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A cura di Domenico Rizzi

Mai domo!

I

numerosi rischi corsi fino a quel momento non furono però sufficienti a debellare lo spirito indomito del ”mountain man”, che si ostinò a rimanere nella regione ancora un anno, forse perché, come scrisse Ghent, “I pericoli sembravano esercitare su di lui una sorta di fascino…” (op. cit., p. 113)

Soltanto dopo aver rischiato una terza volta di lasciare la sua cotenna nelle mani dei Piedi Neri nel 1809, Colter prese finalmente la decisione di ritornarsene all’Est, giurando che non avrebbe rimesso mai più piede in quel “maledetto West”.

Fu il destino a fargli mantenere quella promessa.

Ritiratosi a vivere a Saint Louis, John Colter si ammalò infatti di itterizia e morì nel 1813, a soli 38 anni di età.

Il ricordo del coraggioso trappolatore rimase vivo per molti anni nei racconti degli uomini della Frontiera e un affluente del fiume Clearwater, vicino a Lapwai, assunse la denominazione di Colter Creek in suo onore.

La storia fece torto al trapper virginiano, attribuendo talvolta ad altri esploratori la scoperta delle sorgenti sulfuree del Wyoming. Infatti Grenville M. Dodge scrisse che Jim Bridger “fu il primo cacciatore di pellicce che rese note (nel 1830) le meraviglie del Parco Yellowstone” (Grenville M. Dodge, “James Bridger, Mountain Man”, Dallas, 1883).

Se la letteratura western dedicò poco spazio a questo eccezionale personaggio, il cinema si dimenticò completamente dell’uomo che, insieme a Lewis e Clark, Jedediah Smith, Hugh Glass, e Kit Carson, aveva dato un grande contributo all’avanzata della civiltà verso occidente. 

 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

 

HIRAM M. CHITTENDEN, “The American Fur Trade in the Far West”, New York, 1935.

JOHN C. EWERS, “I Piedi Neri”, Mursia, Milano, 1997    

W.J., GHENT, “A Sketch of John Colter”, in “Wyoming Annals” Vol. X n° 3, July 1938

MERRILL D. BEAL, “The Story of Man in Yellowstone”, Caldwell, Idaho, 1949

STALLO VINTON, “John Colter, Discoverer of Yellowstone Park”, New York, 1926.

PIERO PIERONI, “Sulle piste dei cacciatori di pellicce”, Mursia, Milano, 1989.

 

Tomba. Ritiratosi a vivere a Saint Louis, John Colter si ammalò infatti di itterizia e morì nel 1813, a soli 38 anni di età.

 

 

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