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Grandi novità

 


A cura di Sergio Mura

Una fotografia contestata

A

mici, chi tra voi è appassionato di cose del West come lo sono io senza dubbio saprà che Cavallo Pazzo nel corso della sua breve e avventurosa esistenza sempre rifiutò di farsi fotografare dai bianchi, perché assai rispettoso delle antiche tradizioni e dei modi di vita dei Lakota, i quali modi non prevedevano di "farsi rubare l'anima" da un fotografo bianco! A quel tempo era, in verità, assai semplice rifiutare di farsi fotografare in quanto ogni fotografia poteva richiedere lunghi minuti di preparazione e altrettanti di posa, per cui era assolutamente indispensabile la collaborazione del soggetto che si desiderava fotografare. Un altro modo - assai meno rispettoso della ricerca del consenso - era quello di fotografare soggetti in catene o immobilizzati in vario modo (così furono fotografati in alcune occasioni Geronimo - un combattivo capo di guerra Apache - e la sua banda). In ogni caso Cavallo Pazzo, che di bianchi ne vide abbastanza pochi per gran parte della sua vita e quei pochi li vide facendogli la guerra, riuscì nell'intento di non farsi scattare una sola fotografia! Di questo tutti gli studiosi sono al corrente. Ebbene, la novità che vi propongo è che alcuni pellerossa Lakota con i quali corrispondo e con i quali scambio materiale sul Far West, mi hanno recentemente spedito un'immagine nel quale sarebbe ritratto Cavallo Pazzo. Su questo "ritrovamento" non c'é unanimità di accordo, ma i miei amici Sioux sono disposti ad avvalorare la loro credibilissima tesi con numerose argomentazioni tra cui credo basti citare l'incredibile somiglianza dell'uomo del ritratto con le descrizioni che abbiamo di Cavallo Pazzo, in particolare riferendoci alla statura del capo Lakota. Io spero che si tratti davvero di lui perché questo servirebbe a dare un volto alla persona che maggiormente ha incarnato lo spirito indomito della rivolta pellerossa nelle pianure del nord.

Eccovi quindi il ritratto di cui vi ho appena parlato... Qui di seguito vi presento la traduzione del dossier che mi è stato inviato.

Cavallo Pazzo: ritratto o no? Da The Sidney Telegraph del 8 settembre 1877

Il seguente messaggio telegrafico proveniente da Camp Robinson, datato 5 settembre, recita:

"Cavallo Pazzo, arrestato la scorsa notte all'Agenzia di Coda Macchiata, è arrivato qui questo pomeriggio. Mentre veniva disarmato nel posto di guardia, ha tolto un coltello dai pantaloni e ha tentato di fuggire ferendo seriamente ad un braccio Piccolo Grande Uomo. Cavallo Pazzo è stato a sua volta gravemente ferito ad un fianco con una baionetta. Gli indiani hanno rifiutato di chiudere Cavallo Pazzo in prigione dopo il fatto e per questo il suo corpo è stato trasferito nell'ufficio dell'Aiutante, dove si trova ora. C'é grande emozione tra gli indiani, molti dei quali sono andati ai loro villaggi. Le truppe sono in armi, pronte per qualsiasi emergenza." Più tardi... "Cavallo Pazzo, dopo esser stato messo in prigione, ha preso un pugnale e ferito un poliziotto indiano. Unodei soldati, non gradendo l'attacco, ha infilato la baionetta nel corpo del diavolo rosso che è stato trasferito nell'ospedale dove ha tirato le cuoia. Non c'é alcuna eccitazione e tutti i capi sono controllati a vista dall'esercito. E così finisce ingloriosamente la carriera del più grande macellaio che abbia mai attraversato la terra. Speriamo di non dover sentire i lamenti di qualche quacchero." Nel settembre 1994 sono state richieste spiegazioni - nel newsgroup Native - al riguardo di una vecchia fotografia, ripescata chissà come, che pare ritragga Cavallo Pazzo a Camp Robinson poco tempo prima di morire.

Due risposte sono state:

- Tashunka Uitko non è mai stato fotografato. Questa è l'unica verità.

- Noi, gente Lakota, sappiamo (che la foto non rappresenta Cavallo Pazzo... nda) per parecchie ragioni. La principale è che Cavallo Pazzo disse che non avrebbe consentito di scattargli una fotografia, nonostante i tentativi di molte persone. La sua famiglia e il suo Popolo lo protessero dai fotografi. Dovete tenere presente che a quel tempo (di Cavallo Pazzo... nda) le macchine fotografiche erano delle grosse scatole e i tempi di esposizione e preparazione in genere erano molto lunghi per cui era impossibile scattare una fotografia senza avere la disponibilità piena del soggetto da ritrarre. Noi sappiamo queste cose di Cavallo Pazzo con certezza in quanto la nostra famiglia e la sua (i discendenti... nda) sono molto amiche. I vecchi, quelli che hanno conosciuto Cavallo Pazzo quando loro erano bambini e ci hanno tramandato queste cose. Da Lakota io dico che eventuali fotografie sono false o non rappresentano Cavallo Pazzo. Queste posizioni sono per me un problema perché Ward Churchill (colui che ha la foto e l'ha inserita in un libro... nda) è stato molto dettagliato nell'asserire l'autenticità della fotografia. Dopo una fitta serie di scambi di opinioni tra appassionati e esperti in materia, si è riusciti finalmente ad ottenere alcuni pareri autorevoli tra i quali quello di Cleo Koster, archivista del W.H. Over State Museum at USD. Cleo dice: "La fotografia che si dice essere di Cavallo Pazzo (Tashunka Uitko) e riprodotta a pag. 110 del libro Attori della Repressione di Ward Churchill è in realtà di un certo Pazzo in Tenda (Brulè?). La foto non è quindi di Cavallo Pazzo anche se sarebbe stato bello perché il detenerne i diritti avrebbe risolto definitivamente i problemi finanziari di questo Museo." Così, almeno in apparenza, questo era tutto, ma - come spesso accade - questo non era tutto! Qualche mese più tardi è stato ritrovato un libro intitolato "L'uccisione di Cavallo Pazzo" edito e con un'introduzione di Robert A. Clarck. Dal libro - e questo riapre il caso - estraiamo il brano che segue:

Ritratto del Capo Cavallo Pazzo. Ecco un ingrandimento di quello che credo sia un autentico ritratto fotografico di Cavallo Pazzo. L'originale è in ottime condizioni. Il suo primo proprietario fu Baptiste GArnier (Little Bat) il famoso scout e uomo di frontiera. Quando Bat fu ucciso nel 1900, il ritratto passò alla moglie; alla sua morte fu ereditato da sua figlia, Ellen Howard, dalla quale lo ottenne Mr Hackett che alfine lo ha dato a me. Questo lo dico perché la linea di proprietà è abbastanza chiara. Possiedo anche un'attestazione rilasciatami da Mrs Howard che stabilisce che la fotografia era di proprietà della sua famiglia e che lo è stata dal momento della sua realizzazione. Mrs Howard mi ha anche detto che il loro padre gli garantì che si trattava davvero di una foto di Cavallo Pazzo. Il primo a pubblicare la fotografia fu J.W. Vaughn nel suo bel libro "Con Crook al Rosebud" edito nel 1956. Il racconto dice del ritrovamento della fotografia in un tronco, il che è probabilmente vero; oltre questa notizia il resto delle informazioni fornite da Mr Vaughn non mi trova d'accordo. Il racconto prosegue dicendo che la fotografia fu scattata a Fort Laramie nel 1870. C'erano altre due fotografie, una di Little Bat e sua moglie e una di Bat e Frank Grouard. Non sappiamo se le fotografie fossero parte della stessa serie, ma se anche fosse non potrebbero essere state scattate nel 1870 per i seguenti motivi: Grouard, nella sua biografia Vita e avventure di Frank Grouard edita nel 1894, dice che incontrò Cavallo Pazzo per la prima volta qualche giorno dopo la battaglia tra i Sioux e la Spedizione Stanley sul fiume Yellowstone. E questo fatto accadde il 4 agosto 1873. Ancora, nel 1870 Bat aveva 15 o 16 anni; io non credo che un capo di guerra degli Oglala stesse in giro tutto il tempo con un ragazzino. Cavallo Pazzo era stato nominato Capo appena un anno prima - era in giro con i suoi guerrieri e le loro famiglie e non in giro per il forte con un bianco. Probabilmente il suo solo contatto con l'uomo bianco per alcuni anni sarebbe stato solamente dietro il mirino di un fucile. In seguito alla resa del maggio 1877, Cavallo Pazzo e i suoi capi guerrieri furono assegnati all'esercito come scouts nella speranza di utilizzarli nella guerra con i Nez Perces, ma il progetto non andò a buon fine e comunque la presenza al forte di Tenente Clark - che aveva fama di mastino - non lasciava spazio di manovra a Cavallo Pazzo che era sotto il suo occhio d'aquila notte e giorno. Lo scorrere dei giorni doveva risultare parecchio noioso a Cavallo Pazzo e così un giorno quando Little Bat, nella strada verso Fort Robinson, passò per il suo accampamento, lo convinse facilmente ad andare con lui al forte per vedere se c'erano novità. A Cavallo Pazzo Little Bat piaceva così quando stava con lui era rilassato. Al forte Bat prese in giro affettuosamente Cavallo Pazzo chiedendogli di farsi scattare una fotografia e lui alla fine acconsentì. Secondo questo racconto comprarono persino dei mocassini nuovi per apparire al meglio. E' noto che Cavallo Pazzo rifiutò sempre di farsi scattare fotografie anche perché le richieste gli venivano sempre da quegli stessi uomini bianchi che da sempre tormentavano la sua gente, ma quella volta abbassò la guardia per il suo amico Little Bat. Sappiamo anche che nell'estate del 1877 c'era un fotografo a Fort Robinson e c'é in giro un'altra fotografia datata 1877 e scattata a Fort Robinson. La foto mostra un indiano di media statura, capelli più chiari della media dei pellerossa, una faccia più rotonda del solito e senza i classici zigomi alti e sporgenti. I capelli sono divisi in due trecce lungo le spalle. Gli stessi vestiti sono del tipo di quelli che usava abitualmente Cavallo Pazzo. In ogni caso la persona rappresentata mostra chiaramente una cicatrice nella guancia sinistra proprio nel punto in cui Cavallo Pazzo fu ferito da Senz'acqua alcuni anni prima. E' un vero peccato che i vecchi indiani tenessero un atteggiamento completamente diffidente nei confronti di tutti i bianchi al punto che fotografie come questa sono rimaste nascoste per tanto tempo. Sappiamo che esistono tronchi e borse che ancora nascondono reperti della battaglia di Custer. Sarebbe stato sufficiente, fino a trenta anni fa (Lui Cane, per esempio, visse fino al 1936), mostrare la fotografia o altri oggetti per avere un pronto riconoscimento di cose e persone, con una semplice occhiata. Purtroppo nessuno ha visto niente e oggi è troppo tardi.

Un consigliere spirituale Lakota chiude questa porta

Salve! Non c'é alcuna fotografia di Cavallo Pazzo. Non c'é nulla di vero in ciò che la gente bianca va dicendo di Cavallo Pazzo. Solo la sua gente conosce la verità- che il suo spirito è vivo e parla attraverso il suo cuore. E la è la sua vera vita, la sua vita reale. Lui è con il GRande Spirito. Lui ha promesso al suo popolo che sarebbe tornato e il tempo è ora vicino. Solo la sua gente sa quando quel tempo viene. Film e libri sminuiscono il grande leader. I film non riportano il grande leader in vita. Solo sminuiscono un uomo che è un guerriero per la sua gente, un uomo sacro. Noi lo riteniamo tale. invitiamo tutte le persone che hanno a cuore Cavallo Pazzo a boicottare gli eventuali film realizzati sulla sua persona. I media ridicolizzano i grandi capi oggi.

Grazie per il vostro aiuto. Bernard Ice  

[continua]

 

Fotografia. Cavallo Pazzo nel corso della sua breve e avventurosa esistenza sempre rifiutò di farsi fotografare dai bianchi...

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