Cosa accadde in seguito
l loro ritorno a Denver
i volontari del 3° furono acclamati come eroi. Il reggimento fu presto
sciolto e Chivington terminò il suo incarico il 6 gennaio 1865. Da
quel momento molti cominciarono ad investigare sugli avvenimenti del
29 novembre: gli eroi di Sand Creek furono accusati non solo di aver
compiuto un massacro a danno di donne e bambini, ma anche di aver
orribilmente mutilato i corpi delle vittime.
In realtà, furono
condotte tre inchieste ufficiali. Quella dell’esercito si concluse con
la decisione di non convocare nessuna corte marziale, poiché era
difficile – disse il Gen. Curtis - con tanti interessi politici in
ballo, determinare in maniera onesta e imparziale lo svolgimento dei
fatti.
Il Congresso tenne due
udienze. La commissione della Camera per il Comportamento in Guerra
stabilì che Chivington aveva deliberatamente pianificato e portato a
termine un massacro. In verità molte testimonianze furono
contraddittorie. Alcuni dissero che Caldaia Nera aveva posto la
bandiera degli Stati Uniti davanti la sua tenda, con a fianco una
bandiera bianca. Il tenente J. Cramer, che non amava Chivington, disse
di non aver vista nessuna bandiera. Anche altri negarono la storia
della bandiera, cosa tra l’altro molto inverosimile per un indiano.
Non esiste accordo
neanche sul numero di indiani uccisi a Sand Creek. Nel suo secondo
rapporto a Curtis, datato 16 dicembre, Chivington disse che erano
stati uccisi tra 500 e 600 indiani. Il capitano Booth “contò” 69
morti, mentre il caporale Miksch riportò in 123 il numero delle
perdite nemiche. Altre cifre furono riportate, tutte discordanti.
D’altronde i Cheyennes portarono via i loro feriti e molti di essi
morirono in seguito, quindi non è semplice stabilire il numero dei
morti di quel giorno, né quanti fra loro fossero donne e bambini. J.
Simpson Smith, un commerciante-interprete che odiava il colonnello
disse che metà dei caduti erano uomini. Alcuni testimoni dissero che
almeno 2/3 fossero donne e bambini, altri affermarono che fossero
molti di meno. Il colonnello Chivington testimoniò che non furono
uccisi né donne e né bambini. Anche la questione delle mutilazioni e
delle scalpature è alquanto incerta. Certamente la paura delle
mutilazioni incusse un profondo terrore tra le genti Cheyenne di quel
territorio. In seguito gli indiani condussero molte altre incursioni
nel Kansas, nel Nebraska e a Julesburg nel nord Colorado, ma i coloni
stanziati presso Denver non furono attaccati.
Anche il fatto che la
gente di Caldaia Nera vivesse in pace quel novembre è discutibile. Lui
stesso aveva ammesso che alcuni suoi guerrieri non erano d’accordo con
i suoi sforzi verso la pace e lo avevano lasciato per raggiungere il
villaggio a Smoky Hill. Infatti il giorno dell’attacco al campo di
Sand Creek, i soldati trovarono un numero di guerrieri molto inferiore
a quello previsto. Fu anche testimoniato che all’interno di una tenda
ci fossero scalpi ancora freschi.
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