I ruoli sociali nelle comunità
ra i guerrieri più abili vi erano gli
esploratori. Il loro compito era quello di precedere la spedizione e
di intercettare il nemico, trovare una mandria di bisonti,
individuare un eventuale pericolo o il luogo adatto dove porre
l'accampamento. Erano abili a scoprire e identificare qualsiasi
traccia, a spostarsi rapidamente senza essere visti o sentiti, con
qualunque condizione atmosferica e in ogni momento della giornata.
Presso i Crow l'esploratore era chiamato «lupo» poiché si tingeva il
corpo di grigio e si ricopriva con una pelle di quell'animale.
Altri personaggi particolari con ruoli ben definiti sia in periodi
di pace che nel momento della battaglia erano i giovani guerrieri
scapoli che si univano in società, chiamate dei soldier. Tra gli
Oglala Sioux si ricorda quella dei «Portatori di lance», a cui
appartenne Cavallo Pazzo, uno dei più abili guerrieri del popolo
indiano; tra gli Cheyenne quella dei temibili «Soldati del Cane»;
tra i Crow quella delle «Volpi».
Il compito di questi clan era quello di svolgere una sorta di
servizio di polizia nel villaggio, organizzarne la difesa e la
sorveglianza, proteggerlo dai pericoli, sovrintendere alle battute
di caccia. In caso di guerra cercavano di arginare l'irruenza dei
guerrieri facendo in modo che nessuno prendesse un'iniziativa
autonoma e individuale. Le società si riunivano solitamente in una
tenda e, durante questi incontri, i guerrieri, a turno, raccontavano
le proprie gesta o quelle dei vecchi, cantavano e danzavano.
Nell'ambito della tribù, non possedevano poteri particolari.
Anche il capo del gruppo, infatti, era solo una sorta di portavoce,
scelto per meriti di guerra, per prestigio familiare, per le
conoscenze religiose, per la sua abilità di parola o perché un sogno
aveva stabilito che fosse così. Le decisioni non spettavano a lui,
bensì alla comunità maschile e dovevano essere prese all'unanimità.
Un discorso a parte meritano gli Apache. Essi costituirono un gruppo
molto particolare: erano battaglieri fino all'esagerazione, erano un
popolo fiero e convinto che tutti fossero nemici, persino in seno
alla tribù. Fino da piccoli i bambini venivano educati al
combattimento con giochi spesso violenti; ogni insegnamento era teso
a salvare la propria vita e a mettere in pericolo quella degli
altri. I vari gruppi e sottogruppi erano guidati da un capo che
aveva poteri decisionali, che agiva senza essere affiancato da un
consiglio tribale.
Ciò non accadeva presso altre tribù della Pianura, come quelle Sioux
e Cheyenne, per le quali vi era una differenziazione tra il capo
politico, quello militare e quello religioso. |