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A cura di
Josephine |
Deportazione
on Prudencio de Orobio y Bazterra sentenziò che Cabellos Colorados e
la sua famiglia dovevano essere esiliati in prigionia. Nel suo
ordine del 16 febbraio 1739, il governatore rifiutò di risparmiare
le donne e anche una piccola bambina, dichiarando che "i tredici
uomini e donne indiani prigionieri in questo presidio, saranno
incatenati l'uno all'altro……ed inviati alla prigione della capitale
in Città del Messico, e che Maria Guadalupe, la figlia di due anni
di età del capo Cabellos Colorados, sarà trattata nello stesso
modo".
Gli incolleriti prigionieri Apache – sette uomini, sei donne e una
bambina – partirono da Bexar il 18 febbraio 1739, scortati da un
corpo di guardia mista composta sia da soldati che da civili. Il
lungo viaggio verso Ciudad Mexico era cominciato.
Gli Apache percorsero quindi ben 102 giorni a piedi – gli uomini
venivano tutte le notti incatenati con ferri alle caviglie,
ammanettati o legati con corde – prima di giungere a Città del
Messico nel tardo mese di maggio, dove vennero incarcerati nella
vicereale prigione de La Acordada (la più famigerata di tutto il
Messico). Due dei quattordici apache morirono lungo la strada per la
capitale (chissà come)...e durante i sei mesi successivi altri sette
persero la vita in prigione o in ospizi...si dice per malattia. E’
ignoto se qualcuno dei cinque superstiti sopravvisse; gli ultimi
documenti riportano che i funzionari de La Acordada inviarono i due
uomini in un ospedale, mentre le due donne, sebbene molto ammalate,
vennero consegnate come serve presso case di prominenti spagnoli.
L’ultima dei cinque, la piccola María Guadalupe, venne separata da
sua madre (una delle due consegnate in servitù) e gli sforzi
successivi per restituirla a sua madre fallirono, quando colui che
aveva in consegna la moglie di Cabellos Colorados si rese
irreperibile.
Fù così che - nell’anno 1739 - el senor dall’altisonante nome di Don
Prudencio de Orobio y Bazterra, gobernador della cosidetta provincia
de Tejas, per interesse proprio o ragion di stato, mise la parola
fine su “el jefe indio barbaro” Cabellos Colorados, sua figlia, sua
moglie e altri 11 Apache ….altre perdite, le ennesime e neanche le
ultime, per l’indomabile Popolo degli Ndè. |
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Accanimento. Gli Apache percorsero quindi ben 102 giorni a piedi – gli uomini venivano tutte le notti incatenati con ferri alle caviglie, ammanettati o legati con corde – prima di giungere a Città del Messico nel tardo mese di maggio.
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Sotto: Un gruppo di guerrieri Apache

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