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A cura di Sergio Mura

La grande razzia dei Comanche

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e avventure guerresche dei loro amici Kiowa vennero risapute dai Comanche Quahadi di Quanah Parker che continuavano a resistere ai bianchi. Nel 1871 l’esercito fu incaricato di troncare per sempre le razzie dei Quahadi ed a capo della spedizione di oltre 600 soldati di cavalleria fu posto il Colonnello Ronald Mackenzie. Quanah ed il capo Orso Furioso non caddero nella trappola dello scontro frontale e coinvolsero la spedizione militare in una fitta serie di piccoli scontri che si protrassero per mesi. Nel corso di uno di questi scontri lo stesso Colonnello Mackenzie fu colpito al fianco da una freccia. In generale la spedizione si rivelò un disastro, ma il suo capo dovette rivelarsi un incubo per i Comanche, un incubo ben difficile da scacciare.

Nel settembre 1872 – dopo un’intera estate di guerra - lo stesso Mackenzie riuscì a scovare un grosso accampamento di Comanche Kotsoteka sul McClellan Creek. Le decine di morti e gli oltre 120 prigionieri spinsero quel gruppo di Comanche a considerare finito il tempo della guerra ed entrarono nella riserva.

Gli effetti di quel duro colpo vennero accusati anche dai Quahadi che sospesero le ostilità per due anni. La conseguenza fu un immediato silenzio, la fine delle razzie per un lungo periodo in cui gli indiani presero ad interrogarsi seriamente sul proprio futuro, sui rischi che correvano, sulla natura e sulla reale potenza di quel nemico che iniziavano a comprendere che non avrebbero potuto sconfiggere completamente.

Nel marzo del 1874 scoppiò nuovamente la guerra che sconvolse in panhandle texano.

Accadde che i cacciatori bianchi, alla costante ricerca di nuove mandrie di bisonti da sterminare si spostarono a sud, molto vicini ai territori in cui si erano ritirati i Comanche. Lì presero a cacciare gli ultimi bisonti delle pianure meridionali, gli animali da cui dipendeva l’intero popolo indiano nomade.

I cacciatori si disposero nei pressi di una vecchia stazione postale sul South Canadian River. Era la stazione di Adobe Walls.

Gli indiani decisero che era tempo di allontanare i cacciatori che già tanto danno avevano fatto, secondo il loro modo di vedere le cose.

Alla guerra, in verità, non mancò di contribuire l’allora Governatore del Texas xche un anno prima si era deciso a liberare i capi dei Kiowa, Satanta e Grande Albero, chiedendo in cambio 5 indiani della riserva. Questi non erano stati consegnati ma Comanche, Cheyenne, Arapaho e Kiowa finirino per abbandonare le pianure per timore di ritorsioni in seguito al loro rifiuto di cedere i loro compagni.

Così – e arriviamo alla primavera del 1874 – Quanah Parker decise di convocare un grande consiglio di tutte le tribù che stavano decidendo di opporsi all’avanzata dei bianchi ed alle loro pretese di sottrargli tutti i territori di caccia per farne piccole e grandi proprietà coloniche. Il consiglio si tenne sull’Elk Creek e vi prese parte Isa-Tai (Posteriore di Lupo), un medicine-man Quahadi che profetizzava una memorabile sconfitta dei bianchi ed il ritorno dei bisonti in tutte le pianure. “Il Grande Spirito – disse Isa-Tai – mi ha insegnato il modo per fare una grande medicina che respingerà le pallottole dell’uomo bianco.”

In verità ci sono tutti i presupposti per credere che Quanah Parker non credesse neanche ad una parola di quelle pronunciate da Isa-Tai, ma non seppe opporsi al desiderio della sua gente, di tutti quei popoli indiani, di cercare ed ottenere la riscosso, dopo decenni di sofferenze ed ingiustizie patite. Venne autorizzata persino una Danza del Sole, una cerimonia dei popoli indiani delle pianure settentrionali assolutamente estranea a quei gruppi tribali che si erano riuniti intorno a Quanah Parker.

 

Quanah. A Fort Parker i Comanche non persero la ghiotta occasione di rapire alcune donne di cui 5 vennero mantenute prigioniere. Tra queste donne vi era anche una certa Cynthia Ann Parker a cui il destino aveva riservato di divenire madre di Quanah, il futuro capo dei Comanche Quahadi.

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