Su

 


A cura di Sergio Mura

Vivere in pace con i bianchi

Q

uanah Parker, figlio di un indiano e di una donna bianca seppe vivere e combattere da indiano contro i bianchi che si insediavano negli antichi territori dei Comanche. Combatté per trenta lunghissimi anni, ma quando si rese conto che tutto il suo popolo era stanco di guerre che non si potevano vincere capì che era giunto il momento di impegnare le forze e l’intelligenza per adattarsi a trovare un modo di vivere nuovo, una via di mezzo tra le imposizioni culturali e pratiche del popolo di sua madre e l’essenziale dello stile di vita del popolo di suo padre.

Ebbe la fortuna di scampare alla prigione perché dopo una breve reclusione venne graziato e poté trascorrere un periodo presso i parenti della madre tra i quali si applicò allo studio dell’Inglese e all’apprendimento dei rudimenti del mestiere di agricoltore.

Rientrato tra i Comanche prese a guidarli nella via della pace, ad insegnare loro l’arte degli affari con i bianch. Combinò affari piuttosto importanti con i diritti di pascolo delle terre dei Comanche. Uno degli allevatori texani con i quali era solito commerciare gli costruì una bella casa in Oklahoma nei pressi di Cache e laggiù Quanah Parker visse una nuova vita in cui non mancarono alcuni importanti riconoscimenti quali gli incarichi di vicesceriffo di Lawton (1902) o di presidente del locale distretto scolatico alla nascita del quale aveva contribuito notevolmente. Imparò a destreggiarsi tra la politica e la giustizia; sostenne governi e portò avanti alcune cause legali in favore della sua gente. Azzeccò anche alcune buone speculazioni legate alle ferrovie.

La scelta della via “bianca” non gli fece certo dimenticare le sue radici e la cultura del suo popolo che difese strenuamente. Sostenne l’uso del pejote (o mescal), un cactus senza spine dalle proprietà allucinogene, che divenne il fulcro di un movimento a carattere religioso che venne chiamato “Chiesa dei Nativi Americani”.

La polmonite portò via quel gran capo Quahadi nel 1911. Al funerale venne vestito da Comanche ma fu sepolto alla maniera dei bianchi nella tomba che già ospitava sua madre.

Non prima, però, che un uomo di medicina agitasse sul suo corpo le mani come se un’aquila sbattesse le ali, affinché il suo spirito fosse chiamato nell’aldilà.

 

Quanah. A Fort Parker i Comanche non persero la ghiotta occasione di rapire alcune donne di cui 5 vennero mantenute prigioniere. Tra queste donne vi era anche una certa Cynthia Ann Parker a cui il destino aveva riservato di divenire madre di Quanah, il futuro capo dei Comanche Quahadi.

***

 

Benvenuti! www.farwest.it ® è una comunità di appassionati di old west americano. Tutto il materiale pubblicato proviene dai visitatori. Eventualmente nel sito fosse presente qualche testo appartenente ad altri, è sufficiente segnalarlo perché venga immediatamente eliminato. Tutti i diritti sono riservati ai titolari del materiale.