ltre il fango,
il sudore e la polvere da sparo, alla scoperta di un West segreto e
oscuro, dove la vera Frontiera è quella tra il mondo conosciuto e il
regno dell’ignoto. Magico Vento, creato e scritto da Gianfranco
Manfredi, propone l'avventura western legandola all'approfondimento
storico, e schierandosi dalla parte degli indiani non ne rappresenta
soltanto la dura lotta per la sopravvivenza, ma anche
l’appassionante ricerca spirituale, tra riti, visioni, sogni di
riscatto e incubi terribilmente reali.
Ned Ellis per i
bianchi è un ribelle, un rinnegato, un killer. Per i Sioux, che lo
hanno accolto tra loro e ribattezzato Magico Vento, è un Uomo
Strano, cioè uno sciamano, un guerriero e uno spirito inquieto,
imprevedibile e fuori da ogni regola.
Una scheggia di
metallo conficcata nel suo cervello ha cancellato in lui ogni
memoria del passato, ma, in compenso, gli ha donato una
straordinaria capacità di intuire il futuro attraverso inquietanti
visioni e premonizioni.
Ma quale oscura
tragedia, quale dolore hanno fatto di Magico Vento l’uomo che è?
Magico Vento è un ex soldato vittima di un complotto
politico-militare. Scampato all’esplosione di un vagone blindato
provocata ad arte da militari corrotti e trafficanti d’armi, viene
raccolto tra la vita e la morte da Cavallo Zoppo, un anziano
sciamano Lakota che, interpretando le indicazioni ricevute in una
visione, vede in lui un inviato del Grande Spirito.
Accolto tra gli
indiani, Ned «nasce di nuovo».
Braccato da un
angoscioso passato che gli si rivela soltanto per frammenti, e che a
tratti minaccia di inghiottirlo, e in corsa verso un futuro spesso
inquietante di cui cerca di fermare gli esiti più devastanti per gli
indiani, Magico Vento vive un doppio ruolo di guerriero e di
sciamano, in lotta contro uomini in carne e ossa e nemici spesso
molto più pericolosi e letali: fantasmi vendicativi, spiriti
malvagi, creature misteriose che non possono essere combattuti con
armi tradizionali e che lo costringono a cercare sempre nuove
risorse, tanto nei segreti poteri della magia indiana che in quelli
custoditi nel profondo della mente umana.
Le sue facoltà,
però, non sono acquisite una volta per tutte, infatti si destano
soltanto di fronte alle diverse situazioni che l’ex soldato è
costretto ad affrontare e richiedono un difficile equilibrio tra
corpo e spirito che non può essere mantenuto a lungo.
Dalle sue
esperienze Magico Vento esce spesso stremato e confuso. Lo salvano
dal peso della solitudine il senso di appartenenza alla sua tribù
adottiva e profondi sentimenti di amicizia e di comprensione per gli
altri.
Magico Vento
non è un freddo giustiziere per il quale il fine giustifica i mezzi.
Anche se spesso la violenza lo trascina e l’incalzare degli eventi
lo costringe a decisioni estreme, rispetta i suoi avversari, e
giunge persino a perdonarli quando capisce che hanno una possibilità
di riscattare il male che hanno causato.