Contro il Generale Custer
ide una gran quantità di truppe arrivare da
sud, cariche di vettovaglie e rifornimenti e, peggio ancora, ne vide
altre (le cinque compagnie comandate direttamente da Custer)
provenienti da nord e dirette in una zona posta tra i guerrieri che
combattevano e la parte bassa del villaggio. Anche gli altri indiani
sulle collinette circostanti (i bluff) notarono preoccupati
l’arrivo del nuovo pericolo. “Mi sembrò che fossero migliaia”
- disse Runs The Enemy – “e pensai che certamente saremmo stati
battuti.” L'Oglala Short Bull si trovava in cima al colle ed
esultava per la vittoria, quando arrivò Cavallo Pazzo. “Troppo
tardi!” – gli gridò Short Bull – “Ti sei perso la
battaglia.” Cavallo Pazzo gli rispose ridendo: “Mi spiace di non
esserci stato, ma è in arrivo un'altra grande occasione di lotta da
laggiù.” E gli indicò il nord. Così anche Short Bull si accorse
del pericolo incombente (7): “Pensai che erano proprio
tantissimi!” Gli indiani non erano soldati di mestiere; il loro
scopo principale, nella guerra con i bianchi, era di salvaguardare
la sicurezza delle proprie famiglie, per cui girarono rapidamente le
loro cavalcature e, lasciati alcuni guerrieri a presidiare l’area
in cui era asserragliato Reno (sarebbe stata chiamata la “Collina
di Reno”), ripiegarono verso il villaggio per difenderlo dalla
nuova minaccia. A valle, nel boschetto, Black Elk stava armeggiando
vicino al corpo di un soldato. Passò un guerriero che lo vide e lo
apostrofò: “Ragazzo, non perdere tempo. Levagli lo scalpo!”
Black Elk mosse nervosamente il suo pony; non aveva mai fatto una
cosa simile! Levò il coltello dalla guaina, si inginocchiò sul
corpo del soldato e iniziò a incidere il cuoio capelluto. Sobbalzò
subito dopo quando sentì il poveruomo digrignare i denti per il
dolore: il soldato era ancora vivo! Completò lesto il taglio e
strappò via lo scalpo, sollevandolo in aria. Non sapeva se esultare
per il gesto o essere triste per la vita che aveva preso. Girò il
pony e corse al campo da sua madre per farle vedere il trofeo.
Gli indiani che erano nel villaggio si erano
ormai accorti del nuovo pericolo, o erano stati avvisati dai
guerrieri che ritornavano dallo scontro con Reno. L'Oglala White
Bull era con i suoi amici Cheyenne, Roan Bear e Bobtail Horse nella
parte bassa del villaggio. Bobtail Horse fu il primo ad accorgersi
dei soldati e gridò: “Arrivano attraverso il guado. Dobbiamo
tentare di fermarli!” I tre corsero attraverso il villaggio in
direzione del guado e da quelle parti incontrarono Lame White Man,
un anziano Cheyenne. Questo, con l’esperienza di cento battaglie,
suggerì di usare la massima prudenza dato che i soldati erano
troppi per loro. Bobtail Horse rispose: “Zio, solo la terra e il
cielo durano a lungo. Se noi quattro possiamo fermare i soldati e
impedirgli di attaccare il nostro accampamento, le nostre vite
saranno state spese bene!” I guerrieri non rimasero soli
nell’impresa. Furono immediatamente raggiunti da White Shield,
Calf, Two Eagles, He Dog, Eagle Elk, Yellow Nose e altri. Tutti
insieme si gettarono a capofitto nel fiume verso la sponda
orientale. Tra i primi a entrare in contatto con i soldati guidati
da Custer fu l'Ute-Cheyenne Yellow Nose, presto seguito da Contrary
Bell e Comes In Sight. Un soldato di colore con un vessillo si fece
avanti ma fu sopraffatto da Yellow Nose che gli prese la lunga asta,
issandola perché tutti la vedessero (9). Questo primo scontro ebbe
l’effetto di arrestare l’avanzata di Custer - che non raggiunse
nemmeno il fiume – respingendo il VII Cavalleria verso la collina
dalla quale erano scesi poco prima. Altri indiani, sempre più
numerosi, stavano arrivando, di ritorno dalla battaglia con Reno, a
sud. Cavallo Pazzo era tra questi, con i suoi guerrieri. Tra loro vi
erano Flying Hawk, Fears Nothing, Red Feather. Nel momento in cui
gli indiani, attraversato il fiume, entrarono vigorosamente in
contatto con i soldati, a questi non restò altro da fare che
dirigersi ancora più a nord, in preda al panico (10).
Nel villaggio, Antelope – una Cheyenne - andò
da suo fratello, l'uomo di medicina Ice. “Fammi avere un
cavallo”, lo pregò. Lo voleva perché aveva saputo che suo nipote
(figlio di Ice), il 18enne Noisy Walking, si era allontanato dal
gruppo che stava combattendo con Custer e lei voleva andare a
incoraggiarlo con alcune canzoni, com'era in uso tra gli indiani
delle pianure. Ice fu d'accordo, sia pure con una certa riluttanza,
e Antelope corse verso il fiume. Quando i soldati vennero spinti a
nord lungo quella che sarebbe stata chiamata “Cresta
Nye-Cartwright” e sulla Calhoun Hill, l’Hunkpapa Gall era ancora
a valle, momentaneamente impegnato nella ricerca dei suoi familiari.
Li trovò poco dopo, due mogli e i bambini, tutti morti! La morte
dei suoi lo fece quasi impazzire. “Mi ha fatto troppo male vedere
quella scena” - raccontò in seguito – “e per questo, subito
dopo ho ucciso ferocemente un certo numero di nemici con l'ascia.”
Gall si unì alfine ai guerrieri che fronteggiavano Custer. Eagle
Elk vide uno che si accostava ai soldati per colpirli e, un attimo
dopo, veniva centrato alla mascella. Il cavallo di Red Feather fu
ucciso mentre galoppava e il suo padrone fu costretto a proseguire
il combattimento a piedi. Un altro, Hump, si batteva tra il sibilare
delle pallottole, rischiando più volte di essere ucciso. Venne
ferito e il suo pony colpito a morte (11). Quasi tramortito riuscì
a verificare la sua ferita: una pallottola era penetrata nel
ginocchio e, con uno strano percorso, era uscita dall'anca. Si
distese a guardare il cielo sereno; quella carica era fallita!
Nonostante tutto, gli indiani avevano
registrato poche perdite. I combattimenti si erano sviluppati in
un’ampia area e - ricordò Black Elk – “durarono almeno
un'ora.” Si tentò anche un fitto lancio di frecce che colpirono
uomini e cavalli. Alcuni provarono a far fuggire i cavalloni
americani e questa manovra riuscì parzialmente. Due guerrieri
Minneconjou, Standing Bear e Flying By, catturarono alcuni di questi
cavalli nel momento in cui si recarono a bere.
Eagle Elk riuscì a portarne via due. Lungo la cresta a nord,
Runs The Enemy e altri trenta guerrieri rubarono un grosso gruppo di
cavalli e li portarono al fiume ad abbeverarsi. Bobtail Horse ne
prese due grigi e li guidò verso l'accampamento. Seguì qualche
attimo di pausa durante il quale alcuni soldati tentarono di
cavalcare verso il fiume per fare scorta di acqua (12). Wooden Leg
fu costretto alla ritirata mentre strisciava verso di loro. Antelope
vide i soldati scendere verso l'acqua e gli indiani arretrare,
temporaneamente. “Indiani e soldati, in piedi, si fronteggiavano a
distanza”, disse Red Horse. Era ora di riprendere l’iniziativa!
Lame White Man galoppò verso i soldati. Sollevò le armi e gridò:
“Venite tutti! Li possiamo uccidere tutti!” Antelope, che ancora
vagava in zona alla ricerca di suo nipote Noisy Walking, vide
distintamente Lame White Man incitare i suoi compagni, come pure
stava facendo l'Arapaho Waterman. I guerrieri e Lame White Man
aggredirono decisamente i soldati che erano scesi fino al greto del
fiume e, dopo una breve ma intensa sparatoria, li costrinsero a
voltare rapidamente le spalle e fare rientro sulla cima della
collina, al riparo. Molte giacche azzurre caddero colpite dagli
indiani, ma anche questi ultimi subirono numerose perdite. Red Horse
e Wooden Leg concordarono che quell'assalto fu il più sanguinoso -
per gli indiani - dell'intera giornata di lotta. Lame White Man
arrivò a ridosso dei soldati sulla cima, ma venne atterrato quasi
subito da uno sparo. A est della collina altri indiani compivano i
classici gesti coraggiosi per conquistare o rafforzare la propria
credibilità tra la loro gente. White Bull si divertì a galoppare
vicino ai soldati mentre le pallottole gli fischiavano attorno
sollevando nuvolette di polvere. Andava e veniva senza che i soldati
riuscissero a colpirlo. “Decisi di farlo ancora.” - ricordò
White Bull – “Perciò raggiunsi Crazy Horse per invitarlo a
unirsi a me. Gli gridai che questa vita non dura per sempre.”
Quindi partì nuovamente all'attacco. Il suo coraggio fu contagioso
e Crazy Horse e i suoi guerrieri lo seguirono (14). Red Feather, He
Dog, Two Moon, Lone Bear e altri si unirono alla carica. Tagliarono
idealmente in due la cresta. Le gesta individuali di valore non si
contavano. White Bull vide chiaramente un soldato mentre cadeva a
terra, colpito da una pallottola. Scese giù dal suo pony, colpì il
soldato e afferrò le sue armi e le munizioni. Nuovamente in groppa,
vide un altro soldato isolato sopra un cavallo; lo raggiunse, lo
strattonò per la giacca blu e lo buttò giù dalla sella per
rubargli il cavallo. Subito dopo tentò l'assalto ad un militare che
armeggiava con la sua carabina. L'uomo si accorse della manovra e
sparò, ma la fretta gli impedì di prendere correttamente la mira e
mancò il bersaglio. Non altrettanto fece White Bull che, con
precisione, lo colpì con il manico della frusta. In tutto poté
“contare” in pochi minuti, che giornata! Alfine, il suo pony –
per sua fortuna solo il pony - venne colpito e White Bull rimase a
piedi, frastornato per la caduta e per il caos della battaglia che
infuriava attorno a lui. La rottura dell’ultima linea di difesa
dei soldati, lungo i tre quarti di miglio che separano la cima della
Custer Hill dalla Calhoun Hill finì per condurre al crollo della
posizione delle truppe sulla stessa Calhoun Hill. Yellow Nose,
Contrary Bell e Comes In Sight fecero delle incursioni coraggiose
tra i soldati isolati dal resto delle compagnie e terrorizzati dalle
urla dei pellerossa. Naso Giallo si prese gioco dei soldati per ben
tre volte ma non sortì alcun effetto. “Andiamo all'attacco tutti
insieme!”, gridò infine. La forte incitazione scosse i suoi
compagni, che si unirono a lui nell'ennesima carica durante la quale
Yellow Nose colpì i soldati che fuggivano con l’asta della
bandiera di cui si era impossessato in precedenza.
Fu a questo punto che arrivò Gall con i suoi bravi, turbinando tra i
soldati, ma la maggior parte di questi ultimi era già scappata via.
Non era rimasto nessuno da uccidere!
|