Lo scontro
l
primo resoconto sullo scontro tra Wyatt Earp e Clay Allison lo
fornisce lo stesso Earp con una intervista del 1896 pubblicata sul
“San Francisco Examiner.” “Clay Allison - disse Wyatt -
arrivò a Dodge nel settembre del 1878 e per un intero giorno
mantenne un atteggiamento da perfetto gentiluomo. Il mattino
seguente, però, uno dei miei aiutanti mi raggiunse per dirmi che
quel pistolero texano girava armato con un paio di pistole e con
l’aria di uno che andava in cerca di guai. Immediatamente mi
allacciai la fondina e raggiunsi la strada assieme a Bat Masterson.
Bat aveva un fucile a canne mozze nell’ufficio del procuratore
distrettuale, vicino al negozio di Bob Wright. Egli pensò di
prenderlo nel caso ci fosse stato bisogno e cosi si avviò veloce
verso l’ufficio mentre io raggiungevo il “Webster” saloon alla
ricerca di Allison. Con una occhiata mi accorsi che Allison non
c’era, uscii e nel raggiungere il “Long Branch” saloon, mi trovai
faccia a faccia con lui. Superato l’imbarazzo del primo impatto, ci
salutammo cordialmente, con calma. Un eventuale osservatore al di la
della strada avrebbe potuto scambiarci per vecchi amici.”
“Così”,
disse Allison, “tu sei quello che ha ammazzato il mio amico
George Hoyt.”
“Già!”,
risposi io, “e credo di essere l’uomo che tu stai cercando.”
“La sua
mano destra aveva già toccato il cane della pistola, ma un attimo
dopo Clay sentì la canna della mia colt che gli comprimeva l’addome.
Ero stato più veloce e Clay ne rimase sorpreso.”
Egli valutò la
situazione nello spazio di un secondo, quindi disse: “Credo che
andrò dietro l’angolo.”
“Già, penso
sia meglio…”, replicai.
Nel frattempo,
dentro il negozio di Bob Wright si trovavano dieci o dodici texani
coi loro winchester, pronti a coprire la fuga di Allison dalla città
o quantomeno ad aiutarlo ad uccidermi, se necessario. Masterson dal
vicino ufficio del procuratore poteva vederli e con un gesto mi
segnalò di tenermi fuori tiro. Un momento dopo, Allison, che aveva
appena montato il suo cavallo, si portò di fronte al “Webster”
saloon e mi chiamo a voce alta.
“Vieni,
Wyatt, devo parlarti”, disse.
“Posso
anche sentirti da qui”, replicai.
“Io credo
che tu sia venuto qui per batterti con me, quindi, se vuoi, puoi
farlo adesso.”
Chalk Beeson,
proprietario del “Long Branch” saloon, mi esortò a prendere un
fucile, ma io ero fiducioso di poterlo battere con la mia pistola.
Quell’arma, per inciso, era lo stesso fucile col quale Billy
Thompson aveva ucciso lo sceriffo Whitney a Ellsworth nel 1873. Il
fucile apparteneva a Ben Thompson, il famoso pistolero texano
fratello di Billy. Ben aveva consegnato il fucile a Chalk Beeson in
cambio di un prestito di settantacinque dollari e Chalk conservava
il fucile in attesa che Ben Thompson tornasse a riprenderlo.
A un certo
momento, continuò Wyatt, Bob Wright corse per la strada esortando
Allison a rinunciare e ad andarsene dalla città. Bat Masterson
fulminò Wright con lo sguardo e lo apostrofò gridando: “Se questa
sparatoria deve avvenire, Bob, sarai il primo che ammazzerò.”
Allison ascoltò le parole di Wright con lo sguardo torvo e urlò: “Wright,
sei un traditore, mi avevi promesso un buon numero di tuoi amici che
mi avrebbero dato una mano, ma io non vedo nessuno.”
“Earp!”,
continuò, “Credo invece che tu sia una persona per bene, da
quello che ho potuto vedere. Lo sai che questi coyotes mi hanno
cercato perché ti uccidessi?”
Detto questo,
Allison strattonò il cavallo, girò e partì al galoppo in direzione
di Las Animas.
C’è da
aggiungere, disse Wyatt, che Allison dovette tornare a Dodge, per
affari, qualche settimana dopo. Nel tempo che rimase, Wyatt Earp e
Clay Allison ebbero modo di vedersi e parlarsi più volte. Quando
partì, i due uomini si salutarono cordialmente, dopo di ché non si
rividero più. I fatti narrati all’”Examiner” di San Francisco nel
1896, vengono riportati tali e quali nel libro “Wyatt Earp –
frontier marshal”, la biografia del vecchio sceriffo, curata dallo
scrittore Stuart N. Lake e uscita alle stampe nel 1931. Esiste una
diversa versione del fatto nel libro di Charles Siringo del 1927,
una versione spesso omessa dagli storici in quanto Siringo tende a
descrivere la personalità di Earp in modo negativo.
Verso la fine
dell’estate del 1878, Siringo si trovò a guidare dal Texas verso
Dodge City una mandria di circa ottocento capi di “long-horn.”
Siringo, su
richiesta dell’allevatore David T. Beals, avrebbe poi accompagnato
gli animali sino ai mercati di Chicago. Scrisse Siringo: “Dopo
una cavalcata di parecchie miglia, arrivammo a Dodge City, la più
selvaggia città sulla terra. Era giorno e il primo uomo che
incontrammo sulla Front Street fu Cape Willingham, un allevatore
texano di El Paso. Cape ci dette subito la notizia che una grossa
banda di cheyenne al comando di Dull Knife era uscita dal
Territorio Indiano (odierna Oklahoma). La banda degli indiani che
puntava a nord nel tentativo di raggiungere le terre del Dakota
stava razziando l’intero Kansas. Cape Willingham ci riferì anche di
parecchie uccisioni a sud di Dodge City il giorno precedente.
Risalendo Front Street vidi una trentina di cowboys montati sui loro
cavalli e armati di winchester. Uno di essi mi riconobbe e,
chiamandomi, mi invitò a mettermi subito al riparo, visto che di li
a poco si sarebbe scatenato l’inferno. Noi allora tirammo fuori i
nostri fucili dai foderi e rimanemmo in attesa. Poco dopo, Clay
Allison, un pistolero assai conosciuto nel Texas, venne fuori da uno
dei saloon tenendo in mano una pistola. Assieme a lui c’era Dick Mc
Nulty, il proprietario di molte terre nella cosiddetta zona del
“Panhandle” del Texas. Clay, mi parve di capire che fosse alla
ricerca di qualcuno tra le forze di polizia e l’intenzione era
quella di cancellarlo dalla faccia della terra. Quei trenta cowboys
avrebbero dovuto aiutarlo a ripulire Dodge City. Dopo che tutti i
saloon della città erano stati perlustrati, Dick Mc Nulty e Clay
Allison si incamminarono verso l’albergo di Bob Wright presso il
quale si trovava il gruppo dei cowboys. Questi ultimi, dopo aver
parlottato un poco con Allison e Mc Nulty, mi parve tornassero ad
essere più tranquilli.”
Soltanto dopo,
disse Siringo, quando la situazione era tornata tranquilla, i vari
agenti delle forze di polizia strisciarono fuori dai loro
nascondigli e si fecero vedere sulla strada. Indubbiamente Siringo
non doveva avere una buona considerazione delle forze di polizia di
Dodge, tra le quali c’erano uomini come Wyatt Earp e Bat Masterson.
Robert K. DeArment, nel suo libro “Bat Masterson: l’uomo e la
leggenda”, scrive che l’incidente poteva essere accaduto tra il 17 e
il 18 settembre del 1878. La data è suffragata dalla presenza stessa
di Siringo, che si trovava a Dodge lo stesso giorno delle razzie dei
cheyenne avvenute nel Kansas nella seconda metà di settembre. Nel
1927, a più di quarant’anni di distanza, Siringo disse che il fatto
accadde nella prima parte di ottobre.
Un articolo
del “Dodge City Globe” dell’ottobre 1878 indicò invece che l’evento
accadde con tutta probabilità più o meno a metà del mese di
settembre. In un altro articolo, quello del “Dodge City Times” del
21 settembre 1878, si poteva leggere quanto segue: “Si è verificata
una vergognosa rissa la notte del 19 settembre tra alcuni esponenti
delle forze di polizia e diversi cowboys. Sono stati sparati
numerosi colpi d’arma da fuoco a causa dei quali un civile e un
soldato hanno riportato ferite alla testa e ad una gamba.”
L’articolo metteva in evidenza che nel pomeriggio si era verificata
un’altra rissa per la quale le forze di polizia si erano rese
irreperibili e il loro comportamento era l’argomento dei commenti
dei cittadini di Dodge.
La rissa
avvenuta nel pomeriggio era forse riferita allo show di Clay Allison
in Front Street? Per quanto riguarda la defezione degli agenti di
polizia, abbiamo anche la testimonianza di Chalk Beeson oltre a
quella di Charles Siringo.
E’ stata
recentemente ritrovata una intervista del gennaio 1903, nella quale
Beeson pare confermare il racconto di Siringo. Chalkley Beeson,
proprietario assieme a Bill Harris del “Long Branch” saloon, membro
del consiglio comunale, due volte sceriffo per la contea di Ford,
era descritto dai giornali come “un uomo calmo, silenzioso e di
media statura.”
La città di
Dodge gli dedicò una strada alcuni anni dopo la sua morte.
Nell’intervista, Beeson raccontò di quando Clay Allison, il
pistolero del Washita, arrivò a Dodge City e di come andasse in
cerca di guai.
Wyatt Earp,
disse, era a quel tempo assistente marshal di Charlie Bassett. “Mi
accorsi subito che si stava preparando uno scontro, per cui Wyatt
disse ai ragazzi di stare in guardia. Io avvicinai Mc Nulty e
insieme parlammo allo scopo di fare qualcosa per evitare guai.
Andammo verso Allison e con le buone gli dicemmo di starsene
tranquillo. I cowboys che lo accompagnavano erano già tutti
schierati, ma per fortuna, dopo le mie parole e quelle di Mc Nulty,
acconsentirono a posare i loro fucili con la promessa che li
avrebbero ripresi nel momento in cui avessero lasciato la città.”
In quei lunghi
minuti, proseguì Beeson, non ci fu nessun intervento da parte delle
forze di polizia, forse per il fatto che i cowboys non si mostravano
più pericolosi. La sola menzione di Chalk Beeson nei riguardi di
Wyatt Earp fu che l’assistente marshal si limitò a raccomandare ai
suoi ragazzi di stare in guardia. Inoltre Beeson aggiunse che fu Mc
Nulty l’uomo che convinse Allison a non creare guai. Charles Siringo
disse la stessa cosa. Colui che fece l’intervista a Chalk Beeson,
disse che bisognava tenere in gran conto ciò che aveva detto, perché
si trattava di persona seria e perché si trovava quel giorno di
settembre del 1878 a Dodge City. Tutti, sia Earp, sia Siringo, sia
Beeson dissero che Allison arrivò a Dodge sicuramente per cercare
guai. Le ragioni del suo arrivo sono da ricercare
nell’allontanamento forzato dalla città di Pink Simms, uno tra i
tanti turbolenti cowboys, nei maltrattamenti degli stessi e
nell’uccisione del suo amico George Hoyt. Sicuramente questi tre
fatti sono stati la causa del confronto tra Allison e le forze di
polizia di Dodge quel giorno di settembre del 1878.
Al di la dei
racconti di Wyatt Earp da una parte, di Siringo e Chalk Beeson
dall’altra, in evidente contrasto tra loro, una ricostruzione dei
fatti è stata possibile grazie a documenti storici ripescati sui
giornali dell’epoca.
Sembra che
Charles Siringo arrivasse a Dodge City il 19 settembre del 1878,
dove apprese da Cap Willingham delle scorrerie degli indiani nel
Kansas. Nell’entrare in città, Siringo intravide un certo numero di
cowboys con atteggiamento ostile guidati da Clay Allison, un
pistolero piuttosto conosciuto in Texas. Siringo notò che i cowboy
passavano da un saloon ad un altro e questo non faceva che aumentare
la loro violenza. Si capiva benissimo che erano alla ricerca di un
pretesto per scatenare una rissa. Visto che le cose si mettevano
male coi cowboy di Allison, Wyatt Earp e Jim Masterson (il fratello
di Bat), cominciarono ad organizzarsi coi loro uomini pur non
intervenendo direttamente. Temendo il peggio, intervennero nel
frattempo Chalk Beeson e Dick Mc Nulty, i quali cercarono di calmare
Allison e la sua banda convincendoli a stare calmi e a consegnare le
loro armi. Solo allora i cowboys si convinsero a starsene
tranquilli.
Nel momento in
cui i cowboys discutevano con Beeson e Mc Nulty se consegnare o meno
le armi, le forze dell’ordine si erano tenute a debita distanza.
L’inerzia da
parte degli agenti poteva sembrare un atto di codardia verso Allison
e una negligenza nei doveri verso i cittadini di Dodge.
Sul “Globe”
del 21 settembre si leggeva che le forze di polizia non si erano
fatte vedere e che i cittadini di Dodge disapprovavano tale
comportamento. Questo ci porta a considerare che un confronto tra
Wyatt Earp e Clay Allison non sia mai avvenuto. D’altronde né Chalk
Beeson, né Charles Siringo hanno sottolineato il fatto. Inoltre
esiste la prova che Bob Wright e Bat Masterson non potevano esservi
coinvolti, visto che si trovavano fuori città in quei giorni durante
il raid dei cheyenne di Dull Knife.
La prova di
una “conversazione” tra Allison e Wyatt Earp è dubbia anche se il
vecchio Pink Simms ricordò nel 1934: “Io sentii che Allison trovò
Wyatt Earp in un saloon seduto a un tavolo da gioco, sentii che gli
si avvicinò e che gli disse senza mezzi termini ciò che pensava dei
suoi metodi verso i cowboys. Allison non aveva alcuna paura di poter
essere ucciso da qualcuno, visto che sapeva bene di poter contare
sulle sue pistole.” Insomma il confronto tra i due famosi uomini del
west è quanto mai dubbio. Wyatt Earp assieme a Jim Masterson, quel
pomeriggio preferì tenere un atteggiamento prudenziale ed evitò di
intervenire nei confronti dei cowboys. Lasciò fare, lasciò che la
situazione si risolvesse senza che nessuno ci lasciasse la pelle.
Siringo parlò di
codardia delle forze dell’ordine, ma forse tra i compiti di un
rappresentante della legge deve esserci in primo luogo quello della
prevenzione prima della repressione. Ed è ciò che fece Wyatt Earp
quel giorno a Dodge City. Sorge spontanea una domanda, però: Perché
Wyatt raccontò l’episodio allo scrittore Stuart N. Lake in modo
diverso da come si svolsero i fatti ? |