La lotta di chi non cede
olo due adulti rifiutarono di accettare i soldi
della svendita: mio fratello Sam ed io. Negli anni 80 le stesse
persone che proposero questa vergognosa faccenda tentarono anche di
convincere i genitori dei minori ad utilizzare i fondi dei propri
figli per l’educazione. Ognuno di questi tentativi venne votato con
alzata di mano al Consiglio Generale. Avevo un gran da fare a
convincere i minori a non utilizzare quei soldi, ed ogni volta i
loro genitori mi bollavano come “guastafeste” dicendo: “Prendi i
soldi finche puoi”. So solo di un minore, David Lee di 17 anni, che
ha mostrato di possedere un senso dell’onore più alto dei nostri
cosiddetti capi. Lui rifiutò i soldi avvisando le apposite autorità
della sua decisione.
Per poter permettere ai minori di prendere ogni decisione con
cognizione di causa, vorrei informarli di quanto è emerso dalle mie
ricerche.
La domanda è: "DOVE RISIEDE LA GIUSTIFICAZIONE DELLA RIVENDICAZIONE
DELLE TERRE YANKTON HE PAPA, PAHA SAPA E BLACK HILLS?" In nessun
luogo! Né nel Trattato del 1851 né nel Trattato del 1858 la Tribù
Yankton cedette o rinunciò ai propri diritti sulle Black Hills. Con
il Trattato del 1851 il governo degli Stati Uniti cercò il permesso
delle Nazioni “per costruire strade e postazioni militari per
garantire agli emigranti un passaggio sicuro attraverso i territori
delle nazioni”. Articolo 1 del Trattato del 1858 con gli stati degli
Yankton Sioux : “i succitati capi e delegati delle succitate tribù
indiane rinunciano e cedono agli stati uniti tutte le terre di loro
proprietà o da loro rivendicate, ovunque siano situate, ad eccezione
di quattrocentomila acri”. Il governo USA ed i suoi scagnozzi
vogliono far credere alla tribù che le parole dell’articolo 1 del
Trattato del 1858 includano le Black Hills. Fu infatti il pretesto
utilizzato per convincere il Consiglio Generale della Tribù Yankton
Sioux a proporre un referendum per l’accettazione di un pagamento
vitalizio relativo alle istanze 332C e 332D, ovvero alla cessione
delle Black Hills.
In effetti l’articolo può sembrare convincente, finche si passa alla
lettura dell’Articolo 2 del Trattato del 1858. L’articolo 2 descrive
le terre cedute. In nessuna maniera la descrizione menziona le Black
Hills. Le istanze 332C e 332D furono impugnate dalla Corte dei
Diritti per ottenere dagli Yankton una larga fetta dei loro
territori riferendosi al Trattato del 1858. La cosa importante da
notare sulle pratiche 332C e 332D è che includono le parole “… e i
loro interessi ad ovest del Missouri”. Le uniche terre ad ovest di
interesse degli Yankton erano la loro porzione di Black Hills. Così
il Consiglio Generale della Tribù divise quelle terre in 332C1
e332C2. La Risoluzione 81-17 della Tribù stabilisce in parte che chi
vuole accettare l’istanza può farlo, e chi non vuole è libero di non
farlo, appellandosi poi in futuro. Un consistente numero di Yankton
dapprima rifiutò la svendita delle Black Hills, ma di fronte al
denaro offerto quel numero diminuì drasticamente.
Quindi il diciassettenne David Lee ha dimostrato di avere più onore
degli altri. A 15 anni fu mandato in prigione per essere scappato
dalla Scuola di Rieducazione Statale. Ha lasciato disposizioni alla
sovrintendenza affinché i soldi derivanti dalle istanze 332C2 e 332D
vengano lasciati sul suo conto. Esistono 3 Yankton che puoi star
certo non svenderanno mai! Spero sinceramente che molti di voi si
uniscano a noi a favore delle Tribù della Grande Nazione Sioux. Gli
Yankton Vogliono noi per appoggiarli nella battaglia per la
riconquista delle Black Hills e se il Consiglio degli Yankton Sioux
accetterà l’invito della propria stessa gente, quello sarà il giorno
più bello della mia vita, pur essendo in prigione!
Anche se venissero ad offrirmi la libertà in cambio della vendita
delle Black Hills io non svenderei, nemmeno per un miliardo di
dollari. E so che mio fratello Sam e David sono con me nel gridare
forte e chiaro: “LE BLACK HILLS NON SONO IN VENDITA!”
James R. Weddel, Yankton Dakota, Penitenziario di Stato del Sud
Dakota. |