Scoppia la rabbia!
ell’autunno del
1878, Toro Seduto avvisò Walsh dell’imminente arrivo di un gruppo di
Cheyenne in Canada, così come aveva fatto un anno prima per l’arrivo
dei Nez Perce.
Ma questa volta
si sbagliava; l’esercito degli Stati Uniti fermò gli Cheyenne prima
che potessero recarsi più a nord.
Nonostante Toro
Seduto avesse sognato la possibilità di unire gli Cheyenne e altre
tribù del nord in una confederazione per tenere testa agli
americani, egli aveva costantemente espresso la speranza che la
“Nonna” potesse concedergli una riserva in Canada, come aveva fatto
con i Sioux che erano fuggiti al nord in seguito all’insurrezione
del 1862 in Minnesota.
La presenza di
5.000 Sioux in Canada stava provocando una drastica riduzione del
numero dei bisonti (la principale risorsa alimentare degli indiani
delle pianure), che erano ogni anno sempre meno. Nel 1876 il governo
canadese aveva stimato che ci fossero abbastanza bisonti per nutrire
gli indiani dell’ovest per cinque anni al massimo.
Ma all’arrivo
dei Sioux il governo dovette rivedere drasticamente le proprie
stime. Le tribù canadesi si resero conto che i bufali stavano
diminuendo, e dettero la colpa ai Sioux. Il rischio di conflitti tra
le tribù aumentava, richiedendo una maggiore vigilanza da parte
delle Giubbe Rosse nel nord-ovest, e il governo non intendeva farsi
carico dell’alimentazione dei Sioux.
La politica
fondamentale del Canada rimase invariata. I Sioux avrebbero dovuto
fare ritorno alle loro terre.
Alcuni dei
giovani guerrieri di Toro Seduto divennero irrequieti. Se non ci
fosse stato cibo a sufficienza nelle riserve, essi avrebbero
semplicemente preso quello che gli occorreva.
Alcuni abitanti
delle Wood Mountain, i Metis, iniziarono a non trovare più i loro
cavalli. Questo vizio dei Sioux (il furto era una delle attività più
praticate dalle tribù delle pianure) mise alla prova la pazienza di
Walsh e dei suoi uomini.
Questo fatto
era causa di super-lavoro per loro, pattugliamenti e lunghe ore in
sella.
All’inizio
dell’estate del 1879, un gruppo di giovani guerrieri Sioux prese una
cinquantina di cavalli appartenenti a un Metis di nome Poitras, il
quale si recò al loro accampamento per riaverli indietro.
I Sioux risero,
e Poitras fu fortunato che i guerrieri si limitarono a ridere. Così
egli si recò al posto delle Giubbe Rosse nell’accampamento Metis, a
Wood Mountain, dove Walsh aveva trasferito il suo quartier generale,
esclusivamente per i campi Sioux.
Walsh, uno dei
suoi uomini e uno scout Metis andarono con Poitras alla ricerca dei
cavalli. Non avendo avuto successo, Walsh chiamò Toro Seduto, e gli
disse chiaramente che voleva i cavalli, e che se non li avesse
restituiti egli avrebbe invitato Nelson Miles, per il quale aveva
grande ammirazione, ad attraversare il confine e a costringere i
Sioux a tornare nelle propria terra.
Toro Seduto si
adirò, ma alfine il bluff dei Mounties funzionò. Il capo Sioux
comprese che la posta in gioco era troppo alta per permettere la
sfida dei suoi giovani guerrieri. I cavalli furono restituiti.
“Poche
settimane dopo,” scrisse John Peter Turner, “Toro Seduto ritornò
all’accampamento di Wood Mountain con un grande seguito, compresi i
capi Four Horns e Black Moon. “La caccia al bufalo non era andata
molto bene, e sentivano i morsi della fame. Giunsero di fronte agli
alloggi di Walsh, una delle varie casette in legno che comprendevano
anche il posto di polizia dei Mounties. Scesero dai loro pony,
entrarono nella casa e strinsero solennemente la mano all’agente dei
Mounties. Walsh mandò a chiamare Cajou Morin, il suo interprete
Metis. Dopo aver parlato con loro, Morin tornò da Walsh: “Chiedono
rifornimenti, specialmente tè e tabacco.”
Ma Toro Seduto
aveva altro da dire. Egli si lamentò per la mancanza di compassione
nei confronti dei Sioux da parte della “Nonna”, la scarsa
considerazione che il governo canadese dedicava
all’approvvigionamento di cibo, anche se i Mounties spesso li
rifornivano con le loro stesse provviste.
Walsh ascoltò
le minacce appena velate di Toro Seduto su cosa sarebbe potuto
accadere se non fossero stati presi provvedimenti.
Questo fu
troppo per Walsh, che era conosciuto per il suo linguaggio schietto.
“Chi ti credi
di essere? Ti sei dimenticato che sei un indiano americano? Non hai
alcun diritto di rimanere in Canada. Hai causato un sacco di guai
alla polizia, hai rubato cavalli, sei stato una maledetta seccatura.
Sembra che tu sia convinto che tutti i bianchi debbano avere paura
di te. Bene, ti sbagli. Porta le tue maledette seccature fuori di
qui. Se continuerai a procurare guai, ti sbatterò in prigione
insieme alla tua maledetta gente!”
“Stai attento,
Wahonkeza (il nome Sioux di Walsh), replicò Toro Seduto. “Stai
parlando con il capo della potente nazione Sioux.”
“So con chi sto
parlando. Quel che ho detto rimane. E anche se non ci saranno più
furti di cavalli io ti arresterò!”
Toro Seduto era
furioso. Agitando un dito, disse a Walsh “Nessuno può parlarmi
così!” e cercò di estrarre la pistola dalla cintura, ma Walsh lo
afferrò e lo trascinò fuori dalla casa.
Toro Seduto
cadde a terra, e quando tentò di rialzarsi Walsh gli diede un
calcio. Furioso, Toro Seduto balzò in piedi tentando ancora di
afferrare la pistola, ma uno degli altri capi lo trattenne. Egli
lottò per liberarsi, ma era stanco e cadde a terra.
Dopo un momento
il capo Hunkpapa si rialzò e se ne andò infuriato.
Walsh corse
alla casa vicina. “Uomini, state pronti” urlò. “Potrebbero esserci
guai.”
I Mounties si
precipitarono fuori imbracciando i loro fucili, e si disposero in
fila dietro di lui.
In strada, di
fronte all’emporio, si era formata una rumorosa folla di indiani.
Pochi minuti più tardi il gruppo, guidato da Toro Seduto sul suo
pony color crema, si diresse verso il posto di polizia dei Mounties.
Walsh ordinò a
Morin di prendere due lunghi pali dal fienile e di posarli in terra
di fronte al posto di polizia. “Dite loro di non attraversare questi
pali. Il primo che lo farà se ne pentirà.”
Quando i Sioux
furono vicini, Morin gridò a Walsh di stare attento. Gli ardenti
occhi di Toro Seduto erano fissi su Walsh mentre andava verso di
lui. Walsh era di fronte ai suoi uomini, e ricambiava lo sguardo del
capo Sioux.
Quindi, appena
prima di arrivare ai pali disposti in terra, Toro Seduto dette uno
strattone alle redini del suo pony. L’animale si fermò
immediatamente. I Sioux erano ammassati dietro al loro capo. Walsh e
Toro Seduto continuavano a fissarsi negli occhi l’un l’altro.
Alla fine, Toro
Seduto girò il suo pony e se ne andò, e lo stesso fecero i suoi
uomini, tornando verso l’accampamento raccolti in piccoli gruppi.
Toro Seduto
aveva affondato con sicurezza il suo coltello nel cuore delle giubbe
rosse della “Nonna”, ma questa volta non era andata come desiderava.
Walsh era l’unico uomo bianco di fronte a lui, era praticamente solo
eppure lo aveva sconfitto, ma Walsh era anche l’unico uomo bianco di
cui lui si potesse fidare, l’unico uomo bianco su cui lui potesse
basarsi.
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