Al Jennings
a banda di Al
Jennings ebbe breve vita, forse quattro mesi o meno. Compì non più
di tre tentativi di assalto al treno.
Il leader, Al Jennings, era in origine un avvocato e fu anche County
Attorney per la contea di Canadian, in Oklahoma. La banda
comprendeva i fratelli di Al: Frank, Ed e John che precedentemente
lavoravano come cowboy a Kiowa Creek, sempre in Oklahoma, presso
Woodward, dove risiedevano.
In un primo
tempo, intorno al 1885, Al entrò in contatto con un fuorilegge,
considerato di piccolo cabotaggio, chiamato “Little Dick”. Questo lo
stimolò a partecipare a parecchi e goffi tentativi di furto più per
sfida che per il desiderio di rapinare e uccidere o di vivere di
quelle gesta.
Al e i suoi fratelli, in un primo tempo, spacciandosi per U.S.
Marshal imponevano un pedaggio ai creduli allevatori che
attraversavano con le loro mandrie l’ancora selvaggio Oklahoma
Territory. Presto, però, si stancarono di questa attività e
pensarono di dedicarsi all’assalto ai treni nei pressi di Woodward.
Primo
tentativo di rapina. Al Jennings cercò di fermare il treno
mettendosi sui binari e sventolando una bandiera, nella speranza di
convincere il macchinista a fermare il convoglio. Il suo segnale
venne ignorato e Jennings rischiò di essere travolto dalla
locomotiva.
Il secondo tentativo ebbe un risvolto ancora più comico. Jennings e
i suoi fratelli cavalcarono fianco a fianco al ruggente treno per
alcuni minuti agitando in aria le loro pistole. Nelle loro
intenzioni questo doveva essere il segnale per il macchinista a
fermare il treno. Il conducente, interpretandolo in modo errato,
agitò, in segno di saluto la mano e gridò un amichevole “Ciao!”,
proseguendo serenamente la sua corsa.
Finalmente i ragazzi assalirono un piccolo treno passeggeri che si
era fermato per fornirsi di legna e acqua. Dal vagone postale i
banditi sottrassero $ 60.
Due dei quattro uomini della banda, Al e Frank, vennero catturati il
giorno dopo dall’ufficiale Bud Ledbetter, senza sparare un colpo.
Ledbetter ordinò ai fratelli di gettare le armi e di legarsi a
vicenda. Cosa che essi fecero!
Ed e John riuscirono ad arrivare in una città vicina e si recarono
in un saloon, dove stava centellinando il suo whiskey un noto uomo
di legge, Temple Houston. I Jennings ebbero uno scontro con Houston
che prontamente estrasse la pistola e sparò. Ed venne freddato
all’istante mentre John, appena ferito, ritornò al suo piccolo
ranch.
Al e Frank
furono condannati a 50 anni di carcere per il loro assurdo furto.
Loro compagno
di cella fu il famoso scrittore Sidney Porte, meglio conosciuto come
O’Henry.
Ottenuto il
perdono dal presidente, Al uscì di galera dopo appena cinque anni
mentre Frank dovette attendere il settimo per rivedere il sole.
A metà degli
anni '90 Al abbandono l’Oklahoma per recarsi in California, dove si
stabilì permanentemente.
Insieme a O’Henry,
Al scrisse la sua autobiografia in cui, forse a causa della sua
confusione mentale, si trasformò da bandito pasticcione in
fuorilegge molto temuto. La sua storia era sicuramente incredibile;
i soli a credergli furono alcuni padreterni di Hollywood.
In seguito, lo sceriffo Jim Herron di Oklahoma, disse:
“Il vecchio Al Jennings girò per anni la California raccontando ai
bellimbusti scemenze variie e storie incredibili sulla propria
selvaggia giovinezza. Una delle storie che Jennings preferiva
raccontare di sé stesso era che egli, all’apice della sua carriera
di bandito, riusciva a colpire un barattolo di latta, lanciato in
aria alla distanza di 100 piedi, senza fallire nemmeno un colpo.”
L’ex domatore di cavalli e comandante della I guerra Mondiale, il
generale Roy Hoffmann ha poi aggiunto il suo ricordo a questo
racconto. Egli disse: “Ho conosciuto personalmente Al Jennings e la
sua abilità nel tiro era notoriamente scarsa. Si può ritenere che
egli appartenesse a quel genere di persone che ritengono di aver
fatto un pessimo tiro quando non riescono a colpire un granaio.”
I foschi
racconti sul "Old West" di Jennings ebbero, apparentemente,
un'impennata di credibilità quando nel 1948 apparve Frank Dalton che
dichiarò di essere il vero Jesse James. Jennings, che allora era già
ottantacinquenne, si precipitò al suo fianco, guardò il vecchio
simulatore ed esclamò davanti ai giornalisti: “E’ proprio lui! E’
Jesse James!”
Entrambi
mostrarono le pistole e Jennings ripetè "non c’è nessun dubbio su
questa terra, Dalton è il vero Jesse James."
Al trascurò di informare la stampa che egli non conobbe mai il vero
Jesse James. Inoltre avrebbe dovuto spiegare la miracolosa crescita
dell’ultima falange del dito medio della mano sinistra di Dalton.
Jesse James aveva perso quella falange, accidentalmente, mentre
puliva la sua pistola ai tempi in cui cavalcava al fianco di “Bloody
Bill” Anderson.
Pochi mesi
dopo, Jennings morì.
Nel delirio
raccontava di tremendi scontri a fuoco che esistevano solo nella sua
fervida immaginazione.
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