Una fotografia contestata
mici, chi tra voi è appassionato di cose del
West come lo sono io senza dubbio saprà che Cavallo Pazzo nel corso
della sua breve e avventurosa esistenza sempre rifiutò di farsi
fotografare dai bianchi, perché assai rispettoso delle antiche
tradizioni e dei modi di vita dei Lakota, i quali modi non
prevedevano di "farsi rubare l'anima" da un fotografo
bianco! A quel tempo era, in verità, assai semplice rifiutare di
farsi fotografare in quanto ogni fotografia poteva richiedere lunghi
minuti di preparazione e altrettanti di posa, per cui era
assolutamente indispensabile la collaborazione del soggetto che si
desiderava fotografare. Un altro modo - assai meno rispettoso della
ricerca del consenso - era quello di fotografare soggetti in catene
o immobilizzati in vario modo (così furono fotografati in alcune
occasioni Geronimo - un combattivo capo di guerra Apache - e la sua
banda). In ogni caso Cavallo Pazzo, che di bianchi ne vide
abbastanza pochi per gran parte della sua vita e quei pochi li vide
facendogli la guerra, riuscì nell'intento di non farsi scattare una
sola fotografia! Di questo tutti gli studiosi sono al corrente.
Ebbene, la novità che vi propongo è che alcuni pellerossa Lakota
con i quali corrispondo e con i quali scambio materiale sul Far
West, mi hanno recentemente spedito un'immagine nel quale sarebbe
ritratto Cavallo Pazzo. Su questo "ritrovamento" non c'é
unanimità di accordo, ma i miei amici Sioux sono disposti ad
avvalorare la loro credibilissima tesi con numerose argomentazioni
tra cui credo basti citare l'incredibile somiglianza dell'uomo del
ritratto con le descrizioni che abbiamo di Cavallo Pazzo, in
particolare riferendoci alla statura del capo Lakota. Io spero che
si tratti davvero di lui perché questo servirebbe a dare un volto
alla persona che maggiormente ha incarnato lo spirito indomito della
rivolta pellerossa nelle pianure del nord.
Eccovi quindi il ritratto di cui vi ho appena
parlato... Qui di seguito vi presento la traduzione del dossier che
mi è stato inviato.
Cavallo
Pazzo: ritratto o no?
Da The Sidney Telegraph del 8 settembre
1877
Il seguente messaggio telegrafico proveniente
da Camp Robinson, datato 5 settembre, recita:
"Cavallo Pazzo, arrestato la scorsa notte
all'Agenzia di Coda Macchiata, è arrivato qui questo pomeriggio.
Mentre veniva disarmato nel posto di guardia, ha tolto un coltello
dai pantaloni e ha tentato di fuggire ferendo seriamente ad un
braccio Piccolo Grande Uomo. Cavallo Pazzo è stato a sua volta
gravemente ferito ad un fianco con una baionetta. Gli indiani hanno
rifiutato di chiudere Cavallo Pazzo in prigione dopo il fatto e per
questo il suo corpo è stato trasferito nell'ufficio dell'Aiutante,
dove si trova ora. C'é grande emozione tra gli indiani, molti dei
quali sono andati ai loro villaggi. Le truppe sono in armi, pronte
per qualsiasi emergenza." Più tardi... "Cavallo Pazzo,
dopo esser stato messo in prigione, ha preso un pugnale e ferito un
poliziotto indiano. Unodei soldati, non gradendo l'attacco, ha
infilato la baionetta nel corpo del diavolo rosso che è stato
trasferito nell'ospedale dove ha tirato le cuoia. Non c'é alcuna
eccitazione e tutti i capi sono controllati a vista dall'esercito. E
così finisce ingloriosamente la carriera del più grande macellaio
che abbia mai attraversato la terra. Speriamo di non dover sentire i
lamenti di qualche quacchero." Nel settembre 1994 sono state
richieste spiegazioni - nel newsgroup Native - al riguardo di una
vecchia fotografia, ripescata chissà come, che pare ritragga
Cavallo Pazzo a Camp Robinson poco tempo prima di morire.
Due risposte sono state:
- Tashunka Uitko non è mai stato fotografato.
Questa è l'unica verità.
- Noi, gente Lakota, sappiamo (che la foto non
rappresenta Cavallo Pazzo... nda) per parecchie ragioni. La
principale è che Cavallo Pazzo disse che non avrebbe consentito di
scattargli una fotografia, nonostante i tentativi di molte persone.
La sua famiglia e il suo Popolo lo protessero dai fotografi. Dovete
tenere presente che a quel tempo (di Cavallo Pazzo... nda) le
macchine fotografiche erano delle grosse scatole e i tempi di
esposizione e preparazione in genere erano molto lunghi per cui era
impossibile scattare una fotografia senza avere la disponibilità
piena del soggetto da ritrarre. Noi sappiamo queste cose di Cavallo
Pazzo con certezza in quanto la nostra famiglia e la sua (i
discendenti... nda) sono molto amiche. I vecchi, quelli che hanno
conosciuto Cavallo Pazzo quando loro erano bambini e ci hanno
tramandato queste cose. Da Lakota io dico che eventuali fotografie
sono false o non rappresentano Cavallo Pazzo. Queste posizioni sono
per me un problema perché Ward Churchill (colui che ha la foto e
l'ha inserita in un libro... nda) è stato molto dettagliato
nell'asserire l'autenticità della fotografia. Dopo una fitta serie
di scambi di opinioni tra appassionati e esperti in materia, si è
riusciti finalmente ad ottenere alcuni pareri autorevoli tra i quali
quello di Cleo Koster, archivista del W.H. Over State Museum at USD.
Cleo dice: "La fotografia che si dice essere di Cavallo Pazzo (Tashunka
Uitko) e riprodotta a pag. 110 del libro Attori della Repressione di
Ward Churchill è in realtà di un certo Pazzo in Tenda (Brulè?).
La foto non è quindi di Cavallo Pazzo anche se sarebbe stato bello
perché il detenerne i diritti avrebbe risolto definitivamente i
problemi finanziari di questo Museo." Così, almeno in
apparenza, questo era tutto, ma - come spesso accade - questo non
era tutto! Qualche mese più tardi è stato ritrovato un libro
intitolato "L'uccisione di Cavallo Pazzo" edito e con
un'introduzione di Robert A. Clarck. Dal libro - e questo riapre il
caso - estraiamo il brano che segue:
Ritratto del Capo Cavallo Pazzo. Ecco un
ingrandimento di quello che credo sia un autentico ritratto
fotografico di Cavallo Pazzo. L'originale è in ottime condizioni.
Il suo primo proprietario fu Baptiste GArnier (Little Bat) il famoso
scout e uomo di frontiera. Quando Bat fu ucciso nel 1900, il
ritratto passò alla moglie; alla sua morte fu ereditato da sua
figlia, Ellen Howard, dalla quale lo ottenne Mr Hackett che alfine
lo ha dato a me. Questo lo dico perché la linea di proprietà è
abbastanza chiara. Possiedo anche un'attestazione rilasciatami da
Mrs Howard che stabilisce che la fotografia era di proprietà della
sua famiglia e che lo è stata dal momento della sua realizzazione.
Mrs Howard mi ha anche detto che il loro padre gli garantì che si
trattava davvero di una foto di Cavallo Pazzo. Il primo a pubblicare
la fotografia fu J.W. Vaughn nel suo bel libro "Con Crook al
Rosebud" edito nel 1956. Il racconto dice del ritrovamento
della fotografia in un tronco, il che è probabilmente vero; oltre
questa notizia il resto delle informazioni fornite da Mr Vaughn non
mi trova d'accordo. Il racconto prosegue dicendo che la fotografia
fu scattata a Fort Laramie nel 1870. C'erano altre due fotografie,
una di Little Bat e sua moglie e una di Bat e Frank Grouard. Non
sappiamo se le fotografie fossero parte della stessa serie, ma se
anche fosse non potrebbero essere state scattate nel 1870 per i
seguenti motivi: Grouard, nella sua biografia Vita e avventure di
Frank Grouard edita nel 1894, dice che incontrò Cavallo Pazzo per
la prima volta qualche giorno dopo la battaglia tra i Sioux e la
Spedizione Stanley sul fiume Yellowstone. E questo fatto accadde il
4 agosto 1873. Ancora, nel 1870 Bat aveva 15 o 16 anni; io non credo
che un capo di guerra degli Oglala stesse in giro tutto il tempo con
un ragazzino. Cavallo Pazzo era stato nominato Capo appena un anno
prima - era in giro con i suoi guerrieri e le loro famiglie e non in
giro per il forte con un bianco. Probabilmente il suo solo contatto
con l'uomo bianco per alcuni anni sarebbe stato solamente dietro il
mirino di un fucile. In seguito alla resa del maggio 1877, Cavallo
Pazzo e i suoi capi guerrieri furono assegnati all'esercito come
scouts nella speranza di utilizzarli nella guerra con i Nez Perces,
ma il progetto non andò a buon fine e comunque la presenza al forte
di Tenente Clark - che aveva fama di mastino - non lasciava spazio
di manovra a Cavallo Pazzo che era sotto il suo occhio d'aquila
notte e giorno. Lo scorrere dei giorni doveva risultare parecchio
noioso a Cavallo Pazzo e così un giorno quando Little Bat, nella
strada verso Fort Robinson, passò per il suo accampamento, lo
convinse facilmente ad andare con lui al forte per vedere se c'erano
novità. A Cavallo Pazzo Little Bat piaceva così quando stava con
lui era rilassato. Al forte Bat prese in giro affettuosamente
Cavallo Pazzo chiedendogli di farsi scattare una fotografia e lui
alla fine acconsentì. Secondo questo racconto comprarono persino
dei mocassini nuovi per apparire al meglio. E' noto che Cavallo
Pazzo rifiutò sempre di farsi scattare fotografie anche perché le
richieste gli venivano sempre da quegli stessi uomini bianchi che da
sempre tormentavano la sua gente, ma quella volta abbassò la
guardia per il suo amico Little Bat. Sappiamo anche che nell'estate
del 1877 c'era un fotografo a Fort Robinson e c'é in giro un'altra
fotografia datata 1877 e scattata a Fort Robinson. La foto mostra un
indiano di media statura, capelli più chiari della media dei
pellerossa, una faccia più rotonda del solito e senza i classici
zigomi alti e sporgenti. I capelli sono divisi in due trecce lungo
le spalle. Gli stessi vestiti sono del tipo di quelli che usava
abitualmente Cavallo Pazzo. In ogni caso la persona rappresentata
mostra chiaramente una cicatrice nella guancia sinistra proprio nel
punto in cui Cavallo Pazzo fu ferito da Senz'acqua alcuni anni
prima. E' un vero peccato che i vecchi indiani tenessero un
atteggiamento completamente diffidente nei confronti di tutti i
bianchi al punto che fotografie come questa sono rimaste nascoste
per tanto tempo. Sappiamo che esistono tronchi e borse che ancora
nascondono reperti della battaglia di Custer. Sarebbe stato
sufficiente, fino a trenta anni fa (Lui Cane, per esempio, visse
fino al 1936), mostrare la fotografia o altri oggetti per avere un
pronto riconoscimento di cose e persone, con una semplice occhiata.
Purtroppo nessuno ha visto niente e oggi è troppo tardi.
Un
consigliere spirituale Lakota chiude questa porta
Salve! Non c'é alcuna fotografia di Cavallo
Pazzo. Non c'é nulla di vero in ciò che la gente bianca va dicendo
di Cavallo Pazzo. Solo la sua gente conosce la verità- che il suo
spirito è vivo e parla attraverso il suo cuore. E la è la sua vera
vita, la sua vita reale. Lui è con il GRande Spirito. Lui ha
promesso al suo popolo che sarebbe tornato e il tempo è ora vicino.
Solo la sua gente sa quando quel tempo viene. Film e libri
sminuiscono il grande leader. I film non riportano il grande leader
in vita. Solo sminuiscono un uomo che è un guerriero per la sua
gente, un uomo sacro. Noi lo riteniamo tale. invitiamo tutte le
persone che hanno a cuore Cavallo Pazzo a boicottare gli eventuali
film realizzati sulla sua persona. I media ridicolizzano i grandi
capi oggi.
Grazie per il vostro aiuto. Bernard Ice
[continua]
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