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A cura di Giovanni Oro

Stonewall Jackson

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homas Jonathan Jackson fu senza dubbio uno dei migliori generali della guerra civile.  Nacque nel 1824 a Clarksburg, rimase orfano del padre all'età di tre anni, e a sette anche della madre, finendo per essere adottato da parenti che erano dei proprietari agricoli.

Fu sempre schivo e taciturno, e la sua sensibilità era ricoperta da una maschera di ritrosia, così che a chi non lo conosceva poteva sembrare un uomo duro e distaccato. Ma l'uomo possedeva altre doti: una grande forza di volontà, una profonda intelligenza, un grande coraggio.

Entrò all'accademia di West Point dove, dopo alcuni insuccessi iniziali, aveva risalito la china, mostrando uno zelo e un impegno nello studio senza uguali tra gli altri cadetti.

Nominato ufficiale di artiglieria, presta servizio nella guerra contro il Messico, lascia l'esercito nel 1851 col grado di Maggiore per accettare una cattedra di fisica al Virgina Military Institute. Qui il suo carattere schivo e qualche stranezza di carattere lo aveva fatto soprannominare "il vecchio pazzo Tom". Una di queste stranezze era probabilmente la sua profonda religiosità. Divenne un fervente presbiteriano e un devoto lettore della bibbia; la sua fede lo rese dotato di una grande calma e una serena fiducia nella volontà divina.

Nominato comandante militare di Harper's Ferry sotto Johnston, si distinse per la capacità con cui addestrava i propri uomini, facendone dei veri soldati.

Nominato Generale di Brigata si recò a Bull Run ove giunse sulla Henry Hous Hill dove schierò le truppe, resistendo valorosamente alle ondate unioniste, mentre i reparti confederati si riorganizzavano alle sue spalle. Il Generale Barnard Bee lo vide e commentò che Jackson stava li come un muro di pietra ("like a Stonewall") e con questo soprannome passerà alla storia.

Dopo Bull Run fu mandato nella valle della Shenandoah dove combattè valorosamnete subendo in pratica una sola sconfitta.

Richiamato da Lee per la campagna della penisola, piomberà sul fianco di Mcclellan, costringendolo di fatto al ritirarsi e ad alleggerire la pressione su Richmond.

Combattè valorosamente in tutte le battaglie successive fino al momento della tragica morte a Chanchellorsville, ove fu ucciso nell'oscurità dai suoi stessi soldati perchè scambiato per un cavaliere nemico.

Fu un grande generale e la sua perdita fu un duro colpo per il Sud. Era amato dai suoi uomini e rispettato dai nemici.

Quando morì le sue ultime parole, nel letto di una casa presso Guiney Station, dopo tre giorni di delirio e di agonia, furono: "Passiamo il fiume... e riposiamoci all'ombra degli alberi". Poi un fremito e più niente.

Stonewall Jackson era morto.

 

Profili. Nondimeno possiamo limitare la portata che ebbero certi comandanti rispetto ad altri, al punto che non è oggi difficile ammettere che certe battaglie finirono per essere vinte - col sangue ed il grande sacrificio delle truppe spesso mandate allo sbaraglio - dalla sagacia di un alto graduato.

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Stonewall Jackson

 

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