Medici di frontiera
er parecchi anni, i medici del West dovettero lavorare in luoghi e
condizioni che spesso erano tutt’altro che idonei alla loro
attività.
L'equipaggiamento che utilizzavano era sempre limitato e, a volte,
persino primitivo. Solitamente utilizzavano forbici, cateteri, tubi
e pompe per svuotare lo stomaco, siringhe, bende e assi per
immobilizzare le ossa rotte. I termometri non furono disponibili
fino al 1850.
Non possedevano siringhe ipodermiche, quindi strofinavano oppio o
morfina sulle ferite. Ascoltavano il cuore poggiando l'orecchio sul
torace del paziente, e dovevano spesso essere molto fantasiosi e
inventivi. Il dottor Ira C. Smith di Virginia City (Montana),
costruì un rudimentale stetoscopio utilizzando due ricevitori
telegrafici. Nel Sudovest, il dottor Henry Holt usò fango di adobe
indurito per ingessare ossa rotte.
Quando dei criminali venivano uccisi o impiccati, c'era sempre un
dottore ne prendeva il cadavere per svolgere su di esso studi di
anatomia.
Non capivano come i germi potessero spargersi e di conseguenza
usavano tecniche che non funzionavano contro le malattie dei
pazienti.
I salassi erano comuni, ma erano completamente inutili.
Molti medici avevano poca istruzione formale, ma compensavano con
molte conoscenze derivanti dalla pratica di ogni giorno.
L'istruzione generalmente consisteva in un anno di università e, in
ogni caso, solo poche di esse ne offrivano due anni. La maggior
parte dei medici che non riuscirono a svolgere i regolari studi
fecero apprendistato insieme ad un dottore praticante. Tutto rimase
così fino al 1874 quando nello stato di New York venne approvata una
legge riguardante la pratica medica. Successivamente anche il Nevada
e la California accettarono tale legge, rispettivamente nel 1875 e
nel 1876.
Le medicine più comuni erano il calomelano (cloruro mercuroso) per
le infezioni, il chinino per la febbre e la digitale (una pianta
appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae) per le malattie e
i disturbi cardiaci. Era facile rimanere sprovvisti di tale
medicine. Si utilizzavano anche altre piante come foglie di lampone,
menta verde, menta peperita e senape, che contenevano alcuni degli
stessi ingredienti delle medicine fabbricate. Queste ultime venivano
vendute a volume, cosicché i medici dovevano mescolarle tra di esse
e prepararne le dosi.
Il whisky era l'anestetico universale. Nel West non c'erano molte
malattie contagiose, tranne il colera che era virtualmente
inguaribile. Gli uomini del West erano spesso afflitti dai pidocchi,
e una volta, per sbarazzarsene, Kit Carson gettò i suoi vestiti in
un formicaio e lasciò che le formiche ne togliessero i parassiti.
I medici dovevano togliere le frecce indiane facendo passare la
punta della freccia (se essa era rimasta conficcata) attraverso i
muscoli, spingendola in avanti fino a farla uscire.
Il dottor Marcus Whitman tolse in questo modo una freccia dalla
schiena di Jim Bridger.
I forti militari del West avevano medici, ed il primo soldato a
vincere la Congressional Medal of Honor diventava di conseguenza
dottore militare. Bernard John Dowling Irwin ricevette tale onore
mentre combatteva contro Cochise, in Arizona, nel 1861.
Questi medici usavano molta morfina per alleviare i dolori.
Amputavano frequentemente braccia, gambe, piedi, mani. Lottavano
contro il colera isolando l'ammalato. Per curare lo scorbuto
piantavano pomodori e altre verdure, o piante selvatiche, per
poterle mangiare.
Pochissime carovane potevano permettersi la presenza di un dottore.
Spesse volte mettevano su alla bell'e meglio un'attrezzatura di
pronto soccorso, costituita dai classici "rimedi della nonna" e
partivano con essa.
I capi carovana svolgevano il ruolo di dottore, quando esso non era
disponibile. Sol Tetherow, un capo carovana sull'Oregon Trail, creò
sciroppi per la tosse e altri rimedi ed essi sono ancora oggi
utilizzati.
Quando le persone si ammalavano, venivano messe sul carro, in mezzo
ai rifornimenti. Il freddo, l'esposizione alle intemperie e le
scosse del carro ne provocavano spesso la morte, quasi mai la
malattia stessa.
Il colera era il male più diffuso e uccise centinaia di pionieri
durante i giorni sulla pista. Veniva contratto bevendo acqua
stagnante dai pozzi lungo la strada.
I campi minerari erano noti per la loro violenza. I medici passavano
il loro tempo a suturare ferite di pallottola e ad amputare arti
ormai troppo danneggiati. Facendo ciò, impararono molto d'anatomia.
Qualche volta dovevano anche togliere pallottole dal corpo della
vittima.
I cercatori d'oro si ferivano spesso all'interno delle miniere,
precipitando dalle impalcature, schiacciati dai massi o bruciati
dalla polvere da sparo.
I medici trattarono anche con le donne, sofferenti spesso di
malattie sessuali come la sifilide. Varie medicine erano usate per
questo tipo di infezioni.
Nei campi minerari erano molto comuni anche raffreddori ed
influenze, a causa delle continue esposizioni dei minatori al freddo
e all'acqua fredda. Molti venivano anche morsi dai serpenti e curati
iniettando permanganato di potassio nella ferita, che veniva
precedentemente lavata.
I medici guadagnavano solitamente 2 dollari per ogni miglio percorso
a cavallo, ma spesso il loro guadagno dipendeva dalle condizioni
economiche dell'ammalato che dovevano curare.
Nei ranch, i medici dovevano prendersi cura delle ferite dei cowboy.
Gambe rotte e slogature della spalla erano molto frequenti. Gli arti
venivano amputati con una sega da carne e un coltello da macellaio.
Il cloroformio era utilizzato per addormentare il paziente, l'acido
fenico per pulire le ferite, ago e filo per suturarle. Frequenti
erano anche ernie e coliche renali.
Un caso interessante si svolse in Oregon: due medici dovevano curare
e operare un uomo affetto da dolori d'appendicite, ma non avevano
mai visto o messo in pratica l'operazione vera e propria.
L'occasione venne quando un uomo si suicidò nel locale carcere e i
medici ottennero il permesso di praticare l'operazione di
appendicite sul cadavere, riuscendo così a fare pratica. Quella sul
paziente vivo si rivelò un successo.
Un famoso dottore fu George Goodfellow. Egli curò Virgil Earp quando
fu ferito al braccio e alla schiena nell'agguato tesogli dai Clanton
dopo l'OK Corral: il dottore tolse le pallottole e i pezzi d'osso,
ma nonostante le cure il braccio di Virgil non riprese le sue
naturali capacità.
Goodfellow diventò anche coroner durante le impiccagioni, per
dichiarare la reale morte della vittima. Quando un terremoto colpì
la zona della Sonora, in Messico, Goodfellow vi si precipitò a
cavallo e curò centinaia di feriti.
Scrisse molti articoli scientifici sulle sue esperienze.
I medici delle compagnie ferroviarie dovevano curare i macchinisti
che venivano scottati dal vapore del motore o feriti alle mani
durante le manovre sui macchinari: così si doveva procedere
all'amputazione o alla cura delle dita ferite.
Dovevano occuparsi anche dei passeggeri, che potevano venir feriti
agli occhi dalle scorie che entravano dal finestrino aperto. Per
toglierle, si utilizzavano stuzzicadenti avvolti in cotone.
Molte zone del West non avevano medici, ma solamente la classica
vecchia che, con i suoi metodi, si occupava delle varie malattie.
Come il problema dell'alito cattivo, che veniva risolto consigliando
di bere la propria urina. Oppure il mal di gola, curato avvolgendo
della pelle di serpente attorno al collo. Per le ferite, vi si
applicava sopra del tabacco masticato, per il tetano si beveva tè di
scarafaggio.
I medici nel West avevano molti ostacoli da superare, ma molti di
essi, pionieri della medicina, spesso inventarono procedure che
cambiarono il pensiero medico del paese.
Avevano un lavoro difficile da svolgere, ma lo facevano senza
lamentarsi e senza guadagnarci poi molto, a parte la soddisfazione
del proprio lavoro.
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