Bill Longley e il suo tempo
illiam Preston Longley, uno dei più feroci
assassini dell’intera storia della frontiera, usò nella sua breve
esistenza una tale quantità di nomi falsi che vale la pena di
elencarli tutti.
A seconda delle circostanze si fece conoscere come Wild Bill,
Rattling Bill, Tom Jones, Jim Paeeson, Jim Webb, Bill Black, Bill
Henry e Bill Jackson.
Bill Longley fu uno spietato assassino che uccise il suo primo uomo
all’età di sedici anni. Cresciuto nell’ambiente del profondo sud,
nel quale si insegnava l’odio per i negri e per gli Yankees, Longley,
al pari di John W. Hardin, si oppose risolutamente alla politica di
ricostruzione del Texas e alle truppe di occupazione nordiste. La
visione distorta dello stato delle cose lo avrebbe portato a essere
un killer spietato, la cui carriera lo avrebbe condotto ancor
giovane all’impiccagione.
William Preston Longley nacque il 6 ottobre 1851 a Mill Creek nel
Texas da Campbell e Sarah Longley. Ancora molto giovane si spostò
con la famiglia nella piccola cittadina di Evergreen dove ricevette
una certa istruzione scolastica.
Bill Longley imparò presto, già prima dei quattordici anni, a tenere
in mano una pistola, un’arma capace di estrarre nell’arco di una
frazione di secondo e che fece di lui uno dei più mortali
“gunfighters" del Texas.
Dopo la fine della guerra civile, il governatore dello stato del
Texas E. J. Davis, creò un corpo di polizia composto da parecchi
schiavi liberati. Tale fatto esasperò molte di quelle persone che
covavano l’odio per il nord e che ancora mal digerivano la sconfitta
delle armi confederate. Un giorno di dicembre del 1866, mentre Bill
si trovava col padre a Evergreen, un poliziotto di colore
visibilmente ubriaco, veniva cavalcando giù per la strada agitando
la sua pistola e imprecando contro questo o quell’altro che gli
venivano a tiro. Quando il poliziotto prese a insultare il padre,
Bill fece un passo avanti dicendo all’uomo di abbassare la sua
pistola. Per tutta risposta, non conoscendo la sua destrezza, il
poliziotto sollevò la pistola puntandola verso il giovane Bill.
Un errore imperdonabile, perché una frazione di secondo dopo la colt
di Bill Longley aveva fatto la sua prima vittima. Nei giorni che
seguirono, Longley si organizzò assieme ad altri individui in bande
che terrorizzarono il territorio e che portarono all’uccisione di
alcuni uomini di colore a Lexington. Il 20 dicembre 1868, Bill
Longley tornò a uccidere. Assieme a James Gilmore e Johnson Mc.
Keown intercettarono tre ex schiavi, tra i quali, uno, Green Evans
venne barbaramente ucciso. Nei due anni che seguirono, Bill Longley,
assieme al cognato John W. Wilson, prese a terrorizzare tutte le
famiglie composte da ex schiavi che abitavano la parte
centro-meridionale del Texas. Bill aveva una certa dimestichezza con
le armi, l’estrazione rapida era la sua specialità e non poche volte
venne affrontato da individui che credevano di essere alla sua
altezza o quantomeno pensavano di farsi una reputazione di temuti
pistoleri. Invariabilmente però il confronto tra Bill e i vari
malcapitati volgeva sempre a suo favore. Il carattere e la sicurezza
nell’uso delle armi lo portava ad azzuffarsi con chiunque
sospettasse di essere simpatizzante per la causa nordista.
Inguaribile razzista, usava colpire qualsiasi negro che avesse la
sventura di capitargli a tiro. Attorno all’anno 1869 sembra che Bill
Longley si unisse nell’Arkansas a una banda di fuorilegge capeggiata
da Cullen M. Baker. Da alcuni documenti sembra, però, che Bill non
fosse un membro effettivo della banda, ma che stesse solo
accompagnando uno di loro. Catturato dai vigilantes, fu comunque
accusato assieme al suo amico di essere un ladro di cavalli e per
questo condannato all’impiccagione sul posto. Dalla folla che
circondava i due uomini, qualcuno sparò diversi colpi in direzione
di Longley. I proiettili mancarono il corpo del bandito, ma uno andò
casualmente a lacerare la corda che tendeva il collo del fuorilegge.
La corda si sfilacciò e il peso del corpo di Longley fece il resto.
Sfuggito alla forca, Longley, nel febbraio 1870 assieme al cognato
John W. Wilson, uccise un uomo di colore in Bastrop County. Nel
marzo dello stesso anno, le autorità militari offrirono una taglia
di 1.000 dollari per la cattura dei due. Johnny Wilson fu ucciso
subito dopo e Bill, fiutato il vento contrario, lasciò il Texas per
lo Stato del Kansas.
Ad Abilene, che a quel tempo era la regina incontrastata delle città
del bestiame, Longley trovò lavoro come cowboy. Bill lasciò il segno
anche nella cittadina del Kansas perché uccise, per un diverbio, un
tale di nome Rector, un capo mandriano.
Lasciata in tutta fretta Abilene, Longley raggiunse Leavenworth,
dove, a suo dire, dovette ammazzare un soldato, reo di aver
insultato le donne texane.
Quella volta, però, Bill venne arrestato e condannato a trenta anni
per omicidio. Ma l’aria delle galere del Kansas evidentemente non
faceva per lui dal momento che riuscì ad evadere e a unirsi a un
gruppo di cercatori d’oro in partenza per le Wind River Mountains
nel Territorio del Wyoming.
Nel tragitto, il gruppo si trovò ad incrociare uno squadrone di
cavalleria dell’esercito e a Bill venne la strana idea di arruolarsi
come cavalleggero anche se poi non ebbe neanche il tempo di
indossare la divisa di ordinanza visto che disertò subito dopo.
Catturato e sottoposto a corte marziale, venne condannato e recluso
presso Camp Stambaugh nel Territorio del Wyoming. Trascorsi sei mesi
venne rimandato alla sua compagnia dalla quale disertò di nuovo l’8
giugno 1872.
Longley più tardi affermò di aver vissuto e cavalcato nei mesi che
seguirono assieme al famoso capo Washakie degli Shoshone. La cosa è
quanto meno dubbia dal momento che non vi sono prove in tal senso.
Dubbi sussistono anche a riguardo dell’uccisione di Charlie Stuart
che Longley affermò di aver accoppato a Pakerville (Kansas). Tornato
in qualche maniera in Texas, Longley prese a lavorare come cowboy
nella contea di Comanche, dove presumibilmente uccise l’ennesimo
uomo di colore che gli era capitato a tiro.
Nel luglio 1873 Bill venne arrestato in Kerr County dallo sceriffo
J. J. Finney e portato ad Austin dove Finney intendeva intascare la
taglia. Dopo alcuni giorni, visto che i soldi tardavano ad arrivare,
lo sceriffo si decise a liberare Longley. Secondo alcune fonti,
sembra che Finney ricevesse comunque del denaro, soldi che vennero
pagati dagli stessi familiari del fuorilegge.
Verso la fine del 1874, Bill e suo fratello James Stockton Longley
cavalcarono da Bell County sino alla casa dello zio Caleb Longley
situata nella Lee County. Questi, conoscendo assai bene il nipote,
lo aveva pregato di ammazzare un vicino, tale Wilson Anderson, reo a
suo dire di avergli assassinato il figlio.
Il 31 marzo 1875, Bill uccise Anderson mentre questi stava arando un
campo di grano. Fatto il lavoro, i due Longley si diressero a nord
verso il Territorio Indiano. Qualche mese dopo, in luglio, Jim
Longley fece ritorno in Bell County dove venne scagionato per
l’omicidio di Wilson Anderson.
Al contrario, suo fratello Bill rimase persona ricercata dalle forze
dell’ordine.
Nel novembre 1875, Bill Longley uccise Gorge Thomas nella Mc Lennan
County, quindi cavalcò sino alla Uvalde County, dove nel gennaio
1876 uccise in duello William Shroyer.
Nel febbraio 1876 Bill si mise assieme al reverendo William R. Lay
nella gestione di un podere nella Delta County. In quel periodo, a
causa di un litigio per una donna, Bill venne di nuovo arrestato, ma
una volta rinchiuso, Bill riuscì ad evadere dando fuoco all’intero
edificio.
Per ragioni rimaste sconosciute, Longley se la prese col reverendo
Lay che uccise il 13 giugno 1876 mentre questi stava mungendo una
mucca. Dopo l’ennesimo omicidio Bill Longley si spostò in Louisiana
il tempo necessario affinché nel Texas la situazione tornasse alla
normalità.
Le cose però stavano cambiando e la resa dei conti era vicina.
Infatti Longley venne arrestato dallo sceriffo Milton Mast presso
DeSoto Parish (Louisiana) e ricondotto nella Lee County per
rispondere dell’omicidio di Wilson Anderson. |