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A cura di Omar Vicari

L'incredibile morte

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ietro le sbarre Longley cominciò a scrivere lettere su lettere ai vari giornali nelle quali parlava delle sue avventure e delle 32 persone che affermava di aver ucciso. Scrisse anche al governatore nella speranza di ottenere clemenza. In quella lettera Longley si lamentava del fatto che John Wesley Hardin, il peggiore killer che fosse mai esistito nel Texas, aveva avuto dalla corte che lo aveva giudicato "soltanto" venticinque anni di lavori forzati per le sue 40 e oltre vittime. Lui, diceva, ne aveva ammazzati "soltanto" 32 e quindi riteneva eccessiva la pena dell’impiccagione. Il governatore naturalmente si guardò bene dal rispondere alla lettera di Longley. Il 5 settembre 1877, nel tempo di una sola ora, la giuria emetteva un verdetto unanime che condannava Longley all’impiccagione.
Nell’attesa dell’appello, Longley venne trasferito a Galveston, dove, secondo le autorità, sarebbe stato più al sicuro circa eventuali linciaggi da parte di parenti delle sue numerose vittime.
Nel marzo 1878, la corte di appello confermò la pena di morte per cui Bill venne ricondotto a Giddings per l’impiccagione. L’undici ottobre 1878, dopo essere stato battezzato presso la chiesa locale, Longley fu condotto al capestro dallo sceriffo di Lee County, James M. Brown.
Nei pressi della forca, Longley, non privo di senso dell’umorismo, consigliò agli inservienti di riparare la scaletta che conduceva al capestro. Gli sarebbe infatti dispiaciuto rischiare di cadere e rompersi l’osso del collo. Davanti ad una folla di circa 4.000 persone, Longley negò di aver ucciso una trentina di persone, ma di averne fatte fuori "solo" otto e che comunque meritava quella fine.
Bill infine alzò la mano in segno di saluto, quindi porse il capo al boia.
L’esecuzione non fu una cosa semplice perché la corda che avrebbe dovuto impiccarlo risultò un po’ più lunga del dovuto, per cui i piedi di Longley arrivarono in pratica a toccare il terreno sottostante, cosa che impedì lo strangolamento istantaneo e che gli allungò l’agonia di qualche minuto. Resosi conto dell’incresciosa situazione, immediatamente lo sceriffo Brown e i suoi assistenti corsero verso Longley nel tentativo di sollevargli le gambe in modo tale che il peso del suo corpo sospeso potesse accelerare l’esecuzione.
Il "Galveston Daily News", il 12 ottobre 1878 descrisse così l’impiccagione: “Il cappuccio nero è stato calato sulla testa del condannato, la corda è stata controllata e le parole- tutto è a posto- sono state dette. Alle ore 2,37 del pomeriggio il corpo di Bill Longley è passato attraverso la botola andando coi piedi a toccare in pratica il terreno sottostante a causa della corda probabilmente troppo lunga. Immediatamente accorso, lo sceriffo ha sollevato le gambe del condannato in modo che il peso del corpo di Longley ponesse fine alla sua agonia. Dopo qualche minuto William Preston Longley è stato dichiarato morto".
La vita di uno dei peggiori fuorilegge del Texas può essere riassunta dalle parole che sono state scritte sulla sua tomba: "Bill Longley, fuorilegge texano, venne da una famiglia rispettabile, ma il suo temperamento, la sua propensione all’alcool e il rifiuto delle condizioni post belliche attuate dalle truppe d’occupazione nordiste lo spinsero a diventare uno dei più pericolosi individui del suo tempo. Egli affermò di aver ucciso circa 32 persone prima della sua cattura nel 1877. Prima di porgere il capo al boia, Bill Longley arrivò a pentirsi dei suoi crimini ed esortò altri a farlo".
La sua tomba si trova presso il cimitero di Giddings (Texas).

Subito dopo la sua esecuzione che pose fine alla sua vita terrena, la figura di Bill Longley cominciò a varcare i confini al di là dei quali esiste solo la leggenda. Non era stato ancora seppellito e già strane voci si rincorrevano qua e là nello stato del Texas. Non è morto sulla forca si cominciò a dire.
Qualcuno giurò di averlo visto partire per il Sud America dal cui continente sarebbe più tardi tornato per morire poi in Louisiana.
Allo scopo di arrivare alla verità e verificare se effettivamente il corpo del bandito era stato sepolto nel cimitero di Giddings, alcuni discendenti di Longley si sono sottoposti al test del DNA che permette di svelare i markers genetici appartenenti a persone dello stesso ceppo familiare.

Presso il cimitero di Giddings, tra il 1992 e il 1994 vennero riesumate 35 delle possibili salme, ma nessuna sembrava appartenere a Bill Longley, descritto come un uomo alto, di razza bianca e di ventisette anni. Finalmente, dopo altri tentativi si arrivò a scavare una tomba il cui scheletro, coi pochi effetti personali rimasti nel tempo, poteva essere quello del famoso bandito.
Il prelievo del materiale osseo confrontato tramite tecnica del DNA con il prelievo di Helen Chapman discendente della sorella del fuorilegge, ha permesso di stabilire con certezza che quei resti erano proprio quelli del fuorilegge texano.
William Preston Longley ora poteva essere sepolto una seconda volta e definitivamente nel cimitero di Giddings.

 

Epitaffio. "Egli affermò di aver ucciso circa 32 persone prima della sua cattura nel 1877. Prima di porgere il capo al boia, Bill Longley arrivò a pentirsi dei suoi crimini ed esortò altri a farlo.

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Sotto: l'arresto di Bill Longley, nel 1877

Michael Alan Reese, discendente di Bill Longley, con la pistola appertenuta al famoso bandito

 

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