi film” e ammise: “Non potrei mai andare sul set se non avessi già a disposizione la musica di Ennio…” (Mininni, cit., p. 9). Anche su questa innovazione poggia la rivoluzionaria tecnica del regista: la musica precede e accompagna lo svolgimento dell’azione, determinandone la fase culminante.

Se John Ford attingeva alle più classiche canzoni e alle popolari marce del West, da “My Darling Clementine” a “The Girl I Left Behind Me” e “Garry Owen”, Morricone impostò i suoi brani in maniera del tutto innovativa, personalizzandoli con sonorità inconsuete, come colpi di frusta, “scaccia-pensieri” e rumore di zoccoli di cavalli, pur senza rinunciare agli strumenti tradizionali della musica western. La sua vena si rivelò praticamente inesauribile, sostenuta da un’elevatissima creatività. La sua innata sensibilità musicale gli permise di mutare più volte soggetti e ritmi senza mai debordare dalla suggestiva atmosfera del genere.

Fondendo mirabilmente “voci” diverse – quella struggente del carillon, insieme alle galvanizzanti note della tromba solista inframmezzate dalle vibranti tonalità dell’organo, in un vago richiamo della “Fuga di Bach” (“Per qualche dollaro in più”) creò l’effetto ideale che la dinamica richiedeva, coinvolgendo emotivamente il pubblico nell’azione.

Le colonne sonore di “C’era una volta il West” e “Giù la testa” rappresentano l’apice del suo impegno creativo nel western, confermando definitivamente la genialità del compositore che anticipa e programma lo sviluppo dell’azione. L’eccezionale capacità di adattare puntualmente il commento musicale alle esigenze della scenografia ha fatto di Morricone uno dei massimi compositori contemporanei di musiche da film.

Concluso il ciclo dei western di Leone, di Duccio Tessari e Sergio Sollima (“Una pistola per Ringo”, “Il ritorno di Ringo”, “La resa dei conti”, ecc.) il musicista romano ha composto i temi conduttori di film celebri come, “Queimada”, “Metti una sera a cena”, “Sacco e Vanzetti”, “C’era una volta in America”, “Gli intoccabili”, “Mission” e di parecchi sceneggiati televisivi.

Senza il suo contributo, con ogni probabilità il western all’italiana non avrebbe avuto l’enorme successo che oggi gli viene universalmente riconosciuto.

 

Musiche. Leone ammise: “Non potrei mai andare sul set se non avessi già a disposizione la musica di Ennio…”.

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Sotto: Una copertina di Morricone

 

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