Luigi Palma di Cesnola
barcato a New York nel 1858 questo italiano era
destinato ad entrare nella storia ma come spesso accade solo oggi si
presta attenzione alla vicende di questo personaggio rimasto troppo
tempo nell’oscurità.
Il conte Luigi Palma di Cesnola veniva dalla turbolenta Europa in
cerca di fortuna e come tanti altri emigrati dovette ricominciare da
zero. Il suo titolo nobiliare negli States contava poco e l’America
di quegli anni stava già scivolando verso la guerra civile. Quest’uomo
dopo l’esperienza in Crimea entrò in contatto con il mondo inglese
diventando un esperto soldato al servizio di sua maestà Britannica.
Dopo alterne vicende ed un inizio difficile il piemontese iniziò ad
istituire alcuni corsi di lingua francese ed italiana riuscendo così
a formarsi una famiglia sposando una fanciulla americana sua
allieva. Dopo aver abbandonato l’insegnamento si gettò a capofitto
nella vita militare. Eccolo fondare una piccola accademia di guerra
per gli italiani trapiantati ai fini di permettere a molti ragazzi
di prepararsi al fronte. In questa sede venivano gettate le basi
della tattica e del combattimento,oltre alle nozioni sulla logistica
sull’organizzazione degli eserciti. La scuola di guerra contava
settecento graduati molti dei quali avrebbero combattuto nelle più
sanguinose battaglie della guerra civile ormai alle porte.
Il tenente colonnello volontario dell’esercito nordista Luigi Palma
di Cesnola venne assegnato all’età di trentuno anni all’11°
reggimento cavalleria e ben presto dovette misurarsi con la tremenda
realtà della guerra.
Egli si distinse in tutti i combattimenti che videro impegnato il
suo reggimento e gli scontri vennero caratterizzati da particolare
asprezza e difficoltà visto che al piemontese toccò affrontare la
cavalleria confederata di Stuart. Una volta durante uno scontro con
il nemico il suo reparto si disunì ma egli disarmato strappò l’arma
ad un nemico ed organizzò un contro attacco che servì per coprire la
ritirata di alcuni reparti. Molti ufficiali lo descrissero come un
buon soldato anche se secondo alcuni, troppo egocentrico infatti per
insubordinazione venne messo agli arresti ma dopo un’altra azione
coraggiosa gli venne restituita la spada da ufficiale. Luigi Palma
ebbe la sfortuna di combattere nei primi due anni di guerra dove
l’esercito dell’unione era ancora lontano dall’efficientismo di
Grant e per questo le sue fortune in guerra finirono presto.
Disarcionato durante una carica rimase ferito e semi schiacciato dal
corpo del suo stesso animale.. Fu quindi catturato dai sudisti,
imprigionato e per puro caso sfuggì all’inferno di Andersonville ,
trascorrendo la sua prigionia nel carcere della capitale
confederata: Richmond. Qui si fece ben volere da tutti e per il suo
comportamento aristocratico fu nominato portavoce dei prigionieri di
guerra Unionisti ma il destino e la fortuna non gli avevano voltato
le spalle. Con una costante e decisa azione diplomatica della moglie
a New York fu rilasciato e congedato dall’esercito con tutti gli
onori. In questa fase chiese un’incontro con il presidente Lincoln
dal quale desiderava ottenere l’incarico di ambasciatore in Italia
degli Stati uniti. Il presidente ascoltò le richieste dell’italiano
dichiarandosi disponibile ad accontentarlo ma la sua richiesta era
destinata a non realizzarsi…esattamente due giorni dopo quell’incontro
Abramo Lincoln venne assassinato nel teatro Ford di Washington
spirando la mattina dopo.
Il sogno di diventare ambasciatore in Italia svanì. Nonostante ciò
gli fu proposto di rappresentare gli Stati Uniti presso l’isola di
Cipro dove il Palma riscoprì la sua vecchia passione per
l’archeologia dando vita sull’isola ad una serie spettacolare di
scavi. Vennero recuperati un’ingente quantità di manufatti, di armi,
di gioielli del periodo ellenistico che il piemontese spedì ed
affidò al nascente Metropolitan Museum di New York. Sempre più
catturato dalla febbre da scavo riportò alla luce un tempio con più
di settemila oggetti ornamentali tanto da indurre l’amministrazione
americana ad affidargli la direzione del Metropolitan Museum e per
l’italiano furono anni di fama e gloria. Quando però in tutto il
mondo l’attività degli scavi dilagò portando a conoscenza del grande
pubblico i ritrovamenti delle grandi civiltà del passato, l’astro
del conte Luigi Palma di Cesnola si spense. A lui resta il merito di
aver aperto un’accademia militare privata per trapiantati agli
albori della guerra civile e di essere stato il primo direttore del
Metropolitan Museum di New York. |