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a cura di Willy

Le calunnie

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oro Seduto e i suoi seguaci, circa un migliaio, non erano i soli Sioux ad essere giunti in Canada. Nel dicembre precedente era arrivato Black Moon, un capo Hunkpapa cugino di Toro Seduto, e si era stabilito lì con molti altri Hunkpapa, Minneconjou, Oglala, Sans Arc e Two Kettle. 

Nel marzo del 1877, lo zio di Toro Seduto, Four Horns, condusse un’altra grossa banda attraverso la linea di medicina. A maggio, con l’arrivo della banda di Toro Seduto, i Sioux in Canada erano circa 4.000.

Tutti i Sioux promisero di osservare la legge canadese, ma nessuno sapeva cosa realmente significasse. E il governo canadese voleva i Sioux fuori dal suo territorio. 

Nell’agosto 1877, circa tre mesi dopo l’arrivo di Toro seduto, su richiesta di Ottawa il governo USA nominò una commissione di pace per incontrare i Sioux.  

Apparentemente lo scopo della commissione era persuadere gli indiani a tornare negli Stati Uniti e arrendersi all’esercito in cambio del perdono.

Il generale di brigata Alfred H.Terry, il comandante dell’esercito che aveva marciato sui Sioux a Little Bighorn l’anno precedente, guidava la commissione.

All’inizio Toro Seduto rifiutò di incontrarsi con Terry, ma Walsh lo convinse ad abbandonare il villaggio Sioux vicino a Pine Horse Butte per dirigersi a Fort Walsh ad ascoltare gli americani. 

L’incontro si svolse il 17 ottobre, ed ebbe risultati prevedibili.

Toro Seduto non aveva fiducia in Terry, l’uomo che aveva mandato Custer, e i Sioux si rifiutarono di tornare indietro. 

Robert Utley, biografo di Toro Seduto, aveva ipotizzato che gli Stati Uniti non volessero realmente far tornare indietro Toro Seduto, e che fecero pressione sul Canada per adottare il capo e la sua gente come “indiani canadesi”.

La diffidenza di Toro Seduto si intensificò con la consapevolezza che il colonnello Nelson A. Miles si aggirava subito sotto il confine, avendo sconfitto Capo Giuseppe e gli altri Nez Perce alle Bear Paw Mountains due settimane prima. 

White Bird, uno dei capi Nez Perce, insieme a 98 uomini, 50 donne e circa 50 bambini avevano aggirato la sorveglianza degli uomini di Miles alle Bear Paw e l’8 ottobre erano giunti all’accampamento di Toro Seduto.  

Ancora prima che la commissione di pace degli Stati Uniti si recasse a Fort Walsh, i quotidiani avvisarono i lettori dei problemi che avrebbero potuto creare i Sioux, come descritto dettagliatamente nel 1973 dallo storico Grant MacEwan nel suo libro “Toro Seduto: gli anni in Canada”.

Il Montreal Witness del 16 agosto 1877, riportò che Toro Seduto aveva chiesto al popolo Blackfeet di sostenerlo nel conflitto contro l’odiato governo Americano, dopodichè egli lo avrebbe aiutato in ogni battaglia che avesse potuto avere col governo canadese.

Il Fort Benton Record del Montana pubblicò un pezzo intitolato “Toro Seduto si sta preparando per la Campagna di Primavera” che diceva che gli Assiniboine, i Gros Ventre, i Crow e i Piegan avrebbero raggiunto il capo Sioux.

Il Toronto Globe del 25 settembre 1877 avvertiva i suoi lettori che  Wood Mountain, una colonia Metis nei pressi di Pinto Horse Butte, “avrebbe potuto esplodere in ogni momento”.

Il Globe affermava che Toro Seduto era sul punto di marciare contro l’esercito degli Stati Uniti alla guida di tutte le tribù del nord, aggiungendo che “Toro Seduto aveva molte munizioni”.

Le notizie si susseguivano, specialmente dopo il fallimento del meeting della commissione di pace in Ottobre.

Il Fort Bentos Record del 5 aprile 1878, scriveva che i Blood, i Northern Blackfeet, i Cree, gli Assiniboine del nord, i Piegan, i Kootenai, i Sarcee (tutte tribù canadesi) e i Gros Ventre avevano raggiunto Toro Seduto, il quale “non aveva fatto alcuna fatica a formare una lega tra queste tribù... Egli appariva insieme a trenta dei suoi migliori guerrieri che indossavano gli abiti dei soldati uccisi nel massacro di Custer, per testimoniare a tutti gli indiani radunati come egli avesse trattato i soldati e di come sarebbe stato facile cancellare i bianchi e dividere la terra soltanto tra gli indiani... Thomas O’Halloran, in forza a Fort Belknap (sul Milk River nel Montana del nord, vicino alle Bear Paw Mountains), considera la situazione critica.” 

Due settimane più tardi, il 19 aprile, il Fort Benton Record riportava che alcuni abitanti della colonia canadese di Battleford, sul North Saskatchewan River, erano “molto eccitati” alla notizia che Toro Seduto aveva formato una alleanza tra le tribù Sioux, Blackfoot e Stoney e fosse disponibile ad accettare anche i Cree.

Apparentemente l’intento dell’alleanza era portare a termine un’incursione di vaste dimensioni.  “Stava nascendo un campo con settecento case per i Sioux presso le Sand Hills, a settantacinque miglia da Fort Walsh, e c’erano nuovi arrivi ogni ora… ‘in un giorno erano arrivati quattro carri carichi di cartucce’… I Nez Perce e i Blackfeet avevano stipulato un trattato con Toro Seduto e i Blackfeet erano pronti nei pressi del Belly River (vicino a Fort Macleod)… Si supponeva che l’attacco sarebbe stato sferrato alle Cypress Hills (Fort Walsh) e a Fort Macleod.” 

I Mounties indagarono su queste illazioni ma scoprirono che non avevano un reale fondamento. Crow Foot, un potente capo Blackfoot, confermò di aver avuto delle proposte da Toro Seduto. Disse anche che nella primavera del 1876, prima della Battaglia di Little Bighorn, Toro Seduto gli aveva chiesto di raggiungere i Sioux in una possibile guerra contro gli americani, ma egli aveva rifiutato. 

Toro Seduto lo aveva nuovamente contattato nell’estate del 1877, quando si erano incontrati durante una caccia al bufalo, ma non avevano parlato di alcuna alleanza.

Walsh nei primi mesi del 1878 si recava spesso a Ottawa in treno attraversando il nord degli Stati Uniti e sovente veniva intervistato dai giornalisti. Soprannominato dalla stampa “il boss di Toro Seduto”, egli smentì le voci di una grande alleanza guidata da Toro Seduto.

Egli smentì categoricamente che i Sioux di Toro Seduto (che a quell’epoca contavano circa 5.000 uomini, inclusi alcuni Oglala Sioux del capo Crazy Horse, ucciso dalla baionetta di un soldato il 5 settembre 1877) facessero parte di un qualsiasi piano d’azione.  

Walsh era convinto che i viaggiatori passassero spesso storie simili agli scout dell’esercito, affamati di notizie da riportare ai loro superiori.

Quando nel maggio del 1878 un giornalista del Chicago Times lo intervistò circa la possibilità di una confederazione di tutte le tribù che si trovavano a nord del confine, Walsh dichiarò “Non è naturale pensare che i Sioux e i Blackfoot possano allearsi.”

Lo stesso accadde per la storia secondo cui i Sioux avevano avuto un’ampia scorta di munizioni; Walsh fece notare che le rigide restrizioni del governo consentivano ai Sioux di avere soltanto le pallottole per cacciare. Egli aggiunse che i Mounties perlustravano regolarmente tutti i percorsi dei commercianti di armi nei territori occupati dai Sioux.  

 

False rivolte. Il Montreal Witness del 16 agosto 1877, riportò che Toro Seduto aveva chiesto al popolo Blackfeet di sostenerlo nel conflitto contro l’odiato governo Americano, dopodichè egli lo avrebbe aiutato in ogni battaglia che avesse potuto avere col governo canadese. 

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Sotto: un ritratto di Toro Seduto apparso su Harper's Weekly

 

 

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