La guerra contro il Messico
n quegli anni la migrazione verso sudovest dei
coloni anglofoni iniziò a farsi sentire e un primo risultato era
agli occhi del governo. Molti si erano stanziati nei territori del
Messico e dopo Alamo che vide la fine della piccola guarnigione
americana assediata nella vecchia missione, il generale Sam Houston
attaccò con la sua cavalleria Texana i cavalleggeri messicani nella
battaglia di San Jacinto il 21 aprile 1836 vincendo lo scontro in
soli venti minuti al grido di “Ricordatevi di Alamo”.
In pochi minuti i soldati messicani persero un
terzo dei loro effettivi. Dopo la battaglia i cavalleggeri cercarono
di catturare il generale Santa Ana e ci riuscirono trovandolo
travestito da soldato semplice mentre era in fuga. Santa Ana
successivamente fu liberato dopo aver avuto salva la vita e firmato
la resa che prevedeva la dichiarazione di indipendenza del Texas e
la rinunzia ad esso da parte del Messico.
Il vento di guerra con il Messico non si placò
e gli Stati Uniti decisero di conquistarsi un posto al sole
preparandosi al conflitto anche se furono i messicani ad attaccare
per primi.
Quando il Texas nel 1845 si dichiarò
indipendente il colonnello Kearny con parte del 1° reggimento di
cavalleggeri entrò in Arizona (allora ancora territorio messicano)
ed occupò la città di Santa Fe per poi avanzare verso la California
dove fu attaccato dalla cavalleria messicana subendo notevoli
perdite ma l’intervento dei marinai Usa sbarcati a San Diego li
tolse d’impaccio dai “Rurales”.
La lotta che dovette sostenere l’arma di
cavalleria che faceva parte dell’armata del generale Taylor fu
ancora più aspra. Quest’ultimo respinto un assalto dei cavalleggeri
messicani falciati dai cannoni dell’armata riuscì a varcare il Rio
grande presso Palo Alto grazie al valore di due reggimenti che si
batterono contro il nemico, quindi si addentrò all’interno dove
trovò l’esercito messicano schierato a difesa presso Resaca dove la
fanteria americana baionetta in resta, tentò più volte vari assalti
che furono respinti con molte perdite e solo la carica degli
squadroni del 2° reggimento condotta dal capitano May sui fianchi
delle difese messicane diede la vittoria nella battaglia al generale
Taylor. L’ obbiettivo successivo era Monterrey contro la quale stava
convergendo anche la cavalleria del reggimento esploratori Texano al
comando del generale Worth richiamata in tutta fretta dalla Florida
dove stava combattendo contro i Seminole.
Era un corpo di cavalleria scelto che si lanciò
al galoppo sparando all’impazzata per sconcertare i messicani che si
ritirarono dentro la città di Monterey difendendola casa per casa
fino a che la città non fu conquistata quindi le forze americane
proseguirono verso sud e questa volta c’era il generale Santa Ana in
persona ad attenderle per assaltare le truppe americane alla
baionetta per due giorni consecutivi tentando di sfondare e
cacciarle via. Non ci riuscì nonostante il valore della fanteria
messicana anche perché sul calar della sera il 2° reggimento riuscì
a tamponare i progressi tattici di Santa Ana nella battaglia che
successivamente, pressato dal contrassalto della fanteria Usa
dovette ritirarsi.
Taylor proseguì con il suo esercito la sua
avanzata verso sud, verso Vera Cruz che nel frattempo era caduta
nelle mani del generale Scott cosicché le due armate quella di
Taylor e quella di Scott marciarono verso città del Messico e a
Cerro Gordo un valico importante dal punto di vista strategico, le
truppe americane riuscirono a passare grazie alla manovra di
cavalleria del capitano Robert Lee futuro generale dell’esercito
confederato.
Nell’agosto del 1847 gli americani riuscirono a
porre piede sull’altopiano che domina città del Messico dove Santa
Ana con quel che restava del suo esercito cercò nuovamente di
fermarli. Iniziò quindi un’altra battaglia campale e nelle prime
fasi la compagnia del 1° reggimento dragoni al comando del capitano
Phil Kearny nipote del colonnello Kearny impegnato in California, fu
circondata e massacrata dai messicani ma tale resistenza fino
all’ultimo uomo permise agli americani di raddrizzare l’esito della
scontro. Lo stesso capitano Kearny venne ucciso. La battaglia finale
arrise alle truppe degli Stati Uniti che entrarono a città del
Messico ponendo fine alla guerra.
Lungo la frontiera seguirono anni di pace ma
durò poco. Le ostilità ripresero con alcuni scontri con gli Indiani
tra il 1851 e il 1854 che videro il generale Harney attaccare
villaggi Sioux come quello di Ash Hollow e distruggerlo ma ormai
gli echi del malcontento e dell’odio che serpeggiava ad est tra
unionisti e secessionisti giungeva anche nelle praterie dell’ovest.
Il paese era sull’orlo della guerra civile e la cavalleria avrebbe
dovuto combattere spesso in modo completamente diverso.
|