Su

 


A cura di Giovanni Oro

Tattica

L

a tattica è il modo in cui si affronta la battaglia e possiamo suddividerla in quattro fasi: ricognizione, spiegamento, battaglia, inseguimento o disimpegno. La ricognizione è la fase iniziale della battaglia, quella in cui il comandante entra a conoscenza della composizione del terreno, cioè se vi siano fiumi, colli, boschi o altro e delle forze nemiche.

Ovviamente, più cose si conoscono del nemico meglio è. A questo scopo durante la guerra civile veniva utilizzata la cavalleria, che aveva abbandonato la funzione d’urto, che le era precedentemente affidata, per una serie di ragioni che analizzeremo in seguito. Una volta effettuata la ricognizione il comandante creava i suoi piani. Solitamente la ricognizione avveniva il giorno prima della scontro e i piani venivano formulati durante la notte, infatti le battaglie d’incontro - ovvero quelle in cui i due eserciti si trovarono praticamente per caso sul campo di battaglia (come a Gettysburg) - furono rare.

Ora vediamo i particolari dell’impiego tattico delle tre armi (fanteria, cavalleria e artiglieria) sul campo di battaglia.

 Alla fine del 1700 la tattica comunemente usata era quella in linea in cui gli eserciti, ordinati in lunghe file a volte anche di alcuni chilometri, avanzavano l’una contro l’altra, baionetta in canna, fino a pochi metri l’una dall’altra, dopo di che sparavano una bordata di fila, e attaccavano alla baionetta. Questo era dovuto alla scarsa potenza dei fucili ad anima liscia allora in uso; queste armi erano poco più che manici per baionette, in quanto il loro raggio d’azione era vistosamente limitato e sulle distanze superiori ai 100 metri difficilmente un colpo sparato da un moschetto in uso alla fanteria napoleonica faceva molto danno. Da qui l’uso dell’attacco di massa che venne utilizzato soprattutto dagli eserciti rivoluzionari e napoleonici visto che il numero di soldati era enorme rispetto all’età precedente (e, soprattutto nei primi tempi, l’addestramento non era certo il massimo).

Nella guerra civile non fu possibile fare così, soprattutto perché erano cambiate le armi. La maggior parte dei fucili a disposizione dei soldati non erano più i vecchi fucili di napoleonica memoria, ma nuove armi rigate, notevolmente più potenti e precise; questa fu la rivoluzione tattica del 1800, lezione che non fu appresa pienamente se non dopo la seconda guerra mondiale.

Col fucile rigato un terreno con una lieve pendenza e senza angoli morti, diventò imprendibile con una carica vecchio stile, dal momento che le truppe attaccanti si trovano ad essere falcidiate dal fuoco nemico per un largo tratto di strada. Ed è esattamente questo quello che successe a Gettysburg con la carica di Pickett. Ovviamente questa rivoluzione colpì tutti. L’artiglieria poteva, anzi, doveva essere schierata più lontana; doveva, perché in caso contrario finiva sotto il fuoco diretto dei fucilieri nemici, come successe all’artiglieria unionista a First Manassas. Secondo i dettami tattici dell’epoca, l’artiglieria doveva essere avvicinato il più possibile alla linea nemica per appoggiare l’attacco dei fanti.

Chi dovette cambiare maggiormente fu la cavalleria. Le cariche in stile napoleonico non erano più possibili ed i cavalleggeri da forza d’urto dovettero trasformarsi in forza di copertura e ricognizione. Il loro compito era forare quella che viene chiamate “nebbia della guerra”, ovvero compiere la ricognizione, effettuare incursioni a lungo raggio contro depositi nemici, confondere le idee all’avversario. Certo, qualche carica vecchio stile ci fu, soprattutto da parte unionista. Custer vi ricorreva piuttosto spesso, ma divennero eventi sporadici.

L’inseguimento o il disimpegno sono le fasi conclusive della battaglia; il vincitore deve continuare a colpire il nemico in fuga mentre cerca di non perdere la testa e di non disorganizzarsi per evitare che la sconfitta si trasformi in una vera e propria catastrofe biblica.

Non esiste una formula tattica certa con cui vincere una battaglia, dal momento che la guerra non è, come ad esempio pensava Mcclellan, “il prodotto di fattori”, ma è sottoposta all’insindacabile giudizio del caso, che è l’unico arbitro assoluto. Un fiume in piena può mandare all’aria il migliore dei piani. Ovviamente non bisogna dimenticare che si comandano uomini passibili di errori e capaci – ovviamente - di commettere le più grosse idiozie anche per futili motivi, non ultimo l’orgoglio personale.

                                                                                                           

Tattica. Più cose si conoscono del nemico meglio è. A questo scopo durante la guerra civile veniva utilizzata la cavalleria, che aveva abbandonato la funzione d’urto, che le era precedentemente affidata, per una serie di ragioni che analizzeremo in seguito.

 

Benvenuti! www.farwest.it ® è una comunità di appassionati di old west americano. Tutto il materiale pubblicato proviene dai visitatori. Eventualmente nel sito fosse presente qualche testo appartenente ad altri, è sufficiente segnalarlo perché venga immediatamente eliminato. Tutti i diritti sono riservati ai titolari del materiale.