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Little Big Man
Soldato Blu
Brokeback Mount.

 


Consigli per la videoteca (2)

Gli avvoltoi hanno fame (1969) - Regia: Don Siegel - Attori: Clint Eastwood, Shirley Mc Laine, Manolo Fabregas. Una prostituta travestita da suora partecipa con mercenario texano alla lotta di guerriglia dei patrioti messicani contro i francesi. Western di passo quieto in cui, rinunciando all'azione (tolto l'assalto alla caserma francese), Siegel se la prende comoda e si gode il paesaggio, spostandosi sul terreno della commedia ironica in cui il macho Hogan (C. Eastwood) si trasforma nel secondo mulo della finta sorella Sara. Fotografia di G. Figueroa, musica di E. Morricone, sceneggiatura di A. Maltz.

Il cavaliere pallido (1985) - Regia: Clint Eastwood - Interpreti: Clint Eastwood, Michael Moriarty, Carrie Snodgress, Christopher Penn, Richard Dysart
Con la sua schiena nuda piagata dalle cicatrici di numerose pallottole tutte mortali, il pistolero misterioso è un non-morto, un'agghiacciante voce dell'oltretomba che vendica gli stereotipi del genere western scomparso prematuramente. Di fatto, Eastwood è un fantasma. Ma la sua presenza nella valle maledetta è letale. Enormi buchi di proiettili lacerano i corpi degli scettici e dei corrotti. Questi spettri uccidono. E convivono in un continuum ai confini dei territori inesplorati dell'inconscio, oltre le pacate rivalse per la gloria e l'onore. Sergio Leone più John Carpenter più John Boorman: l'equazione conduce inevitabilmente al Cavaliere pallido, si rituffa nel noir e fuoriesce dall'horror. Esperimento curioso ma riuscito: per sopravvivere, il western deve appropriarsi di paure metafisiche e apocalissi dantesche dove i demoni esercitano il loro balletto di sangue.

Il mucchio selvaggio (1969) - Regia: Sam Peckinpah - Attori: William Holden, Ernest Borgnine, Robert Ryan, Edmond O'Brien. Reduce da una sanguinosa rapina, un gruppo di banditi accetta di rubare un carico d'armi per il generale Mapeche che combatte i ribelli di Pancho Villa.
Ma dopo che il generale ha fatto uccidere uno del gruppo perché aveva distribuito una cassa d'armi alla sua gente, i suoi compagni lo vendicano con una carneficina da cui non si salverà nessuno.
Ultimo grande Western classico, capolavoro di Peckinpah, è un inno alla morte e all'amicizia.
Ai tempi, quando uscì, fece scalpore, non solo per tutto il sangue versato ma anche per un montaggio frenetico, che combina scene molto lente a flash subliminali.

Il piccolo grande uomo (1970) - Regia: Arthur Penn - Attori: Dustin Hoffman, Faye Dunaway, Richard Mulligan. Unico superstite della battaglia di Little Big Horn, Jack racconta ad un giornalista la storia della sua vita.
Allevato dagli indiani Comanche dopo appunto che la sua famiglia era stata massacrata, Jack torna tra la sua gente in città quando ormai è adulto e cerca - purtroppo invano - di reinserirsi nel loro modo di vivere e pensare.
Diventato estraneo all'universo indiano, e disorientato dalla furia omicida dei bianchi conquistatori, finirà accanto al generale Custer nella battaglia di Little Big Horn, dove verrà risparmiato da un suo vecchio nemico indiano che lo riconoscerà.
Tratto dall'omonimo romanzo è un film che racconta la crisi di identità dell'uomo americano, con toni che si bilanciano tra lo storico ed il drammatico.

L'ultimo dei mohicani (1992) - Regia: Michael Mann - Attori: Daniel Day-Lewis, Madeleine Stowe, Russell Means, Jodhi May. Diciottesimo secolo. Occhio di Falco è un ragazzo bianco cresciuto dai Mohicani al pari di un nativo. La sua vita viene sconvolta da una guerra fratricida che vede schierate le une contro le altre le diverse tribù indiane del nord America, in lotta al fianco di Inglesi e Francesi nel sanguinario conflitto che li vede coinvolti oltreoceano.
Gli indiani non ricevono alcuna tutela dalle grandi nazioni europee che si servono della loro manovalanza, e i loro villaggi vengono distrutti senza nessun tentativo di difesa da parte delle truppe regolari.
Nel corso di un'operazione di trasferimento di popolazione civile da un forte protetto ad un altro, Occhio di Falco salva dalla morte Cora e Alice, le figlie di un ufficiale inglese vendute ai francesi da Magua, la loro guida indiana.
Tra la primogenita del colonnello Munro e l'uomo che le ha salvato la vita è subito passione. Al di là delle convenzioni sociali, al di là della loro appartenenza etnica. Ma non è facile amarsi per due ragazzi che appartengono a due culture opposte dall'odio della conquista...

La conquista del West (1962) - Regia: Henry Hathaway / John Ford / George Marshall - Attori: Henry Fonda, Gregory Peck, George Peppard, James Stewart, John Wayne.
È il racconto dettagliato delle vicende attraverso tre generazioni di una famiglia di pionieri, ripercorso nelle tappe più fondamentali della conquista del West. Dai primi insediamenti, alla corsa all'oro, alla battaglia di Shiloh, all'avanzata della costruzione della ferrovia, per finire con la lotta per stabilire la legge. Epocale e storico al tempo stesso, di indubbia resa spettacolare, la parte migliore è forse la ricostruzione della battaglia di Shiloh, ricordato come il più sanguinoso episodio della guerra civile.
Vinse tre Oscar: miglior soggetto, sceneggiatura e montaggio.

Un uomo chiamato cavallo (1970) - Regia: Elliot Silverstein - Attori: Richard Harris, Judith Anderson, Jean Gascon Manu. Un nobile personaggio inglese (Harris) viene catturato da una tribù che non ha mai visto un uomo bianco.
Impauriti, prima lo tratteranno come una bestia, addirittura come un cavallo da tiro: ma poco a poco riuscirà a conquistare la loro fiducia diventando il loro capo.
La vera rivoluzione sarà quando egli li aiuterà a sconfiggere i nemici mettendo a disposizione le sue conoscenze in merito alla tattica dell'esercito inglese. Western che sta dalla parte degli indiani, ebbe talmente tanto successo di pubblico che sei anni dopo dette origine ad un seguito dal titolo "La vendetta dell'uomo chiamato cavallo".
L'unica cosa quasi irritante è la logica per cui il bianco che vive assieme ai selvaggi alla fine, deve esserne per forza il leader.
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La vendetta dell'uomo chiamato cavallo (1976) - Regia: Irvin Kershner - Attori: Richard Harris, Gale Sondergaard. Annoiato dalla vita inglese e preda della nostalgia per le praterie del Nordamerica, Lord Morgan torna nella regione dove visse la sua avventura di "indiano bianco". I suoi amici Sioux sono stati scacciati dalle loro terre da una tribù rivale, alleata a bianchi avidi e sopraffattori. Lord Morgan addestra anche donne e bambini e li guida alla riconquista. Seguito, 6 anni dopo, di L'uomo chiamato cavallo: il regista è cambiato, protagonista e sceneggiatore sono gli stessi. Non vale. Fiacca e schematica ripetizione, ma non si può negare a I. Kershner un robusto mestiere narrativo e un prezioso gusto figurativo. Seguita da Shunka Wakan-Il trionfo dell'uomo chiamato cavallo.

Lo straniero senza nome (1973) - Regia: Clint Eastwood - Attori: Clint Eastwood, Verna Bloom, Marianna Hill Mitchell. Uno sceriffo senza nome (Eastwood) impone la sua legge per difendere i vigliacchi abitanti di un villaggio da tre criminali che avevano già ucciso lo sceriffo.
Fa dipingere la città di rosso, le cambia il nome in " hell " (inferno), nomina sindaco un nano, e tratta le donne non proprio come farebbe un gentiluomo. Seconda regia per il celebre attore che affronta con idee chiare il genere che lo ha reso famoso.
Bello il finale.

Maverick (1994) - Regia: Richard Donner - Attori: Mel Gibson, Jodie Foster, James Garner, Graham Green, Alfred Molina, James Coburn. Maverick è un baro. Dal fascino irresistibile. Il suo sguardo blu è unico. La sua furbizia anche. Ama le donne e il gioco. Con fortune alterne. Ma solo nel secondo caso...
Passa la vita a girovagare nei saloon con Annabelle, ladra anche lei. E forse anche più astuta. Una donna di quelle che non si dimenticano. Bella e furba. Ma i problemi sono all'orizzonte. Arrivano a Saint Louis, una cittadina tranquilla, dove si tiene un importante torneo di poker.
Da dietro le vetrate del suo ufficio, a tenerli d'occhio, senza troppa simpatia, c'è uno sceriffo dalla pistola facile e dai pochi scrupoli. A questo incontro, partecipano i migliori giocatori del west. Biscazzieri abituati a vincere. E a giocare duro. Il perfido Angel, un cinico spagnolo, e il misterioso Commodore, oltre ad una serie di nomi eccellenti. La tranquillità di Saint Luis, non resterà tale molto a lungo... Tra tavoli verdi, sparatorie e praterie Maverick lascerà la sua zampata. Lo sceriffo cercherà di impossessarsi del malloppo. Ma Annabelle...avrà la meglio.

Tombstone (1993) - Regia: George Pan Cosmatos - Attori: Kurt Russel, Val Kilmer, Sam Elliott, Bill Paxton, Powers Boothe, Michael Biehn, Charlton Heston, Jason Priestley. Wyatt Earp è l'ex sceriffo di Dodge City. Un uomo che fa, dell'osservanza della legge, la sua ragione di vita. Ma adesso basta. Vuole essere considerato un cittadino comune. Godere di una vita privata, accanto alla famiglia.
Con i suoi fratelli Morgan e Virgil e le loro mogli Mattie, Louise ed Allie, si trasferisce a Tombstone, in Arizona. Con l'intenzione di aprire una casa da gioco. Ma la fama di Wyatt lo precede. I fuorilegge non vogliono fra i piedi un tipo come lui ed il suo inseparabile amico Doc Holliday. Così due loschi figuri di nome Ike Clanton e Johnny Ringo decidono di dargli battaglia. Sono a capo di una banda conosciuta col nome di Cowboys. Violenza, ruberie e confusione è il loro biglietto da visita. Intendono costringere Wyatt e la sua famiglia ad andare via. È un affronto esagerato per l'ex sceriffo: che non può evitare lo scontro, la famosa sfida all'O.K. Corral. Ma prima del verdetto finale, cadranno lacrime...

Sfida all'OK Corral (1957) - Regia: John Sturges - Attori: Burt Lancaster, Kirk Douglas, Jo Van Fleet, John Ireland. Wyatt Earp (Lancaster) e Doc Holliday (Douglas) hanno uno strano sodalizio tra di loro, Doc è un ex medico ed ex pistolero che ora ammalato di tisi fa il giocatore.
Dopo essersi salvati la vita a vicenda, i due ingaggeranno una battaglia finale, appunto nei pressi dell' O.K. Corral con la famiglia Clanton.
Tratto da uno dei più celebri episodi della storia del West, realmente accaduto, è un film onesto, accurato anche se non geniale, dove grande parte hanno i protagonisti, con spunti di grande umanità dello sceriffo.

Vendetta all' O.K. Corral (1971) - Regia: John Sturges - Attori: James Garner, Jason Jr Robards, Robert Ryan, Steve Ihnat. Dopo la sparatoria all'O.K. Corral di Tombstone (26-10-1881) lo sceriffo Wyatt Earp regola i conti con i resti del clan dei Clanton. Penultimo degli 11 western di J. Sturges che, 10 anni dopo Sfida all'O.K. Corral (1957), riprende i prolungamenti e gli aspetti collaterali della vicenda con una secchezza e una complessità di dettagli da verbale di polizia, ridimensionando la figura eroica di Earp. Sottovalutato almeno quanto fu sopravvalutato il precedente.

Wyatt Earp (1994) - Regia: Lawrence Kasdan - Attori: Kevin Costner, Dennis Quaid, Gene Hackman, David Andrews. Tradendo le tradizioni della propria famiglia, un ceppo ricco di giudici e avvocati, dopo la morte della moglie causata dal tifo, Wyatt Earp decide di trasferirsi nell'Ovest senza legge. Insieme ai fratelli si stabilisce prima a Wichita, poi a Dodge City e, infine, a Tombstone. Ed è nel Kansas che Earp indossa per la prima volta la stella di sceriffo e stringe amicizia con un personaggio singolare, il dentista e giocatore d'azzardo Doc Holliday.

Young Guns (1988) - Regia: Christopher Cain - Attori: Emilio Estevez, Charlie Sheen, Jack Palance. 1878 Contea di Lincoln. Sei ragazzi sbandati vengono reclutati da John Tunstall proprietario terriero - d'origine inglese - in guerra con il boss della zona, un corrotto possidente di ranch di nome L.G.Murphy. Quando Tunstall viene ucciso in un agguato, i sei giovani decidono di vendicare la sua morte prima come rappresentanti della legge, poi come veri e propri banditi. Tra di loro si mette in evidenza un ragazzo particolarmente bravo con la pistola: William H. Bonney soprannominato Billy The Kid che lotterà tenacemente fino all'ultimo per portare a termine l'assalto contro gli assassini di Tunstall. L'ennesima pellicola su Billy The Kid coincide con la prima volta insieme, su un set, dei figli di Martin Shenn, Charlie - qui al suo sedicesimo lungometraggio - ed Emilio Estevez alla sua quattordicesima interpretazione.

Young guns II (1990) - Regia:  Geoff Murphy - Attori: Emilio Estevez Christian Slater. I tre superstiti del film precedente si dirigono verso il Messico inseguiti dagli uomini del governo e nel frattempo, raccattano nuove reclute.
Settanta anni dopo Billy the Kid racconta la sua storia ad un famoso cronista, ed esige il perdono che il governatore aveva accettato di dargli a suo tempo.
Le canzoni di Jon Bon Jovi accompagnano questo film in un desolato paesaggio del sud America dove si realizzano le ambizioni e le disperazioni dei giovani degli anni immediatamente prima del novecento.

di Cesare Bracchi

Buffalo Bill e gli indiani (1976) - Regia:  Robert Altman - Attori: Paul Newman, Burt Lancaster, Geraldine Chaplin. Western assolutamente anomalo, privo di qualunque elemento classico di questa categoria. D'altronde non poteva essere diversamente visto il nome del regista: Bob Altman. Questa volta l’autore di Nashville se la prende con la leggenda di Buffalo Bill che smantella con divertito e divertente cinismo. La storia si svolge sullo sfondo della carovana circense del Wild West Show popolata da una folla di personaggi falsi e opportunisti, tutti intenti  a trarre il massimo beneficio personale dal successo dello spettacolo. Il più falso di tutti è proprio lui, Buffalo Bill, protagonista narciso e umorale, così instabile da dialogare con il suo fantasma; interpretato da un Paul Newman a suo agio in un ruolo un po’ particolare. La lezione di storia arriva da Toro Seduto e dai suoi indiani che portano lo scompiglio nel circo con il rigore e la loro stupita semplicità. Uscito nel giorno del bicentenario dell’indipendenza americana, il film ebbe più successo in Europa che in patria (come spesso accade alle opere di Altman), vincendo l’Orso d’Oro al Festival di Berlino.

di Cesare Bracchi

Silverado (1985) - RegiaLawrence Kasdan - Attori: Kevin Kline, Scott Glenn, Danny Glover, Kevin Kostner. Uscito in un periodo in cui i film western erano considerati qualcosa di simile a pezzi d’antiquariato, questa pellicola ebbe comunque un discreto successo al botteghino. Merito della firma di Lawrence Kasdan (Il Grande Freddo) che conferisce spessore e stile ad una storia non originalissima che vede quattro cowboy, ex detenuti, arrivare in un paese dell’ovest, Silverado appunto, e far giustizia nei confronti dei cattivi locali. Il cast di tutto rispetto giova molto a questo che, alla fine, può essere giudicato come un western rigoroso, ortodosso, ben diretto e ben recitato. Accanto ai rodati Kevin Kline, Scott Glenn e Denny Glover, troviamo un acerbo, ma efficace Kevin Kostner che studia da “Balla coi lupi”.

di Cesare Bracchi

Soldato Blu (1970) - Regia:  Ralph Nelson - Attori: Candice Bergen, Peter Strauss, Donald Pleasence, John Anderson. L’uscita di questo film, nel 1970, unitamente a quella di "Piccolo Grande Uomo" e "Un uomo chiamato cavallo" costituì una sorta di spartiacque nella filmografia western per quanto riguarda il ruolo degli indiani. E’infatti un film chiaramente filo-pellerossa nel quale una donna bianca (Candice Bergen), che ha vissuto con i Cheyenne, cerca di spiegare ad un giovane soldato (Peter Strauss) la versione indiana del conflitto con i bianchi. Celebre la scena della strage del Sand Creek, dove, forse per la prima volta, vennero mostrate crude immagini di violenze commesse dai soldati.Il film usa la metafora western per mandare un forte messaggio all’opinione pubblica americana contro la guerra in Vietnam, allora in pieno svolgimento. Una curiosità: nella sceneggiatura c’è un clamoroso errore che pospone il massacro del Sand Creek (1864) alla battaglia di Little Bighorn (1876).

di Cesare Bracchi

Open Range (2003) - Regia:  Kevin Costner - Attori: Kevin Costner, Robert Duvall, Annette Bening.

A 13 anni dal successo di Balla coi Lupi, e a 9 da Wyatt Earp, Kevin Costner torna al western con questa pellicola che lo vede attore, regista e produttore. Non ci sono indiani, questa volta, ma il tema trattato è comunque un classico della categoria: la lotta al potente ranchero che, con violenza e prevaricazione, tiene in pugno un’intera città, sceriffo compreso. Charley Waite (Kevin Costner) e Boss Spearman (Robert Duvall) sono 2 allevatori nomadi che entrano in rotta di collisione con gli uomini del padrone della città per questioni di pascoli, fino alla resa dei conti finale. La prima parte del film è lenta, contemplativa, dominata dalle inquadrature degli infiniti orizzonti del nord-ovest americano (gli esterni sono stati girati in una riserva indiana del Canada). La seconda parte si snoda attraverso la preparazione e la  realizzazione della sparatoria finale, mostrata con inquadrature originali che ne accentuano il realismo. C’è anche una storia d’amore tra Charley e Sue (Annette Bening) che, nonostante veda protagonisti maturi, non scivola mai nel patetico. Ottima la fotografia e buona anche la sceneggiatura che ha il pregio di far esprimere a bovari dell’800 concetti semplici e plausibili. Proprio il realismo sembra essere la qualità migliore di questo film che va a posizionarsi nel filone del western crepuscolare che ha in “Gli Spietati” il suo indiscusso capolavoro. Proprio al personaggio di Clint Eastwood sembra ispirarsi Kevin Costner che ripropone la figura dell’ex pistolero redento che, suo malgrado, è costretto a rispolverare colt e spietatezza per riportare la giustizia in città. Il cast è di altissimo livello e non tradisce. Lo stesso Costner non si fa problemi ad apparire anche stanco e inbruttito, a conferma di quanto poco sia interessato all’immagine patinata da star hollywoodiana.

 

Videoteca. Da veri appassionati del genere cinematografico western, non dobbiamo farci mancare le uscite principali.

 

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