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L'antica pratica del round-up

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i svolgevano due round up all'anno, in primavera ed in autunno. Durante questi raduni l’elemento essenziale era il cow boy. Lo scopo di tali incontri era quello di dividere le mandrie dei singoli ranch, i cui capi vagavano confusi tra loro nei vasti pascoli, quindi marchiare gli animali non ancora contrassegnati. Per fare ciò bastava separare dalla mandria le vacche che avevano figliato, i vitellini seguivano prontamente la propria madre ed essendo questa già contrassegnata era semplice individuare il proprietario dei nuovi nati. Una volta identificato l'allevatore che possedeva le bestie in questione, si poteva passare alla marchiatura dei piccoli.

Vi erano due tipi di segni caratteristici: il brand e il mark.

Il primo consisteva nell’imprimere sul fianco sinistro del vitello, per mezzo di un ferro rovente, il marchio scelto dal proprietario. Peculiarità del contrassegno doveva essere la difficoltà di contraffazione per tentare di ostacolare i ladri di bestiame che, però, divennero ugualmente degli artisti nella falsificazione dei ferri da marchio. Questi ultimi venivano registrati in appositi libri ed erano riconosciuti dalla legge. Nonostante le precauzioni e i provvedimenti legali i furti di bestiame erano frequenti.

Il mark consisteva nel tagliare un pezzo d'orecchio all'animale come ulteriore segno di identificazione. Uno dei mark più conosciuti era quello chiamato «Jinglebob» consistente in una profonda spaccatura che lasciava il bovino con una parte dell'orecchio penzolante. Era il segno di riconoscimento per le bestie di John Chisum.

Dopo la marchiatura e la castrazione dei vitelli si doveva risolvere il problema dei maverik, cioè di quelle bestie non contrassegnate, rimaste senza madre, per cui l'attribuzione certa ad un proprietario era impossibile. Inizialmente i maverik divenivano proprietà di chi li trovava. In questo modo, però, troppe bestie che avevano appena figliato trovavano una fine stranamente prematura per “avvelenamento da piombo” o incidenti altrettanto inspiegabili. Quindi si decise che gli orfani rimanessero di proprietà del padrone del pascolo sul quale venivano trovate.

Nel raduno autunnale si marchiavano i vitelli nati durante l'estate e quelli dimenticati nel raduno precedente. Il round up primaverile era il più importante poiché era il momento di selezionare le bestie migliori da portare ai mercati del Nord.  

 

Raduni annuali. Lo scopo di questi due raduni annuali era quello di dividere le mandrie che pascolavano confuse nei pascoli aperti e marchiare i capi non ancora contrassegnati.

 

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