La ruota di medicina
randi cerchi di pietre decorano praterie e
altopiani del Nord America. Queste antiche strutture sono note
come Ruote della Medicina. Una delle più famose (nel disegno),
si trova nelle montagne del Big Horn (Wyoming), e misura ben trenta
metri di diametro.
L'origine delle Ruote si perde nella notte
dei tempi e il loro significato è ancora misterioso. Si tratta,
secondo alcuni studiosi, di mappe astrologiche, secondo altri di
rappresentazioni religiose dei cicli dell'universo e dei segreti
della vita e, secondo interpretazioni più recenti di complesse simbolizzazioni filosofiche dell'esistenza nel suo complesso e della
mente umana in particolare.
Tra tante interpretazioni, però,
la meno citata e quella che ci viene raccontata dagli stessi autori
delle Ruote, cioè i Nativi Americani.
Anzitutto c'è da dire
che il termine Ruota non appartiene alla cultura indiana e dunque
bisognerebbe parlare più esattamente di Cerchi o di Spirali. Il
Cerchio, per gli indiani del vecchio West, era la struttura di
riferimento fondamentale della vita. Le loro migrazioni
stagionali avvenivano in cerchio, seguendo gli spostamenti delle
mandrie dei bisonti che anch'esse si muovevano in senso circolare.
I
villaggi erano edificati in cerchio. La struttura conica delle tende
nasceva da un cerchio.
Ci si schierava in cerchio per le danze, le
assemblee, i consigli dei capi. Il primo significato del cerchio,
infatti, era la Comunità, come viene raccontato in un mito Crow
sull'origine della prima Ruota della Medicina. Eccolo. Un
bambino indiano, giocando, cadde in un fuoco da campo e ne restò
ustionato. II suo nome divenne così Faccia Bruciata, e lui,
sentendosi schernito e vergognandosi del suo aspetto, passò
l'infanzia restando il più possibile chiuso nella sua tenda.
Una volta cresciuto, lasciò la tribù e si isolò sulle montagne.
Fu qui che costruì la prima Ruota, che simboleggiava per lui il
cerchio di un villaggio invisibile, parenti, amici, compagni di vita
che avrebbe voluto avere e non aveva più.
Un giorno Faccia Bruciata, mentre piangeva la sua solitudine,
vide un tornado avvicinarsi e tramutarsi in una Grande Aquila.
Interrogato dall'aquila, Faccia Bruciata le rivelò il perché della
sua tristezza.
Allora l'aquila lo portò in volo fino al suo nido e gli fece
conoscere i due aquilotti suoi figli, i quali gli chiesero in dono
degli archi e delle frecce. Faccia Bruciata li costruì per loro, e
venne ricompensato con uno specchio magico nel quale poteva
rimirarsi con il volto miracolosamente intatto.
In seguito Faccia Bruciata uccise a pietrate una mitica Lontra
del fiume, divoratrice di aquilotti. Per premiarlo d'aver salvato i
suoi figli da una possibile minaccia, la Grande Aquila lo
riaccompagnò al suo villaggio garantendogli per sempre la sua
protezione sacra.
Cosi Faccia Bruciata venne onorato, si sposò e visse fino a
diventare vecchissimo, insegnando a tutti a costruire cerchi di
pietre. Il mito ci dice che sono proprio gli esclusi e gli
emarginati a sentire più forte il bisogno della comunità e a capirne
l'importanza.
La Ruota rappresenta l'Appartenenza a qualcosa di più grande del
nostro piccolo io, l'identità collettiva che ciascuno di noi porta
in sé... e che è capace di grandi magie.
Un singolo individuo, ci insegnano insomma gli Indiani d'America,
può anche diventare un eroe leggendario, ma è insieme che si vince o
si perde la battaglia della vita.
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