La rivolta dei Metis
ltre voci
mormoravano che Louis Riel, un leader Metis in esilio dopo
l’insurrezione del 1869-70 in Manitoba, stava tentando di formare
un’alleanza. Riel, che viveva nel Montana, tentò durante tutto il
1878 di formare una collaborazione tra “tutti quelli di sangue
indiano…” per combattere contro i bianchi e riavere le praterie, che
egli sosteneva appartenessero loro.
I suoi
obiettivi erano vaghi. Egli si occupava del malcontento che gli
indiani manifestavano rispetto al cambiamento del loro modo di
vivere, specialmente quanto alla crescente scarsità del bisonte.
Gli Assiniboine
del nord Montana furono i primi ad unirsi a Riel. Non appena Walsh
venne a conoscenza delle attività di Riel, raggiunse Wolf Point,
lungo il fiume Missouri, dove si trovava l’accampamento degli
Assiniboine, e discusse a fondo con loro dell’alleanza con Riel.
Quindi ritornò
verso nord passando lungo il confine e attraverso gli accampamenti
di Toro Seduto e degli altri capi Sioux, rammentando loro le
promesse di rispettare la legge canadese e mantenere la pace.
Walsh credeva
molto alla parola data, così come Toro Seduto e i Sioux. Egli inviò
le sue parole agli agenti indiani del Montana, nelle cui agenzie
erano accampati Riel e i suoi alleati Metis. Gli agenti, a loro
volta, informarono il Dipartimento degli Interni a Washington D.C.
Venne così dato
ordine di agire all’esercito degli Stati Uniti.
Nel 1878, prima
dell’arrivo della neve sulle pianure del nord, soldati, sceriffi e
ufficiali dell’esercito degli Stati Uniti fecero irruzione nelle
riserve e dispersero i Metis, sequestrando le loro armi e munizioni,
rimpatriando attraverso il confine quelli che dichiaravano di essere
canadesi o provenienti da regioni del sud Montana.
Questo
intervento di fatto ruppe l’alleanza di Riel.
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