I colori dell'Unione
copricapo -
Sia per gli ufficiali che per i soldati erano previsti due modelli:
il dress hat e il fatigue cap. Il dress hat era fatto in
feltro nero con una calotta di 6 pollici e ¼ con una tesa di 3
pollici e ¼ con un bordo di seta a coste di mezzo pollice per gli
ufficiali e una semplice cucitura per sottoufficiali e soldati. Le
falde erano agganciate a sinistra per la fanteria e a destra per la
cavalleria ed erano tenute ferme da un gancio su cui era raffigurata
un’aquila.
Erano previste piume di struzzo da portare dalla parte opposta alla
falda rialzata ed erano: tre per colonnelli, tenenti colonnelli e
maggiori; due per i capitani e tenenti e una per sottoufficiali e
truppa. I cordoncini erano neri e dorati per gli ufficiali mentre
erano del colore del ramo di servizio per sottoufficiali e truppa e
terminavano con due nappe lunghe due pollici e andavano a cadere
lungo il lato opposto a quello delle piume. Sulla parte frontale
veniva portato un fregio in ottone raffigurante: un corno da caccia
per la fanteria; sciabole incrociate per la cavalleria; cannoni per
l’artiglieria più il numero reggimentale (di 5/8 di pollice) e la
lettera della compagnia (di 1 pollice). Questi cappelli erano
semplicemente detestati tanto è vero che quelli del 111°
Pennsylvania finirono nel Shenandoah!
Il chepì con visiera era previsto per l’artiglieria leggera.
Il fatigue cap era molto più diffuso ed era fatto in lana
blu scura con un cerchio in cartone che formava la parte superiore.
La parte posteriore era più alta in modo che la calotta s’inclinasse
in avanti a mo’ di chepì francese. Erano foderati in raso di cotone
nero o marrone e la visiera era in pelle nera; il sottogola era
anch’esso in pelle e aveva due bottoncini d’ottone per fermarlo. In
inverno si usava una tela cerata a copertura del berretto mentre in
estate si usavano gli havelocks ossia una copertura in lino o cotone
da infilare sopra il berretto che scendeva fino alla nuca. Erano
previsti distintivi che indicavano il Corpo, ramo di servizio,
reggimento e lettera di compagnia ma spesso non venivano usati.
Altri modelli diffusi erano i normali cappelli civili a tesa larga
civili o cappellacci d’altro genere.
I distintivi -
Ogni corpo – ufficialmente a partire dal ’63 – aveva la propria
forma di distintivo, erano fatti di tessuto colorato e questi doveva
essere rosso per la 1° divisione, bianco per la 2° e blu o azzurro
per la 3° e venivano portati sul cappello o sul petto a sinistra. Il
I Corpo aveva un cerchio; il II Corpo un trifoglio d’Irlanda con
stelo; il III un diamante o rombo; il IV un triangolo equilatero; il
V una croce di Malta; il VI una croce greca; il VII una mezzaluna
che circondava una stella; VIII una stella a sei punte; il IX uno
scudo con il numero 9 con un’ancora e un cannone incrociati (verde
per la 4° divisione); X un castello con quattro bastioni; XI una
mezzaluna; XII una stella; XIII nessun distintivo; XIV una ghianda;
XV una cartucciera con il motto “40 colpi”; XVI quattro pallottole
coniche con la punta rivolta verso il centro; XVII una freccia;
XVIII una croce con bordi sfrangiati; XIX una stella a quattro
punte; XX una stella anch’esso; XXI nessun distintivo; XXII un
cinquefoglie; XXIII uno scudo araldico; XXIV un cuore; XV un
quadrato.
Le giubbe
Giubbe per ufficiali -
Gli ufficiali indossavano una redingote blu scuro che arrivava a
metà coscia, con colletto rigido e tre bottoni sui polsini e tasche
nelle falde. Colonnelli, tenenti colonnelli e maggiori avevano due
file di sette bottoni; capitani e tenenti una di nove. Le spalline
dorate indicavano, con un dischetto colorato, il ramo di servizio
(giallo la cavalleria, rosso per l’artiglieria e azzurro la
fanteria) e il grado: aquila argentata per i colonnelli; foglia
argentata per i tenenti colonnelli; due sbarrette argentate per i
capitani e una per i tenenti.
Le spalline avevano bordi di metallo spesso ½ pollice per
colonnelli e tenenti colonnelli; di ¼ di pollice per i capitani e
tenenti. Maggiori e sottotenenti non avevano distintivi e il loro
grado era appunto indicato dal bordo metallico (1/2 pollice il
maggiore e ¼ di pollice il sottotenente).
Gli ufficiali dell’ovest indossavano i distintivi sul petto. Di
norma in combattimento le giacche indossate erano semplici sack
coats su cui venivano applicati i gradi.
Giubbe per truppa e
sottoufficiali -
Le giubbe erano anch’esse redingote come quella da ufficiale ma con
una sola fila di bottoni (nove) e due sui polsini. Gli uomini della
cavalleria indossavano una giubba con 12 bottoni, due sul colletto
(e due occhielli posticci). Queste divise venivano poi ricamate
intorno al colletto, sui polsini, lungo le cuciture posteriori con i
colori del ramo di servizio. I sottoufficiali si distinguevano per i
galloni con la punta all’ingiù sulle maniche ed erano: tre galloni e
un arco per il sergente maggiore; tre galloni e una linea per il
sergente quartiermastro; tre galloni e un rombo per i sergenti
maggiori; tre galloni per i sergenti; due galloni per i caporali e
due asce incrociate per gli artieri.
In combattimento venivano portate le sacks coats in flanella molto
più economiche.
I bottoni -
I bottoni erano in ferro senza simboli per i soldati mentre per gli
ufficiali erano dorato con la lettera ‘A’ per gli artiglieri, ‘C’
per i cavalleggeri, ‘R’ per i fucilieri, ‘I’ per la fanteria e ‘D’
per i dragoni.
Gilè -
Erano fatti di cotone misto lana di colore blu o azzurro con il
retro in raso marrone. Venivano indossati quando faceva freddo.
Camicie -
Erano fatte in flanella ed erano di colore grigio! Erano molto
simili alle attuali polo.
Cravatte -
Erano collaretti in cuoio larghi due pollici ma non venivano mai
indossati.
Pantaloni -
Erano fatti di cotone misto lana e, inizialmente, erano blu scuro
con un cordoncino in passamaneria di 1/8 di pollice per gli
ufficiali mentre i sotto ufficiali avevano strisce larghe 1 pollice
e mezzo i sergenti e ½ pollice i caporali.
Dal 16 dicembre del ’61 i pantaloni diventarono azzurri. Sulla
patta avevano 5 bottoni una cinghia sul retro (molto più spesso un
semplice spago) permetteva d’aggiustare la taglia. Avevano due
semplici tasche anteriori, molto raramente dotate di pattine.
Mutandoni -
Erano fatti di cotone marrone ed arrivavano fino al polpaccio.
Ghette -
Erano fatte in lino pesante, alte 10 pollici con sei bottoni e una
cinghietta in cuoio da far passare sotto la calzatura. Non venivano
usate praticamente mai.
Stivali -
Le calzature regolamentari per i fanti erano stivaletti alti fino
alla caviglia, fatti in pelle nera con suole cucite o inchiodate.
Ciascun soldato riceveva quattro di questi articoli; i cavalleggeri
ricevevano, al posto di due paia di questi, due stivali alti fino
alla caviglia. Una certa quantità di scarponcini con allacciatura
anteriore con stringhe in cuoio fu distribuita ai reparti della
Pennsylvania.
Calze -
Erano in lana grigia o marrone ma di qualità pessima tanto da
diventare inservibili dopo 48 ore d’utilizzo.
Cappotti -
Gli ufficiali avevano cappotti blu in dotazione. Avevano quattro
alamari in seta sul petto, una mantellina lunga fino ai polsini e
passamaneria in seta nera sull’avambraccio: da cinque strisce per i
colonnelli a decrescere fino all’una dei tenenti. I soldati e
sottoufficiali li avevano molto simili anche se meno rifiniti e di
colore azzurro. Esistevano anche esemplari marroni e neri.
Fusciacche -
Gli ufficiali avevano fusciacche in seta rossa con frangiature
dorate che s’avvolgevano due volte attorno alla vita e s’annodavano
sull’anca sinistra e le estremità terminavano 18 pollici sotto il
nodo. Quelle per i sergenti erano simili ma in lana pettinata e
senza le frange.
Gli equipaggiamenti
Le fibbie -
La fibbia per fanteria era una placca in ottone lunga 3,5 pollici e
larga 2 con le lettere “US” incise. Quella per ufficiali era
leggermente più grossa e portava inciso un’aquila dentro una corona
d’alloro.
Cinture -
I cinturoni erano in pelle nera liscia o scamosciata. I cinturoni
per la spada da sottoufficiale venivano portati a tracolla e
andavano dalla spalla destra fino all’anca sinistra. Gli ufficiali
portavano il cinturone in vita e la sciabola era agganciata con due
cinghie: una anteriore da 17 pollici e una posteriore da 34.
Giberna porta-capsule -
La giberna era alta e profonda 3 pollici e larga 1, fatta in pelle.
Si chiudeva tramite una borchia d’ottone anteriore. Sulla parte
sinistra veniva portato l’attrezzo per la pulizia del fucile.
Baionette e foderi -
Le baionette avevano una lama lunga 18 pollici con un innesto da 3.
Il fodero era in pelle con una punta fatta in ottone.
Cartucciera -
La cartucciera era in pelle nera che ricopriva un contenitore in
stagno diviso in due scomparti per un totale di 40 cartucce. Una
linguetta assicurava la chiusura della pattina anteriore e sopra di
essa veniva stampato il marchio “US”. Poteva venire portata con una
bandoliera o assicurata alla cintura in vita.
Bisacce -
Le bisacce erano in cotone nero di 12 per 3 per 13 pollici con una
pattina di 5 pollici che si chiudeva tramite una cinghietta in
cuoio. All’interno una sacca di cotone bianco era usata per il cibo.
Teoricamente dovevano essere contrassegnate dal numero di
reggimento, la lettera della compagnia e matricola del soldato.
Fondine -
Erano in cuoio nero e fatte in modo da portarle sul lato destro con
calcio in avanti e una pattina che si chiudeva con una borchia.
Le borracce -
Erano di latta e avevano la forma di una sfera schiacciata con
beccuccio in peltro con un diametro di circa 8 pollici. Dotate di un
tappo di sughero avevano un ulteriore chiusura formata da un
coperchietto di latta. Cerchi concentrici, sempre in latta,
assicuravano un ulteriore rinforzo e il tutto era ricoperto di lana
azzurra o blu.
Zaini - Gli zaini erano in tela nera ed erano chiusi da tre cinghie in
pelle: altre due sacche venivano assicurate ad esso tramite una
cinghia. La coperta era portata sopra la pattina e legata da una
cordicella. Anch’essi si sarebbero dovuti contrassegnare dal numero
di reggimento, lettera di compagnia e numero di matricola del
soldato.
Coperte e poncho -
Le coperte potevano essere o semplici in lana con le lettere “US”
stampate al centro ed erano di 7 piedi per 5 oppure erano gommate,
ossia erano in cotone impregnato di gomma, così come il poncho.
Quest’ultimo aveva una fessura al centro per poterci infilare la
testa.
La tenda era in cotone impermeabile lunga 5 piedi e 6 pollici e
larga 5. Aveva 23 asole per poterla assicurare con corde e
moschettoni.
Le armi
Fucili per fanteria -
L’arma più diffusa era lo Spriengfield M1861 calibro .58 che usava
le pallottole tronco-coniche dette ‘Miniè’ ad avancarica e a
percussione. Molti reparti armarono deliberatamente alcune compagnie
del più vetusto M1842 ad anima liscia in funzione antiuomo a
distanza ravvicinata. Altri reparti avevano l’Enfield P1853
britannico o armi tedesche o belghe. Il particolare Spiengfield
M1855 calibro .58 aveva un particolare sistema: l’innesco a
percussione era formato da un rotolo di capsule in carta – assai
simile a quello dei fucili giocattolo che andavano di moda quando
giocavo a indiani & cowboys – che avanzavano automaticamente ogni
volta che si armava il cane. Era un sistema troppo delicato per il
trattamento rude che l’arma riceveva in battaglia e si preferì
tornare al più affidabile sistema delle capsule metalliche da
infilare una alla volta.
Esistevano già fucili a ripetizione come gli Spencer calibro .52
con cartucce d’ottone ma essi non vennero adottati se non in modeste
quantità e solo per alcuni reparti, specialmente di cavalleria.
Perché? Anche se può sembrare incredibile la ragione, oltre che di
costo, (un M1861 costava solo 13 dollari) stava nel fatto che le
alte sfere temevano che i soldati avrebbero, a causa del maggior
volume di fuoco sviluppabile, sprecato munizioni. Un altro
protagonista fu il “papà” del celeberrimo Winchester, il fucile
Henry.
Fucili per la cavalleria
- Il modello ufficiale per la cavalleria era la strana
pistola-carabina M1855 che non era altro che una normale pistola ad
avancarica calibro .85 a cui veniva applicato un calcio smontabile
che la trasformava in carabina. Sull’utilità pratica di quest’arma
sussistono parecchi dubbi e infatti venne rapidamente rimpiazzata
dalla decisamente moderna ed efficace carabina Spencer o dal fucile
Sharps che non era a ripetizione ma usava cartucce metalliche in
ottone semplificando notevolmente le operazioni di ricarica. Altre
armi erano la Burnside che usava una cartuccia in ottone ma che
usava un innesco separato (in pratica la cartuccia serviva per
evitare la fiammata proveniente dall’otturatore. Un problema che
aveva da sempre precluso la possibilità di fucili a retrocarica
fino, appunto, all’avvento delle cartucce metalliche).
Rivoltelle -
Non esisteva un modello ufficialmente adottato, affidandosi a
forniture private alla bisogna. Le rivoltelle erano divise in due
grandi categorie: le “Army” in calibro .44 e le “Navy” in calibro
.36. Il che non significava che un marinaio usasse solo “Navy” e
viceversa. Le più diffuse erano ovviamente le Colt, seguite dalle
Remington e dalle Savane.
Le sciabole -
Le sciabole erano: il modello M1857 per cavalleria leggera, lunga
41 pollici, con una lama larga 1 pollice all’elsa, con guardavano in
ottone e l’impugnatura, ricoperta di pelle nera, rigonfia al centro
con pomo in stile elmetto frigio. La sciabola per cavalleria pesante
era praticamente identica ma aveva la lama di 1 pollice e ¼ all’elsa
e non aveva l’impugnatura con il rigonfiamento. Le sciabole per
ufficiali si distingueva per essere più corta, circa 36 pollici, e
presentava come decorazioni motivi floreali e l’aquila nazionale. La
lama, in tutte queste armi, era leggermente curva e presentava una
doppia scanalatura per alleggerirne il peso.
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