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di Maurizio Biagini, collaboratore di Farwest.it

Racconto sì, ma storico!

I

 personaggi e i fatti di questo racconto sono reali. Quando i 200 uomini di Custer si divisero, Curley non immaginava (ma forse lo intuiva) che sarebbe stato l'unico a vedere il tramonto di quel drammatico giorno.

Il vero nome dello scout Absaroka (foto) era Shi Shi 'esh ed era nato nel 1859. Viene considerato l'unico superstite di quella disfatta anche se rimase con Custer solo nella prima parte della battaglia e non prese parte attiva al combattimento.

Allontanatisi dai soldati si nascose in una gola poco distante e assistette a gran parte del disastro del 7° Cavalleria. Poi, sgusciato fuori dal suo nascondiglio, cancellò i colori di guerra e l'acconciatura Absaroka e si avvolse una coperta Sioux, riuscendo a passare inosservato tra i numerosi avversari affluiti sul campo di battaglia.

Le sue testimonianze furono oggetto di studio per anni nella ricostruzione della sconfitta di Custer e partecipò alle rievocazioni della battaglia.

Morì nel 1923 nel Montana. Come promesso, il governo aveva concesso agli alleati Corvi una riserva nella zona, riserva che includeva, tra l'altro, l'intero territorio della battaglia.

Nel 1984, gli archeologi scavando nella zona in cui Custer fu annientato, trovarono presso una lapide che ricordava un soldato sconosciuto, alcuni frammenti di un teschio, un bottone di madreperla, bossoli dell'esercito e proiettili degli indiani. Qualcuno era morto sparando contro gli indiani, ma chi era?

Alla fine fu dimostrato che la razza a cui apparteneva era caucasica-mongolide, cioè mezzo bianco, mezzo indiano, inoltre i denti dimostrarono che era un abituale fumatore di pipa, e il bottone non apparteneva all'uniforme dell'esercito.

Avevano trovato Mitch Bouyer.

I successivi studi consolidarono la tesi e adesso al posto del vecchio cippo ne esiste un altro con la scritta "Mitch Bouyer cadde qui il 25 giugno 1876". Mitch, nato nel 1837 da madre Sioux e padre bianco, era considerato uno dei migliori scout del Montana e fu assoldato per trovare le tracce del grande campo di Cavallo Pazzo e Toro Seduto.

Con Curly è uno dei simboli della frontiera, colto in mezzo alla collisione di due modi di vivere diversi e di una lotta che presto avrebbe diviso anche i membri di una stessa tribù.

 

Lo scout. Curley (1859-1923) si allontanò dal battaglione di Custer pochi attimi prima che accadesse l'irreparabile. Di tutto il 7mo Cavalleria, cui era aggregato come scout, fu l'unico a vedere parte della battaglia di Custer.

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In alto: Curly

In basso: Bouyer

 

 

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