Su

 


A cura di Stefano Jacurti

La guerra contro il Messico

I

n quegli anni la migrazione verso sudovest dei coloni anglofoni iniziò a farsi sentire e un primo risultato era agli occhi del governo. Molti si erano stanziati nei territori del Messico e dopo Alamo che vide la fine della piccola guarnigione americana assediata nella vecchia missione, il generale Sam Houston attaccò con la sua cavalleria Texana i cavalleggeri messicani nella battaglia di San Jacinto il 21 aprile 1836 vincendo lo scontro in soli venti minuti al grido di “Ricordatevi di Alamo”.

In pochi minuti i soldati messicani persero un terzo dei loro effettivi. Dopo la battaglia i cavalleggeri cercarono di catturare il generale Santa Ana e ci riuscirono trovandolo travestito da soldato semplice mentre era in fuga. Santa Ana successivamente fu liberato dopo aver avuto salva la vita e firmato la resa che prevedeva la dichiarazione di indipendenza del Texas e la rinunzia ad esso da parte del Messico.

Il vento di guerra con il Messico non si placò e gli Stati Uniti decisero di conquistarsi un posto al sole preparandosi al conflitto anche se furono i messicani ad attaccare per primi.

Quando il Texas nel 1845 si dichiarò indipendente il colonnello Kearny con parte del 1° reggimento di cavalleggeri entrò in Arizona (allora ancora territorio messicano) ed occupò la città di Santa Fe per poi avanzare verso la California dove fu attaccato dalla cavalleria messicana subendo notevoli perdite ma l’intervento dei marinai Usa sbarcati a San Diego li tolse d’impaccio dai “Rurales”.

La lotta che dovette sostenere l’arma di cavalleria che faceva parte dell’armata del generale Taylor fu ancora più aspra. Quest’ultimo respinto un assalto dei cavalleggeri messicani falciati dai cannoni dell’armata riuscì a varcare il Rio grande presso Palo Alto grazie al valore di due reggimenti che si batterono contro il nemico, quindi si addentrò all’interno dove trovò l’esercito messicano schierato a difesa presso Resaca dove la fanteria americana baionetta in resta, tentò più volte vari assalti che furono respinti con molte perdite e solo la carica degli squadroni del 2° reggimento condotta dal capitano May sui fianchi delle difese messicane diede la vittoria nella battaglia al generale Taylor. L’ obbiettivo successivo era Monterrey contro la quale stava convergendo anche la cavalleria del reggimento esploratori Texano al comando del generale Worth richiamata in tutta fretta dalla Florida dove stava combattendo contro i Seminole.

Era un corpo di cavalleria scelto che si lanciò al galoppo sparando all’impazzata per sconcertare i messicani che si ritirarono dentro la città di Monterey difendendola casa per casa fino a che la città non fu conquistata quindi le forze americane proseguirono verso sud e questa volta c’era il generale Santa Ana in persona ad attenderle per assaltare le truppe americane alla baionetta per due giorni consecutivi tentando di sfondare e cacciarle via. Non ci riuscì nonostante il valore della fanteria messicana anche perché sul calar della sera il 2° reggimento riuscì a tamponare i progressi tattici di Santa Ana nella battaglia che successivamente, pressato dal contrassalto della fanteria Usa dovette ritirarsi.

Taylor proseguì con il suo esercito la sua avanzata verso sud, verso Vera Cruz che nel frattempo era caduta nelle mani del generale Scott cosicché le due armate quella di Taylor e quella di Scott marciarono verso città del Messico e a Cerro Gordo un valico importante dal punto di vista strategico, le truppe americane riuscirono a passare grazie alla manovra di cavalleria del capitano Robert Lee futuro generale dell’esercito confederato.

Nell’agosto del 1847 gli americani riuscirono a porre piede sull’altopiano che domina città del Messico dove Santa Ana con quel che restava del suo esercito cercò nuovamente di fermarli. Iniziò quindi un’altra battaglia campale e nelle prime fasi la compagnia del 1° reggimento dragoni al comando del capitano Phil Kearny nipote del colonnello Kearny impegnato in California, fu circondata e massacrata dai messicani ma tale resistenza fino all’ultimo uomo permise agli americani di raddrizzare l’esito della scontro. Lo stesso capitano Kearny venne ucciso. La battaglia finale arrise alle truppe degli Stati Uniti che entrarono a città del Messico ponendo fine alla guerra.

Lungo la frontiera seguirono anni di pace ma durò poco. Le ostilità ripresero con alcuni scontri con gli Indiani tra il 1851 e il 1854 che videro il generale Harney attaccare villaggi Sioux  come quello di Ash Hollow e distruggerlo ma ormai gli echi del malcontento e dell’odio che serpeggiava ad est tra unionisti e secessionisti giungeva anche nelle praterie dell’ovest. Il paese era sull’orlo della guerra civile e la cavalleria avrebbe dovuto combattere spesso in modo completamente diverso.

 

Messico. Il vento di guerra con il Messico non si placò e gli Stati Uniti decisero di conquistarsi un posto al sole preparandosi al conflitto anche se furono i messicani ad attaccare per primi.

***

Sotto: Il 3° Cavalleria

 

Benvenuti! www.farwest.it ® è una comunità di appassionati di old west americano. Tutto il materiale pubblicato proviene dai visitatori. Eventualmente nel sito fosse presente qualche testo appartenente ad altri, è sufficiente segnalarlo perché venga immediatamente eliminato. Tutti i diritti sono riservati ai titolari del materiale.