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A cura di Sergio Bonelli Editore (Magico Vento)

La tela del ragno

N

essuna mitologia come quella indiana è altrettanto piena di divinità ingannatrici, che si divertono a complicare la vita degli uomini, ma sanno anche prendersi gioco delle divinità superiori. 

Questi "demoni degli inganni" sono, nelle tradizioni delle diverse nazioni indiane, collegati a figure animali: il coyote, il coniglio, la lepre, il ragno, il corvo, la cornacchia, l’opossum e persino la gallina. 

Di fronte a una tale proliferazione, gli studiosi occidentali hanno cercato di unificare tutte queste divinità in una sola figura: il Trickster (l’Ingannatore, appunto). Questo nome "collettivo" non è mai stato usato dai nativi; è una pura invenzione degli etnologi. Secondo le interpretazioni classiche (che risalgono alla fine dell’Ottocento) il Trickster esprime il lato più antico e oscuro dell’animo umano, un’identità ancora vicina a quella animale e avviluppata negli istinti più bassi: sopravvivenza a tutti i costi, sesso sfrenato, violenza gratuita, rapina, golosità, menzogna.

Il Trickster rappresenterebbe anche la resistenza della "cultura primitiva" alla religione organizzata degli sciamani, e agli Dei codificati e rispettabili. 

Per quanto interessante, questa interpretazione non ha retto al tempo.

È ormai evidente, ora che gli studi si sono fatti più attenti alla specificità delle singole culture indiane, che i "demoni degli inganni" sfuggono a un’interpretazione unitaria: in certe tradizioni sono solo degli allegri imbroglioni, in altre sono creature assolutamente inquietanti, in altre ancora, esseri ambigui che possono rivelarsi utili o nocivi a seconda delle circostanze. 

È certo comunque che l’elemento permanente di tutte queste figure è l’Inganno. Uno dei trickster più famosi è Iktomi (Ragno). Lo vedete quì ritratto dal pittore Richard Erdoes che ha rielaborato disegni originali indiani per il libro Miti e leggende degli indiani d’America (Oscar Mondadori, Euro 8,00). 

Il suo scopo fondamentale è dividere le tribù Sioux, spingendone i membri a vivere ciascuno per conto suo, per lasciarli indifesi e in balia dei nemici. Per raggiungere questo scopo, Iktomi si infiltra nelle tribù anzitutto attraverso i comici (gli heyoke), proponendosi insomma con "simpatia", o anche assumendo seducenti sembianze femminili. Ma Iktomi può anche insinuarsi nei sogni e nelle visioni per distorcerle, confondendo il vero con il falso. È, insomma, il più grande fabbricante di inganni e di illusioni... 

Vi ricorda niente?

Provate per un attimo a dimenticarvi degli indiani d’America, e risolvete questo quiz: qual è quella divinità che ha un altare in tutte le famiglie occidentali (e non solo) e che tende a isolare le persone, proponendosi attraverso comici e donne seducenti, insinuandosi nei nostri sogni, e propinandoci costantemente immagini ingannatrici e messaggi che confondono il vero con il falso?

Indovinato? Ma si, ma si, proprio lei: la nostra amata e odiata (ma comunque irrinunciabile) TV!

 

Trickster. Di fronte a una tale proliferazione, gli studiosi occidentali hanno cercato di unificare tutte queste divinità in una sola figura: il Trickster (l’Ingannatore, appunto).

Iktomi

 

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