La grande razzia dei Comanche
e avventure
guerresche dei loro amici Kiowa vennero risapute dai Comanche
Quahadi di Quanah Parker che continuavano a resistere ai bianchi.
Nel 1871 l’esercito fu incaricato di troncare per sempre le razzie
dei Quahadi ed a capo della spedizione di oltre 600 soldati di
cavalleria fu posto il Colonnello Ronald Mackenzie. Quanah ed il
capo Orso Furioso non caddero nella trappola dello scontro frontale
e coinvolsero la spedizione militare in una fitta serie di piccoli
scontri che si protrassero per mesi. Nel corso di uno di questi
scontri lo stesso Colonnello Mackenzie fu colpito al fianco da una
freccia. In generale la spedizione si rivelò un disastro, ma il suo
capo dovette rivelarsi un incubo per i Comanche, un incubo ben
difficile da scacciare.
Nel settembre
1872 – dopo un’intera estate di guerra - lo stesso Mackenzie riuscì
a scovare un grosso accampamento di Comanche Kotsoteka sul McClellan
Creek. Le decine di morti e gli oltre 120 prigionieri spinsero quel
gruppo di Comanche a considerare finito il tempo della guerra ed
entrarono nella riserva.
Gli effetti di
quel duro colpo vennero accusati anche dai Quahadi che sospesero le
ostilità per due anni. La conseguenza fu un immediato silenzio, la
fine delle razzie per un lungo periodo in cui gli indiani presero ad
interrogarsi seriamente sul proprio futuro, sui rischi che
correvano, sulla natura e sulla reale potenza di quel nemico che
iniziavano a comprendere che non avrebbero potuto sconfiggere
completamente.
Nel marzo del
1874 scoppiò nuovamente la guerra che sconvolse in panhandle texano.
Accadde che i
cacciatori bianchi, alla costante ricerca di nuove mandrie di
bisonti da sterminare si spostarono a sud, molto vicini ai territori
in cui si erano ritirati i Comanche. Lì presero a cacciare gli
ultimi bisonti delle pianure meridionali, gli animali da cui
dipendeva l’intero popolo indiano nomade.
I cacciatori si
disposero nei pressi di una vecchia stazione postale sul South
Canadian River. Era la stazione di Adobe Walls.
Gli indiani
decisero che era tempo di allontanare i cacciatori che già tanto
danno avevano fatto, secondo il loro modo di vedere le cose.
Alla guerra, in
verità, non mancò di contribuire l’allora Governatore del Texas xche
un anno prima si era deciso a liberare i capi dei Kiowa, Satanta e
Grande Albero, chiedendo in cambio 5 indiani della riserva. Questi
non erano stati consegnati ma Comanche, Cheyenne, Arapaho e Kiowa
finirino per abbandonare le pianure per timore di ritorsioni in
seguito al loro rifiuto di cedere i loro compagni.
Così – e
arriviamo alla primavera del 1874 – Quanah Parker decise di
convocare un grande consiglio di tutte le tribù che stavano
decidendo di opporsi all’avanzata dei bianchi ed alle loro pretese
di sottrargli tutti i territori di caccia per farne piccole e grandi
proprietà coloniche. Il consiglio si tenne sull’Elk Creek e vi prese
parte Isa-Tai (Posteriore di Lupo), un medicine-man Quahadi che
profetizzava una memorabile sconfitta dei bianchi ed il ritorno dei
bisonti in tutte le pianure. “Il Grande Spirito – disse Isa-Tai – mi
ha insegnato il modo per fare una grande medicina che respingerà le
pallottole dell’uomo bianco.”
In verità ci
sono tutti i presupposti per credere che Quanah Parker non credesse
neanche ad una parola di quelle pronunciate da Isa-Tai, ma non seppe
opporsi al desiderio della sua gente, di tutti quei popoli indiani,
di cercare ed ottenere la riscosso, dopo decenni di sofferenze ed
ingiustizie patite. Venne autorizzata persino una Danza del Sole,
una cerimonia dei popoli indiani delle pianure settentrionali
assolutamente estranea a quei gruppi tribali che si erano riuniti
intorno a Quanah Parker.
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