li indiani
ebbero sempre una pessima impressione della moralità dei bianchi, li
considerarono sempre dei demoni e lo stesso colore pallido dei loro
visi aumentava la suggestione che si trattasse effettivamente di
spiriti malvagi
Due
caratteristiche in particolare colpirono subito sfavorevolmente gli
indiani: l’egoismo e la menzogna.
Essi videro con
stupore che vi erano molte differenze economiche fra i bianchi e
sembrava che gli uni non si curassero degli altri. Vedevano alcuni
che avevano molto di più di quanto potesse servire loro e altri che
non avevano niente e forse soffrivano essi stessi la fame.
La cosa
appariva incomprensibile in una società nella quale le differenze
economiche e sociali erano pressoché inesistenti e comunque assai
ridotte dalle attenzioni che i più fortunati riservavano ai più
disgraziati.
Infatti,
la base
economica degli indiani non permetteva la presenza di
stratificazioni sociali che nascono da una continuità civile
sconosciuta. Nemmeno si poteva parlare di differenze economiche: non
c’era terra né altra ricchezza da possedere; era ignoto ogni mezzo
di scambio (metalli preziosi); le uniche ricchezze potevano essere i
prodotti della raccolta e della caccia e qualche semplice utensile,
tutte cose che potevano essere trasportate facilmente e che certo
non potevano poi essere tesaurizzate. D’altra parte il gruppo in
continua quotidiana lotta per la sopravvivenza era molto solidale.
Tutto il cibo che veniva procurato era diviso fra tutti: il miglior
cacciatore aveva più prestigio non più cibo.
Inconcepibile
quello che noi definiremmo l'individualismo e l'egoismo della
società borghese e moderna in una società come quella indiana nella
quale ognuno si curava del proprio vicino, in cui le modeste,
preziose risorse venivano divise equamente fra tutti: una società
insomma fortemente solidaristica e coesa.
Rilevavano poi
la disonestà dei bianchi che mentivano continuamente, che
ricorrevano sempre all’inganno Gli indiani erano abituati a una vita
molto semplice in cui tutti conoscevano tutto di tutti e quindi ogni
inganno era facilmente riconosciuto. Ma la società dei bianche era
tanto più complessa Le leggi scritte permettevano sempre dei
sotterfugi contro i quali gli indiani non sapevano come difendersi
Ci furono tanti
disonesti che si arricchirono sulla fame di quei miseri pellerossa
che conoscevano bene le insidie della prateria ma non quelle ben
più complicate della civiltà; essi non erano in grado di usare
"mezzi legali" per far valere i propri diritti e prorompevano in
sanguinose ed inutili rivolte che peggiorarono
drammaticamente ancora di più la loro situazione.
Nelle società
civili si difendono i propri diritti con mezzi legali: l'uso della
forza non è tollerato e chi ne fa uso passa automaticamente dalla
parte del torto. Ma gli indiani non sapevano come fare: rilevarono
soltanto la disonestà e le menzogne dei bianchi che furono armi
ancora più efficaci dei Winchester per derubarli della loro terra.
Su questi presupposti finì per sedimentare l'astio che facilmente
divise due popoli completamente diversi.