Sonorità del vecchio west
a
musica e i suoni hanno avuto un grande ruolo nella storia del
west. Gli indiani e i bianchi, che si fecero guerra per il
dominio sulle sterminate terre della frontiera, furono
accomunati dall’amore profondo per la musica e i suoni.
C’era musica nelle feste e negli incontri festosi delle tribù
dopo una caccia fruttuosa o dopo una battaglia vinta, oppure
dopo gesti di eroismo o, ancora, per festeggiare l’arrivo di
amici. C’era musica nei pascoli a tenere compagnia ai cowboys
nelle lunghe e fredde notti di solitaria veglia a guardia delle
mandrie; musica risuonava nei campi notturni delle carovane che
si spostavano a ovest; musica, canti e balli distraevano gli
avventori dei saloon nelle cittadine di frontiera.
E’chiaro,
si trattava di tipologie musicali assai diverse ma erano
accomunate dall’amore per ciò che i suoni e le parole sanno
comunicare.
A
conclusione dell’epopea western si è posto seriamente il
problema della preservazione del patrimonio musicale del vecchio
west. Non ci si poteva permettere il lusso di perdere per sempre
l’eco delle danze delle tribù indiane, come pure non era
possibile dimenticare le ballate e le canzoni dei cowboys. Molto
si è fatto nella direzione giusta, al punto che oggi possiamo
vantare un costante rifiorire di musiche “native”, anche in
forma di rifacimenti che occhieggiano alle necessità musicali
dei giovani d’oggi, e un bel successo di molti Country-Western
singers.
Il
discorso è bellissimo e interessante e merita di essere
approfondito.
Se ne occupa, aggiungendo nuovi tasselli di volta
in volta, Adriano Rossi, musicologo di Farwest.it.
Buon
“ascolto”!
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