rima di addentrarci nella ritualità e
spiritualità esaminiamo l'aspetto esteriore della capanna e di
alcuni oggetti adoperati, con la premessa che tutto è considerato
sacro, compreso il luogo dove verrà costruita la capanna che si
trova sempre presso una disponibilità di acqua (lago, fiume,
ruscello, sorgente).
Struttura della capanna
Si piantano in cerchio nel terreno dodici o sedici giovani fusti di
salice bianco. Nelle buche dove saranno piantati i paletti si
mettono delle offerte di tabacco, procedendo in senso orario. I
teneri fusti vengono scortecciati, curvati nella sommità ed uniti
tra di loro con la stessa corteccia fino a formare una cupola avente
un diametro dai due o tre metri ed un'altezza di circa un metro e
mezzo. In quello spazio ci possono stare sedute da otto a dieci
persone. I quattro pali principali vengono curvati ed uniti per
primi. Essi rappresentano i quattro quadranti dell'universo. Dice
Alce Nero: "Quindi tutta la capanna è un'immagine dell'Universo e
contiene gli esseri alati, i quadrupedi e i bipedi oltre a tutte le
altre cose del mondo, perchè anche questi esseri e cose devono
essere purificati prima di poter mandare una voce a Wakan-Tanka".
Poi, procedendo di quattro in quattro, si piegano e si uniscono gli
altri paletti. La giustificazione dell'uso dei rami di salice è
duplice. Dice ancora Alce Nero: "Anch'essi hanno da insegnarci
qualcosa, perchè in autunno le loro foglie muoiono e tornano alla
terra ma in primavera tornano a vivere. Così muoiono gli uomini ma
rivivono nella realtà del mondo di Wakan-Tanka in cui esistono solo
gli spiriti di tutte le cose; e questa vera vita noi possiamo
conoscerla qui sulla terra se purifichiamo il corpo e la mente in
modo da diventare simili a Wakan-Tanka che è la Purezza". Il salice
è considerato un albero di guarigione poiché i Nativi ne usavano la
corteccia per farne un infuso ottimo per curare il mal di testa e
altri dolori. La salicina, ottenuta da questa corteccia, fu
sintetizzata molti anni dopo e divenne l'acido acetilsalicilico
ovvero l'aspirina.
Al centro della capanna verrà scavata una buca di circa 50 cm di
diametro per 40 cm di profondità. Sarà l'altare entro cui verranno
poste le pietre riscaldate. Dice Alce Nero: "Prima conficchiamo a
terra un bastone al centro della capanna poi tracciamo un cerchio
attorno a questo punto con una corda di cuoio non conciato."
Poi si scava la buca avendo l'accortezza di creare una specie di
scivolo, inclinato dall'ingresso verso al buca per farvi rotolare le
pietre scaldate all'esterno.
Con la terra tolta dalla buca centrale veniva fatto un sentiero, di
circa dieci passi, che dall'apertura portava all'altare esterno.
Circa l'orientamento dell'apertura ci sono delle versioni
contrastanti.
Alce Nero dice che il sentiero è rivolto ad oriente, mentre Fool
Crow, capo cerimoniale dei Sioux Teton costruisce l'ingresso della
Capanna Sudatoria sempre rivolto ad Ovest. Elena Tagliani sembra
eliminare la controversia dicendo che gli Heyoca (i contrari), ed
Alce Nero lo era, l'ingresso lo facevano sempre rivolto ad Est. Ecco
perchè altri autori parlano sempre dell'apertura ad Est, prestando
fede alla versione di Alce Nero, senza porsi altra diversa
interpretazione. La buca al centro della capanna costituisce
l'altare interno. Tutto il terreno interno viene livellato, pulito e
spazzolato con attenzione. Lungo il perimetro interno si stende un
letto di salvia su cui siederanno i partecipanti al rito. Adesso la
struttura viene ricoperta accuratamente con pelle di bisonte in modo
che né aria e né luce possano penetrare all'interno. Spesso per la
copertura venivano usati anche pelli di altri animali. Anche la
copertura, come la struttura dei pali, ha un preciso significato
simbolico. Così ce lo descrive il Bruchac: " Dentro la capanna, la
copertura è come il cielo notturno sopra la testa. O come la pelle
di un grande animale nel cui corpo ti trovi seduto. O come la pelle
ed il corpo della tua stessa madre al tempo in cui non eri ancora
nato. Una capanna coperta con la pelle di un animale potente, quale
l'orso, poteva avere poteri speciali. Una volta che la capanna è
stata coperta, non importa quale sia la copertura, essa diventa una
creatura vivente." Dunque la capanna è considerata come un corpo
vivo e molto potente, all'interno del quale si ritrovano salute ed
energia, lucidità e chiarezza nella visione delle cose.
Altare esterno
Situato ad una diecina di passi dal'ingresso della capanna, al
termine del sacro sentiero, viene eretto un tumulo di terra detto "Unci"
(nonna). Attorno ad esso vengono piantati vengono piantati
ventiquattro bastoncini, che rappresentano i dodici mesi dell'anno:
due per ogni mese a simboleggiare il positivo ed il negativo che
risiedono in tutte le cose. Sul tumulo trovano posto il teschio di
bisonte e la sacra pipa. Il teschio è rivolto verso Sud, le orbite
oculari vengono dipinte di azzurro e riempite di salvia. Appoggiata
ad una delle corna viene posta la Sacra Pipa. Per quattro volte la
pipa, carica, sarà introdotta nella capanna per essere fumata e per
quattro volte verrà posta sul tumulo, diversamente posizionata con
il fornello rivolto, di volta in volta, verso uno dei quattro punti
cardinali . A volte si pianta anche un'asta la cui metà superiore
viene dipinta di rosso e quella inferiore di nero a simboleggiare il
giorno e la notte. In cima all'asta viene legata una penna d'aquila,
e al centro, dove si uniscono il rosso ed il nero, la coda di un
cervo maschio o di una cervo dalla coda nera. Queste quattro cose
(il tumulo, il teschio, la penna d'aquila, e la coda di cervo) si
possono definire come la chiesa dei Lakota. Dietro il tumulo si
posiziona il "fuoco senza fine".
Peta Owihankeshni - Fuoco Perenne o Fuoco Senza Fine o Fuoco
Esterno
E'il posto dove si scaldano le pietre. La preparazione del fuoco ha
delle regole precise che vanno ripettate. Dice Alce Nero: "Questo
focolare sacro si fa disponendo prima quattro bastoncini nel senso
est-ovest, poi mettendoci sopra altri quattro bastoncini nel senso
nord-sud; inoltre attorno a questi si mettono dei bastoncini
inclinati (come i pali di un tepee), prima a ovest poi nord, quindi
a est e a sud". La scelta del legno da usare ha una sua importanza,
anche se alcuni officianti preferiscono che la legna sia stagionata
mentre altri optano per quella tagliata da poco. Essenziale che
siano fatte offerte di tabacco spiegando all'albero che la sua legna
viene presa per fare una cerimonia sacra. Sebbene qualsiasi tipo di
legna vada bene per il Fuoco Perenne si è soliti scegliere quella di
cedro, quercia, abete, robinia cioè ad alto potere calorico. Prima
di accendere il fuoco si posano sulla legna le pietre che devono
essere riscaldate. Sulla prima pietra che ,riscaldata, dovrà essere
introdotta per prima nella capanna viene fatto un cerchio rosso.
Le pietre
I sassi scelti possono essere di diverso tipo ma sempre dure,
rotondeggianti, laviche e prive di quarzo. Devono essere soprattutto
resistenti al calore. Da evitare quelle arenarie perchè scoppiano.
Le pietre vanno raccolte in un luogo della natura pulito e positivo,
come il letto asciutto di un torrente oppure in montagna. Esse vanno
trattate con rispetto, perchè sono vive ed hanno un potere speciale.
Attraverso il vapore da loro prodotto, quando incandescenti vengono
bagnate, si comunica con gli Spiriti Superiori. Quando vengono
raccolte si deve pregare e chiedere perdono allo spirito delle
pietre
perchè vengono portate via dalla loro casa. Come per la legna si
fanno offerte di tabacco. Le pietre minime occorrenti per il rito
sono sei a cui se ne possono aggiungere altre sei. La prima, quella
con il cerchio rosso, viene posta al centro della fossa scavata al
centro della capanna. Precedentemente dentro questa buca è stato
messo un tizzone ardente su cui viene bruciata l'erba ierocloe, il
cui fumo
profuma e purifica tutto l'ambiente. La prima pietra, al centro
della fossa è per Maka, la madre terra. Poi, una alla volta, vengono
introdotte le altre pietre che vengono posizione nel seguente modo
ed ordine: la seconda ad Ovest, la terza a Nord, la quarta ad Est,
la quinta a Sud mentre la sesta viene posta al centro della buca
sopra la prima. Questa ultima rappresenta Wakan Tanka. Tutto intorno
poi si mettono le restanti sei pietre. Esiste anche un'altra
versione circa il posizionamento delle pietre secondo cui la prima
pietra, quella con il cercio rosso, deve essere posta ad Ovest per
cui, di conseguenza, la quinta, al centro della buca, è per la madre
terra. Immutata la posizione e l'attribuzione della sesta per Wakan
Tanka.
Il rito non ha niente di diverso di una Solenne Messa del rito
cattolico. Movimenti codificati, canti, preghiere, simboli, essenze
profumate ed oggetti sacri; tutti ingredienti presenti, sin dalla
notte dei tempi, in qualsiasi rito religioso. Compresa la
suggestione e l'autosuggestione indotta, al di là del crederci o
meno nella funzione in se stessa, a cosa rappresenta, il fine per
cui viene fatta ed in nome di quale Essere Superiore invocato.