La tela del ragno
essuna mitologia come quella indiana è
altrettanto piena di divinità ingannatrici, che si divertono a
complicare la vita degli uomini, ma sanno anche prendersi gioco
delle divinità superiori.
Questi "demoni degli
inganni" sono, nelle tradizioni delle diverse nazioni indiane,
collegati a figure animali: il coyote, il coniglio, la lepre, il
ragno, il corvo, la cornacchia, l’opossum e persino la gallina.
Di
fronte a una tale proliferazione, gli studiosi occidentali hanno
cercato di unificare tutte queste divinità in una sola figura: il Trickster (l’Ingannatore, appunto). Questo nome
"collettivo" non è mai stato usato dai nativi; è una pura
invenzione degli etnologi. Secondo le interpretazioni classiche
(che risalgono alla fine dell’Ottocento) il Trickster esprime il
lato più antico e oscuro dell’animo umano, un’identità ancora
vicina a quella animale e avviluppata negli istinti più bassi:
sopravvivenza a tutti i costi, sesso sfrenato, violenza gratuita,
rapina, golosità, menzogna.
Il Trickster rappresenterebbe anche la
resistenza della "cultura primitiva" alla religione
organizzata degli sciamani, e agli Dei codificati e rispettabili.
Per
quanto interessante, questa interpretazione non ha retto al tempo.
È ormai evidente, ora che gli studi si sono fatti più attenti alla
specificità delle singole culture indiane, che i "demoni degli
inganni" sfuggono a un’interpretazione unitaria: in certe
tradizioni sono solo degli allegri imbroglioni, in altre sono
creature assolutamente inquietanti, in altre ancora, esseri ambigui
che possono rivelarsi utili o nocivi a seconda delle circostanze.
È
certo comunque che l’elemento permanente di tutte queste figure è
l’Inganno. Uno dei trickster più famosi è Iktomi (Ragno). Lo
vedete quì ritratto dal pittore Richard Erdoes che ha rielaborato
disegni originali indiani per il libro Miti e leggende degli
indiani d’America (Oscar Mondadori, Euro 8,00).
Il suo
scopo fondamentale è dividere le tribù Sioux, spingendone i membri
a vivere ciascuno per conto suo, per lasciarli indifesi e in balia
dei nemici. Per raggiungere questo scopo, Iktomi si infiltra nelle
tribù anzitutto attraverso i comici (gli heyoke), proponendosi
insomma con "simpatia", o anche assumendo seducenti
sembianze femminili. Ma Iktomi può anche insinuarsi nei sogni
e nelle visioni per distorcerle, confondendo il vero con il falso.
È, insomma, il più grande fabbricante di inganni e di illusioni...
Vi ricorda niente?
Provate per un attimo a dimenticarvi degli
indiani d’America, e risolvete questo quiz: qual è quella divinità
che ha un altare in tutte le famiglie occidentali (e non solo) e che
tende a isolare le persone, proponendosi attraverso comici e donne
seducenti, insinuandosi nei nostri sogni, e propinandoci
costantemente immagini ingannatrici e messaggi che confondono il
vero con il falso?
Indovinato? Ma si, ma si, proprio lei: la
nostra amata e odiata (ma comunque irrinunciabile) TV!
|