John Augustus Sutter
n tempo era il dominatore assoluto
di ciò che costituiva un regno privato lungo il fiume Sacramento, ma
John Sutter ebbe la disgrazia di osservare la sua immensa ricchezza
e il suo immenso potere crollare nella spaventosa corsa mondiale per
ripulire la California dall'oro chiamata "California Gold Rush".
John Augustus Sutter era nato a Baden, in Germania, anche se i suoi
genitori erano originariamente arrivati dalla Svizzera, un lignaggio
di cui egli era fortemente orgoglioso. Nel 1834, di fronte a debiti
impossibili da saldare, decise di tentare la sorte in America e,
lasciando la sua famiglia alle cure di un fratello, salpò per New
York. Una volta lì, decise che il West gli offriva la migliore
opportunità di successo, e si trasferì nel Missouri, dove per tre
anni svolse l'attività di commerciante sulla pista di Santa Fe.
Entro il 1838 Sutter aveva deciso che la California Messicana (1)
aveva la potenzialità di realizzare i suoi sogni ambiziosi, e partì
lungo la Pista dell'Oregon, arrivando a Fort Vancouver, vicino alla
odierna Portland, in Oregon, con la speranza di trovare una nave che
lo portasse nella baia di San Francisco. Il suo viaggio comprese
deviazioni alle Isole Hawaii e ad una colonia Russa a Sitka, in
Alaska (2), ma Sutter ottenne il massimo dai suoi vagabondaggi
commerciando in modo vantaggioso lungo gli spostamenti. Quando alla
fine arrivò in California nel 1839, Sutter si incontrò subito con il
governatore provinciale a Monterey e si assicurò il permesso di
stabilire un insediamento a est di San Francisco (chiamato al tempo
Yerba Buena (3)) lungo il fiume Sacramento, in un'area occupata solo
da Indiani.
A Sutter vennero concessi quasi 50.000 acri e venne autorizzato "a
rappresentare nell'Insediamento di New Helvetia [il nome di
ispirazione svizzera scelto da Sutter per la sua colonia] tutte le
leggi del Paese, a funzionare come autorità politica e dispensatrice
di giustizia, in modo da prevenire le ruberie commesse da
avventurieri provenienti dagli Stati Uniti, di fermare l'invasione
da parte dei selvaggi Indiani e la caccia e la posa di trappole da
parte delle compagnie del Columbia" (4). In altre parole, Sutter
doveva servire le autorità della California come baluardo contro le
minacce combinate che premevano contro di esse dai territori
controllati dagli Americani a nord e ad est.
Ironicamente, come quartier generale del suo dominio, Sutter scelse
un luogo su quello che chiamò American River (5), alla sua
congiunzione con il fiume Sacramento e vicino al sito della
Sacramento di oggi. Qui, con l'aiuto di lavoratori che aveva portato
con sè dalle Hawaii, costruì il Sutter's Fort, una massiccia
struttura di mattoni di argilla con mura alte diciotto piedi e
spesse tre. Due anni più tardi, nel 1841, Sutter estese il suo
insediamento quando i Russi abbandonarono Fort Ross, il loro
avamposto a nord di San Francisco, e offrirono di venderglielo per
30.000 dollari. Pagandoli con una nota di credito che non onorò mai,
Sutter praticamente smantellò il forte e ne trasferì
l'equipaggiamento, il bestiame e gli edifici nella valle del
Sacramento.
In soli pochi anni, Sutter aveva raggiunto il successo su larga
scala che aveva a lungo sognato: acri di grano, un frutteto di dieci
acri, un bestiame di 30.000 bovini, perfino due acri di rose della
Castiglia. Suo figlio venne a condividerne la prosperità nel 1844,
ed il resto della famiglia lo seguì presto. Al tempo stesso, durante
questi anni, il forte di Sutter diventò una tappa regolare per il
crescente numero di americani che si avventuravano in California,
diversi dei quali vennero assunti da Sutter. Oltre a fornirgli una
proficua fonte di commercio, questo costante flusso di immigranti
permise a Sutter di avere una rete di relazioni che offrì una
qualche protezione politica quando gli Stati Uniti presero il
controllo della California nel 1846, allo scoppio della Guerra con
il Messico.
Neanche una settimana prima della fine della guerra, tuttavia,
accadde un caso fortuito che avrebbe distrutto tutte le
realizzazioni di John Sutter ma che allo stesso tempo avrebbe legato
il suo nome per sempre ad uno dei punti salienti della Storia
Americana. La mattina del 24 gennaio 1848, un falegname di nome
James Marshall, che stava costruendo una segheria per Sutter a monte
del fiume American vicino a Coloma, guardò nel canale della segheria
per controllare che fosse privo di depositi e detriti e vide sul
fondo dell'acqua pepite d'oro. Marshall riportò questa scoperta a
Sutter, il quale consultò una enciclopedia per confermarla e quindi
cercò di far mantenere il segreto a tutti i suoi lavoratori. Ma
entro pochi mesi, la notizia aveva raggiunto San Francisco e la
corsa all'oro era iniziata.
All'improvviso tutti i lavoratori di Sutter lo abbandonarono per
cercare fortuna nei campi auriferi. Abusivi invasero la sua terra,
distruggendo i raccolti e macellando il suo bestiame. "C'è un
proverbio che dice che gli uomini ruberanno tutto tranne una pietra
miliare ed una macina (6)", ma Sutter disse in seguito: "Essi
rubarono le mie macine". Entro il 1852, New Helvetia era stata
devastata e Sutter era fallito. Trascorse il resto della vita
chiedendo il risarcimento per le sue perdite ai governi federale e
dello Stato, e morì deluso durante un viaggio a Washington, D.C.,
nel 1880.
NOTE CONCLUSIVE
(1) La California passò dal Messico agli Stati Uniti con la guerra
del 1846-1848. Il territorio era stato scoperto dai conquistadores
spagnoli, i quali lo chiamarono California dal nome di una mitica
terra di un racconto cavalleresco del XVI secolo, Amadis de Gaula,
opera che già esisteva in varie versioni fin dal XIV secolo (N.d.T.)
(2) L'Alaska venne venduta dalla Russia agli Stati Uniti nel 1867 (N.d.T.)
(3) In spagnolo, "erba buona" (N.d.T.)
(4) Nome originale degli Stati Uniti d'America, usato in modo
poetico fino al XX secolo; era spesso usato per indicare gli
Americani (N.d.T.)
(5) Fiume Americano (N.d.T.)
(6) Intendendo ciò che non si può prendere o trasportare (N.d.T.)
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