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Il far west dal 1842 al 1890
a storia del west di cui ci occupiamo è quella che va dal 1842
al 1890, ovvero dal momento in cui si "traccia" la prima
pista che porta ad ovest al momento in cui un grande massacro chiude
per sempre le guerre di frontiera. Ecco una sintesi cronologica
degli eventi di cui potete leggere ampi resoconti nel resto del
sito.
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1842
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Viene tracciata la Oregon Trail, prima pista ad
attraversare i territori indiani.
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1848
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Viene scoperto l’oro in California. Migliaia di
cercatori e cacciatori attraversano così i territori indiani. Per
giustificare tutto questo i politici di Washington inventano la teoria del
Destino Manifesto: gli europei ed i loro discendenti sono chiamati dal
destino a governare tutta l’America. Sono la razza dominante e quindi
responsabili degli indiani insieme alle loro terre, foreste e ricchezze
minerali.
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1850
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All’insaputa dei Modoc, Mohave, Paiute, Shasta,
Yuma ed un centinaio di altre piccole tribù che abitavano lungo la costa
del Pacifico, la California divenne il 31° stato dell’Unione.
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1851
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Il Governo degli Stati Uniti stanco delle guerre con
Creek e Seminole, era impaziente di stipulare trattati di pace con gli
indiani, firmò il primo importante trattato con i Sioux a Fort Laramie.
Il trattato permetteva ai pionieri di attraversare incolumi i territori
indiani.
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1854
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Il Colonnello William Harney, uccide più di 100
guerrieri in risposta ad una schermaglia indiana causata dall’accusa
loro mossa di aver rubato una mucca. Scoperto l’oro nel Colorado,
vengono creati due nuovi vasti territori: Kansas e Nebraska.
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1858
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Il Minnesota diventa uno stato ed i suoi confini si
estendevano di un centinaio di chilometri oltre il 95° meridiano.
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1860
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Scoppia la Guerra Civile - Giacche Blu contro Giacche
Grigie, Nord contro Sud.
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Bisogna ora fare un punto sulla situazione indiana
ridotta già ad 1/3 di quella valutata nel 1492. La tribù occidentale più
numerosa era quella dei Sioux che a sua volta era divisa in altre tribù
minori. I Santee Sioux vivevano nelle foreste del Minnesota, il loro capo
Piccolo Corvo si era convinto dell’impossibilità di fronteggiare gli
Stati Uniti, ma era deciso ad opporsi ad altre cessioni di terre. Nelle
Grandi Pianure vivevano i Teton Sioux; il loro capo era Nuvola Rossa.
Cavallo Pazzo, degli Oglala Teton Sioux, aveva solo 10 anni. Fra gli
Hunkpapa Teton Sioux, c’era un giovane di 25 anni fermamente contrario a
qualsiasi intrusione da parte dei bianchi: il suo nome era Toro Seduto.
Coda Chiazzata era a capo dei Brulè Teton Sioux ed era contento del suo
vivere e sarebbe sceso a qualsiasi compromesso pur di evitare la guerra. I
Cheyenne settentrionali dividevano coni Sioux il fiume Powder ed il
territorio del Bighorn: alla loro testa Coltello Spuntato. I Cheyenne del
sud occupavano il fiume Platte con a capo Pentola Nera, altri capi più
giovani e seguiti erano Naso Aquilino e Toro Alto. Gli Arapaho vecchi
alleati dei Cheyenne si divisero con loro; il capo più conosciuto era
Piccola Cornacchia. I Kiowa si erano alleati con i Comanche delle pianure
meridionali. Avevano diversi grandi capi: Satank, Satanta, Lupo Solitario
e Uccello che Scalcia. I Comanche a loro volta erano divisi in molte
piccole bande, Dieci Orsi il loro capo. All’epoca Quanah Parker aveva
circa venti anni. Gli Apache vivevano nell’arido sudovest ed avevano
fama di tenaci difensori del loro territorio. Mangas Coloradas, Kociss
credevano nella pace con i bianchi. Victorio e Delshay non avevano molta
fiducia. Nana li odiava come i messicani, combattuti per una vita.
Geronimo aveva appena venti anni. I Navajo con a capo Manuelito avevano
adottato le abitudini dei bianchi spagnoli, allevando pecore e capre e
coltivando grano e frutta. Alcune bande della tribù erano così diventate
benestanti. Sulle Montagne Rocciose settentrionali vivevano gli Ute. Il
loro capo Ouray La Freccia auspicava la pace con i bianchi al punto di
combattere con loro come mercenari contro altre tribù indiane. I Modoc
della California settentrionale e dell’Oregon meridionale combattevano
una specie di guerriglia per difendere le loro terre. Capitano Jack era
solo un giovanotto. A nordovest dei Modoc vivevano i Nez Perce. Capo
Giuseppe aveva solo vent’anni. Nel Nevada si trovavano i Paiute. Wovoka
aveva solo quattro anni. Nei trent’anni successivi questi capi sarebbero
diventati famosi ed i loro nomi entrati nella storia e nella leggenda.
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1864
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Un gruppo armato di truppe irregolari del Colorado
massacrò un tranquillo accampamento Cheyenne a Sand Creek, infliggendo
gravissime mutilazioni sessuali su uomini, donne e bambini. Il campo cheyenne si trovava in un'ansa a ferro di
cavallo del Sand Creek a nord del letto di un altro torrente quasi secco.
Il tepee di Pentola Nera era vicino al centro del villaggio, e a ovest vi
era la gente di Antilope Bianca e di Copricapo di Guerra. Sul versante
orientale e poco discosto dai Cheyenne vi era il campo arapaho di Mano
Sinistra. In totale vi erano quasi seicento indiani nell'ansa del
torrente, due terzi dei quali donne e bambini. La maggior parte dei
guerrieri si trovava diversi chilometri a est a cacciare il bisonte per i
bisogni dell'accampamento, come aveva detto loro di fare il maggiore
Anthony, comandante del distaccamento a cui erano affidati.
Gli indiani erano così fiduciosi di non aver assolutamente nulla da
temere che non misero sentinelle durante la notte, tranne che alla mandria di
cavalli che era chiusa in un recinto nei pressi del torrente. Il primo sentore
di un attacco lo ebbero verso l'alba - il rimbombo degli zoccoli sulla
pianura sabbiosa. Alcune squaws dissero che vi era una massa di bisonti
che si dirigeva verso il campo; altre dissero che era una massa di
soldati. Dal torrente stava avanzando a un trotto svelto un grosso
contingente di truppe... si potevano vedere altri soldati che si
dirigevano verso le mandrie di cavalli indiani a sud dell'accampamento; in
tutto l'accampamento vi era una gran confusione e un gran vociare: uomini,
donne e bambini correvano fuori dalle tende seminudi; donne e bambini che
strillavano alla vista delle truppe; uomini che correvano nelle tende a
prendere le armi... Pentola Nera aveva una grande bandiera americana
appesa in cima a un lungo palo e stava davanti alla sua tenda, aggrappato
al palo, con la bandiera svolazzante nella luce grigia dell'alba
invernale. Gridò alla sua gente di non avere paura, che i soldati non
avrebbero fatto loro del male; poi le truppe aprirono il fuoco dai due
lati del Campo. I soldati appena smontati da cavallo cominciarono a
sparare con le carabine e le pistole. In quel momento centinaia di donne e
bambini Cheyenne si stavano radunando intorno alla bandiera di Pentola
Nera. Risalendo il letto asciutto del torrente altri giungevano dal campo
di Antilope Bianca. Dopo tutto, il colonnello Greenwood non aveva detto a
Pentola Nera che finché fosse sventolata la bandiera americana sopra la
sua testa, nessun soldato avrebbe sparato su di lui? Antilope Bianca, un
vecchio di settantacinque anni, disarmato, il volto scuro segnato dal sole
e dalle intemperie, camminò a grandi passi verso i soldati. Egli credeva
ancora che i soldati avrebbero smesso di sparare appena avessero visto la
bandiera americana e la bandiera bianca della resa che aveva ora innalzato
Pentola Nera.
Polpaccio Stregato Beckwourth, che cavalcava a fianco del colonnello
Chivington, vide avvicinarsi Antilope Bianca. "Venne correndo verso
di noi per parlare al comandante," testimoniò in seguito Beckwourth
"tenendo in alto le mani e dicendo: "Fermi! fermi!". Lo
disse in un inglese chiaro come il mio. Egli si fermò e incrociò le
braccia finché cadde fulminato". I sopravvissuti fra i Cheyenne
dissero che Antilope Bianca cantò il canto di morte prima di spirare:
"Niente vive
a lungo, solo la
terra e le montagne."
Provenienti dal campo Arapaho, anche Mano Sinistra e la sua gente
cercarono di raggiungere la bandiera di Pentola Nera. Quando Mano Sinistra
vide le truppe, si fermò con le braccia incrociate, dicendo che non
avrebbe combattuto gli uomini bianchi perché erano suoi amici. Cadde
fucilato.
Robert Bent, che si trovava a cavallo - suo malgrado - con il colonnello
Chivington, disse che quando giunsero in vista del campo notò "sventolare
la bandiera americana e udì Pentola Nera che diceva agli
indiani di stare intorno alla bandiera e lì si accalcarono
disordinatamente uomini, donne e bambini. Questo accadde quando eravamo a
meno dì 50 metri dagli indiani. Vidi anche sventolare una bandiera
bianca. Queste bandiere erano in una posizione così in vista che essi
devono averle viste. Quando le truppe spararono, gli indiani scapparono,
alcuni uomini corsero nelle loro tende, forse a prendere le armi... Penso
che vi fossero seicento indiani in tutto. Ritengo che vi fossero
trentacinque guerrieri e alcuni vecchi, circa sessanta in tutto... il
resto degli uomini era lontano dal campo, a caccia... Dopo l'inizio della
sparatoria i guerrieri misero insieme le donne e i bambini e li
circondarono per proteggerli. Vidi cinque squaws nascoste dietro un cumulo
di sabbia. Quando le truppe avanzarono verso di loro, scapparono fuori e
mostrarono le loro persone perché i soldati capissero che erano squaws e
chiesero pietà, ma i soldati le fucilarono tutte. Vidi una squaw a terra
con un gamba colpita da un proiettile; un soldato le si avvicinò con la
sciabola sguainata; quando la donna alzò un braccio per proteggersi, egli
la colpì, spezzandoglielo; la squaw si rotolò per terra e quando alzò
l'altro braccio, il soldato la colpì nuovamente e le spezzò anche
quello. Poi la abbandonò senza ucciderla. Sembrava una carneficina
indiscriminata di uomini, donne e bambini. Vi erano circa trenta o
quaranta squaws che si erano messe al riparo in un anfratto; mandarono
fuori una bambina di sei anni con una bandiera bianca attaccata a un
bastoncino; riuscì a fare solo pochi passi e cadde fulminata da una
fucilata. Tutte le squaws rifugiatesi in quell'anfratto furono poi uccise,
come anche quattro o cinque indiani che si trovavano fuori. Le squaws non
opposero resistenza. Tutti i morti che vidi erano scotennati. Scorsi una
squaw sventrata con un feto, credo, accanto. Il capitano Soule mi confermò
la cosa. Vidi il corpo di Antilope Bianca privo degli organi sessuali e
udii un soldato dire che voleva farne una borsa per il tabacco. Vidi un
squaws i cui organi genitali erano stati tagliati... Vidi una bambina di
circa cinque anni che si era nascosta nella sabbia; due soldati la
scoprirono, estrassero le pistole e le spararono e poi la tirarono fuori
dalla sabbia trascinandola per un braccio. Vidi un certo numero di neonati
uccisi con le loro madri. " (In un discorso pubblico fatto a Denver
non molto tempo prima di questo massacro, il colonnello Chivington
sostenne che bisognava uccidere e scotennare tutti gli indiani, anche i
neonati. "Le uova di pidocchio fanno i pidocchi" dichiarò.)
La descrizione di Robert Bent delle atrocità dei soldati fu confermata
dal tenente James Connor: "Tornato sul campo di battaglia il giorno
dopo non vidi un solo corpo di uomo, donna o bambino a cui non fosse stato
tolto lo scalpo, e in molti casi i cadaveri erano mutilati in modo
orrendo: organi sessuali tagliati, ecc. a uomini, donne e bambini; udii un
uomo dire che aveva tagliato gli organi sessuali di una donna e li aveva
appesi a un bastoncino; sentii un altro dire che aveva tagliato le dita di
un indiano per impossessarsi degli anelli che aveva sulla mano; per quanto
io ne sappia J.M. Chivington era a conoscenza di tutte le atrocità che
furono commesse e non mi risulta che egli abbia fatto nulla per impedirle;
ho saputo di un bambino di pochi mesi gettato nella cassetta del fieno di
un carro e dopo un lungo tratto di strada abbandonato per terra a morire;
ho anche sentito dire che molti uomini hanno tagliato gli organi genitali
ad alcune donne e li hanno stesi sugli arcioni e li hanno messi sui
cappelli mentre cavalcavano in fila."
Un reggimento addestrato e ben disciplinato avrebbe potuto certamente
distruggere quasi tutti gli indiani indifesi che si trovavano sul Sand
Creek. La mancanza di disciplina, unita alle abbondanti bevute di whisky
durante la cavalcata notturna, alla codardia e alla scarsa precisione di
tiro delle truppe del Colorado, resero possibile la fuga a molti indiani.
Un certo numero di Cheyenne scavò trincee sotto gli alti argini del
torrente in secca e resistette fino a quando scese la notte. Altri
fuggirono da soli o a piccoli gruppi attraverso la pianura. Quando cessò
la sparatoria erano morti 105 donne e bambini indiani e 28 uomini. Nel suo
rapporto ufficiale, Chivington parlò di quattro o cinquecento guerrieri
uccisi. Egli aveva perso 9 uomini, e aveva avuto 38 feriti; molti erano
vittime del fuoco disordinato dei soldati che si sparavano addosso l'un
l'altro. Fra i capi uccisi vi erano Antilope Bianca, Occhio Solo e
Copricapo di Guerra. Pentola Nera riuscì miracolosamente a trovare scampo
su un burrone, ma sua moglie fu gravemente ferita. Mano Sinistra, sebbene
colpito da una pallottola, riuscì ugualmente a salvarsi.
Quando scese la notte i sopravvissuti strisciarono fuori dalle buche.
Faceva molto freddo e il sangue si era congelato sulle loro ferite, ma non
osarono accendere i fuochi. L'unico pensiero che avevano in mente era di
fuggire a est verso lo Smoky Hill e cercare di raggiungere i loro
guerrieri. "Fu una marcia terribile," ricordò George Bent
"la maggior parte di noi procedeva a piedi, senza cibo, con pochi
indumenti, impacciata dalle donne e dai bambini." Per 80 chilometri
sopportarono il gelo dei venti, la fame e i dolori delle ferite, ma alla
fine raggiunsero il campo di caccia. "Come arrivammo nel campo vi fu
una scena terribile. Tutti piangevano, persino i guerrieri, le donne e i
bambini strillavano e gemevano. Quasi tutti i presenti avevano perso
qualche parente o amico e molti di loro sconvolti dal dolore si
sfregiavano coi coltelli finché il sangue usciva a fiotti."
Si era in gennaio, la Luna del Grande Freddo, quando gli indiani delle
Pianure tradizionalmente tengono accesi i fuochi nelle loro tende,
raccontano storie per passare le lunghe serate e si alzano tardi alla
mattina. Ma quello era un brutto momento e come la notizia del massacro di
Sand Creek si sparse nelle pianure, i Cheyenne, gli Arapaho e i Sioux
mandarono staffette avanti e indietro con messaggi che invitavano tutti
gli indiani a unirsi in una guerra di vendetta contro i bianchi assassini.
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1866
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Una spedizione viene inviata nel Montana per aprire
la Bozeman Trail al fine di rendere più sicura l’attraversata dei
territori indiani da parte dei pionieri verso l’oro di Virginia City. La
pista fu chiamata dagli indiani «La strada dei ladri». Cavallo Pazzo,
giovane guerriero Oglala, guida un’imboscata contro un reparto della
cavalleria a Big Piney Creek, distruggendolo.
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1868
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Viene firmato un secondo trattato a Fort Laramie, con
Nuvola Rossa firmatario: secondo quest’ultimo trattato veniva garantito
agli indiani "l’uso assoluto e indisturbato della Grande Riserva Sioux.
Nessuna persona vi potrà passare, insediare o risiedere senza il consenso
degli indiani. Nessun trattato per la cessione di una parte della terra in
oggetto avrà validità senza la firma di almeno ¾ degli indiani maschi
adulti che lo occupano." Agli indiani sarebbero stati forniti, come
contropartita, abiti, utensili, istruzione, una segheria ed un mulino, un
magazzino ed un dottore, un agricoltore, un carpentiere, un maniscalco ed
un meccanico che avrebbero insegnato loro i modi di coltivare e la
tecnologia dell’uomo bianco. Da parte loro gli indiani si impegnavano a
non opporsi alla ferrovia che stava per essere costruita nelle pianure,
permettere qualsiasi strada che non avrebbe attraversato la loro riserva,
non attaccare alcuna abitazione, né molestare alcun carro ferroviario,
carrozza o cavalli, non catturare donne o bambini, non uccidere o scalpare
uomini bianchi.
Il Colonnello George Custer massacra gli abitanti di un pacifico
accampamento Cheyenne lungo il fiume Washita. Custer fu un grande sostenitore
dell’idea che la natura dei nativi era molto più crudele e feroce di
qualsiasi bestia selvaggia del deserto. In seguito lui stesso venne giudicato da
un suo ufficiale
superiore come «crudele, bugiardo e senza principi, disprezzato da tutti gli
ufficiali del suo reggimento.»
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1869
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Viene completata la ferrovia transcontinentale della
Union Pacific.
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1871
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Una clausola contenuta in un disegno di legge
stabiliva che: «da questo momento nessuna nazione o tribù indiana sul
territorio degli Stati uniti sarà riconosciuta come nazione, tribù o
potere indipendente con cui gli Stati Uniti potranno stipulare trattati.»
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1874
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Una grossa spedizione di perlustrazione guidata dal
Colonnello George Custer conferma la presenza di oro sulle Black Hills.
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1875
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Un numeroso gruppo di bianchi viene scacciato dalle
Black Hills o Paha Sapa dall’esercito regolare degli Stati Uniti.
Nonostante ciò il Ministro della Guerra prevede guai a meno che non se ne
ottenga la proprietà per i minatori bianchi. Il Presidente Grant mandò
una delegazione per trattarne l’acquisto, ma sul luogo di ritrovo non si
presentarono né Nuvola Rossa, né Cavallo Pazzo, né Toro Seduto né Coda
Chiazzata. Poiché i Sioux non erano stati ragionevoli, il Presidente
Grant ritirò i soldati a protezione dei confini (evidentemente non avendo
idea di cosa rappresentassero le Paha Sapa per il consiglio dei sette
fuochi Lakota: Oglala, Brulè, Minnecojou, Hunkpapa, Sans Arc, Two Kettle
e Blackfoot) permettendo così a più di diecimila persone di riversarsi
in cerca di fortuna a Custer City, a sud delle colline.
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1876
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In aperto contrasto con il Trattato di Fort Laramie,
furono mandati i soldati nella Grande Riserva Sioux per dare la caccia a
coloro che "si ostinavano a non ascoltare la voce della ragione rifiutando
5.000.000 di dollari", in particolare agli Hunkpapa di Toro Seduto ed agli
Oglala di Cavallo Pazzo. Cavallo Pazzo unì le sue forze a quelle di Toro
Seduto il quale mandò a dire al Governo: «Se avete un uomo che dice la
verità, mandatemelo ed io l’ascolterò.» Secondo il Generale Sherman
l’uomo che corrispondeva a questa descrizione era George Crook, il più
grande avversario degli indiani nella storia americana, ma anche l’unico
leader bianco a cui gli indiani credevano. Tuttavia fu mandato non per
trattare la pace ma per fare la guerra. Di ritorno da una grande campagna
contro gli Apache, alla domanda se non fosse duro iniziare un’altra
campagna contro gli indiani rispose: «Si è duro! Ma la cosa più dura è
andare a combattere coloro che sono nel giusto.» Toro Seduto durante una
grande Danza del Sole, ebbe una visione nella quale vi erano soldati dalle
giacche blu caduti nell’accampamento indiano. Il 16 Giugno i guerrieri
Lakota e Cheyenne guidati da Cavallo Pazzo inflissero all’esercito di
Crook la sua unica sconfitta. Il 25 dello stesso mese sul Little Bighorn,
si scontrarono il 7° Cavalleggeri guidato dal Colonnello Custer e gli
indiani guidati da Cavallo Pazzo e Toro Seduto. Fino al mattino del 24 Giugno i Sioux ignorarono che
Capelli Lunghi Custer stava risalendo il Rosebud. Il mattino successivo
gli esploratori riferirono che i soldati avevano attraversato l'ultima
altura fra il Rosebud e l'accampamento indiano e stavano marciando verso
il Little Bighorn.
Le notizie dell'avvicinamento di Custer giunsero agli indiani in vari
modi: «Io e quattro donne ci trovavamo a breve distanza dall'accampamento
a estrarre rape selvatiche» disse Cavallo Rosso, uno dei capi del
consiglio Sioux. «Improvvisamente una delle donne attirò la mia
attenzione su una nuvola di polvere che si sollevava a breve distanza dal
campo. Mi accorsi ben presto che erano i soldati che stavano caricando
l'accampamento. Io e le donne corremmo all'accampamento. Quando arrivai,
qualcuno mi disse di precipitarmi nella tenda del consiglio. I soldati
caricarono così in fretta che non facemmo a tempo a parlare. Uscimmo
dalla tenda del consiglio e lanciammo ordini in tutte le direzioni.
Dicemmo ai Sioux di saltare sui cavalli, di prendere i fucili e di andare
a combattere i soldati. Alle donne e ai bambini dicemmo di montare a
cavallo e di andare via, nel senso di togliersi di mezzo.»
Pte-San-Waste-Win, una cugina di Toro Seduto, era una delle giovani donne
che quel mattino estraevano le rape. La ragazza disse che i soldati erano
a 10 o a 13 chilometri di distanza quando li avvistò per la prima volta.
«Si poteva vedere il luccichio delle loro sciabole e notammo che il
gruppo era composto da moltissimi soldati.» I soldati avvistati
inizialmente da Pte-San-Waste-Win e da altri indiani al centro
dell'accampamento erano quelli del battaglione di Custer. Questi indiani
si resero conto dell'attacco a sorpresa del maggiore Reno all'estremità
meridionale dell'accampamento solo quando udirono il fuoco di fucileria in
direzione delle tende dei Sioux Piedi Neri. «Così i soldati ci vennero
addosso. Le loro pallottole sibilavano fra i pali, dei tepee... Le donne e
i bambini urlavano, temendo di essere uccisi, ma gli uomini, gli Hunkpapa
e i Piedi Neri, gli Oglala e i Minneconjou, montarono sui loro cavalli e
corsero verso i tepee dei Piedi Neri. Potevamo ancora vedere i soldati di
Capelli Lunghi che marciavano in lontananza, e i nostri uomini, colti di
sorpresa e in un punto dove non si aspettavano di essere attaccati,
andarono a combattere intonando il canto di guerra dietro il villaggio dei
Piedi Neri.» Alce Nero, un ragazzo oglala di tredici anni, stava nuotando
con i suoi compagni nel Little Bighorn. Il sole aveva raggiunto il punto
più alto e faceva molto caldo quando egli udì un banditore che gridava
nell'accampamento Hunkpapa: «Arrivano i soldati a cavallo! Stanno
caricando! Arrivano i soldati a cavallo!». L'allarme fu ripetuto da un
banditore Oglala, e Alce Nero poté udire il grido che echeggiava da un
accampamento all'altro verso nord fino ai Cheyenne.
Cane Basso, un capo Oglala, udì il medesimo grido di allarme. «Non vi credetti. Pensai che si trattasse di un falso allarme. Non pensavo che
fosse possibile che gli uomini bianchi ci attaccassero, dato che eravamo
così forti... Sebbene non credessi che fosse un vero allarme, non persi
tempo a prepararmi. Quando presi il fucile e uscii dalla tenda, era
iniziato l'attacco all'estremità dell'accampamento dove si trovavano Toro
Seduto e gli Hunkpapa.»
Tuono di Ferro si trovava nell'accampamento Minneconjou. «Non seppi nulla
dell'attacco di Reno finché i suoi uomini non furono così vicini che le
pallottole fioccarono nel campo, e iniziò una gran confusione. I cavalli
erano così spaventati che non riuscivamo a prenderli.»
Re Corvo, che si trovava nell'accampamento Hunkpapa, disse che i soldati a
cavallo di Reno cominciarono a sparare a una distanza di circa 400 metri.
Gli Hunkpapa e i Sioux Piedi Neri si ritirarono lentamente a piedi per
dare tempo alle donne e ai bambini di mettersi in salvo. «Altri indiani
presero i nostri cavalli. A questo punto avevamo abbastanza guerrieri per
affrontare i bianchi.»
Vicino all'accampamento Cheyenne, 5 chilometri a nord, Due Lune stava
lavando i suoi cavalli. «Li lavai con acqua fredda, e poi feci un bagno
anch'io. Ritornai all'accampamento a piedi. Quando giunsi vicino alla mia
tenda, guardai Little Bighorn in direzione del campo di Toro Seduto. Vidi
che si stava alzando una grande nuvola di polvere. Sembrava una tromba
d'aria. Poco dopo giunse trafelato un cavaliere Sioux gridando per
l'accampamento: «Arrivano i soldati! Tanti soldati bianchi!.»
Due Lune ordinò ai guerrieri Cheyenne di montare a cavallo e poi disse
alle donne di mettersi al riparo fuori dal villaggio di tepee. «Cavalcai
velocemente verso l'accampamento di Toro Seduto. Poi vidi i soldati
bianchi che combattevano in fila [gli uomini di Reno]. La pianura era
piena di indiani. Cominciarono a respingere i soldati e tutti i
combattenti erano mischiati - Sioux, soldati, e poi ancora Sioux, e tutti
sparavano. L'aria era piena di fumo e di polvere. Vidi i soldati che
indietreggiavano e si gettavano nel letto del fiume come una mandria di
bisonti in fuga.»
Il capo di guerra che radunò gli indiani e respinse l'attacco di Reno fu
un Hunkpapa di trentasei anni, muscoloso e con un ampio torace di nome
Pizi, o Galla. Egli era cresciuto nella tribù come un orfano. Ancor
giovane, si era distinto come cacciatore e guerriero, e Toro Seduto lo
aveva adottato come un fratello minore. Alcuni anni prima, mentre i
commissari stavano cercando di persuadere i Sioux a adottare l'agricoltura
come una condizione facente parte del trattato del 1868, Galla andò a
Fort Rice a parlare a nome degli Hunkpapa. «Noi siamo nati nudi,» disse
«e ci è stato insegnato a cacciare e a vivere di selvaggina. Voi ci dite
che dobbiamo imparare a fare i contadini, a vivere in una casa e a
adottare i vostri costumi. Immaginate che il popolo che vive oltre il
grande mare venisse qui e vi dicesse che dovete smettere di fare gli
agricoltori e che dovete uccidere il vostro bestiame, e che esso prendesse
le vostre case e le vostre terre, voi cosa fareste? Non lo combattereste?»
Nel decennio che seguì a quel discorso, nulla riuscì a cambiare
l'opinione di Galla sulla presuntuosa arroganza dell'uomo bianco e,
nell'estate del 1876, fu unanimemente accettato dagli Hunkpapa come il
luogotenente di Toro Seduto, il capo di guerra della tribù. Il primo
assalto di Reno sorprese diverse donne e bambini allo scoperto, e le
pallottole dei soldati di cavalleria sterminarono letteralmente la
famiglia di Galla. «Questo rese il mio cuore cattivo» egli disse a un
giornalista alcuni anni dopo. «Dopo di che uccisi tutti i miei nemici con
l'ascia.» La sua descrizione della tattica impiegata per bloccare Reno fu
altrettanto concisa: «Toro Seduto e io ci trovavamo nel punto in cui Reno
attaccò. Toro Seduto era un grande stregone. Le donne e i bambini furono
mandati in fretta e furia a valle lungo il fiume... Le donne e i bambini
presero i cavalli perché i pellerossa li montassero; i pellerossa li
montarono e caricarono Reno e lo fermarono, e poi lo respinsero nel bosco».
In termini militari, Galla aggirò il fianco di Reno e lo costrinse a
ritirarsi nella foresta. Egli allora spaventò Reno costringendolo a una
precipitosa ritirata che gli indiani trasformarono presto in una rotta. Il
risultato permise a Galla di impiegare centinaia di guerrieri in un
attacco frontale alla colonna di Custer mentre Cavallo Pazzo e Due Lune
colpivano i fianchi e la retrovia.
Nel frattempo Pte-San-Waste-Win e le altre donne erano rimaste a guardare
ansiosamente i soldati di Capelli Lunghi che si trovavano dall'altra parte
del fiume. «Riuscii a sentire la musica della tromba e potei vedere la
colonna di soldati girare a sinistra e scendere verso il fiume dove si
sarebbe svolto l'attacco... Ben presto vidi una quantità di Cheyenne che
correvano nel fiume a cavallo, poi alcuni giovani della mia banda, e poi
altri, finché vi furono centinaia di guerrieri nel fiume e altri che
risalivano la gola. Quando alcune centinaia di loro ebbero attraversato il
fiume e risalito la gola, gli altri, ancora in gran numero, si
allontanarono dal fiume in attesa dell'attacco. E io sapevo che i
guerrieri Sioux, molte centinaia, erano nascosti nella gola dietro la
collina su cui stava procedendo Capelli Lunghi e che egli sarebbe stato
attaccato da entrambi i lati.» Ammazza Aquila, un capo dei Sioux Piedi
Neri, in seguito disse che il movimento degli indiani verso la colonna di
Custer fu «come un uragano... come api che sciamano da un alveare». Hump,
il compagno Minnneconjou di Gall e di Cavallo Pazzo ai vecchi tempi del
fiume Powder, disse che la prima massiccia carica sferrata dagli indiani
lasciò disorientati il capo coi capelli lunghi e i suoi uomini.«Durante
il primo assalto che fecero gli indiani il mio cavallo fu colpito e
stramazzò sotto di me e io fui ferito - fui colpito sopra il ginocchio, e
la pallottola mi uscì all'altezza del fianco - caddi e rimasi
immobilizzato lì.»
Re Corvo, che era con gli Hunkpapa, disse: «La maggior parte dei nostri
guerrieri si congiunse di fronte a loro, e noi lanciammo i nostri cavalli
su di loro. Nello stesso tempo altri guerrieri a cavallo gli si gettarono
addosso da entrambe le parti, girandogli intorno a mò di cerchio finché
furono circondati». Il tredicenne Alce Nero, guardando dall'altra parte
dei fiume, vide una grande nuvola di polvere che si sollevava sulla
collina, e poi i cavalli che cominciavano a uscire da essa con le selle
vuote.
«Il fumo degli spari e la polvere dei cavalli avvolsero completamente la
collina,» disse Pte-San-Waste-Win «e i soldati spararono molti colpi, ma
i Sioux miravano bene e i soldati cadevano morti. Le donne attraversarono
il fiume dietro agli uomini del nostro villaggio, e quando andammo sulla
collina non vi erano più soldati vivi, e Capelli Lunghi giaceva morto fra
gli altri... Il sangue dei guerrieri era bollente e i loro cuori erano
cattivi, e non fecero prigionieri quel giorno.»
Re Corvo disse che tutti i soldati smontarono da cavallo quando gli
indiani li circondarono. «Cercarono di trattenere i loro cavalli, ma
quando noi ci facemmo più vicini, li lasciarono liberi. Li spingemmo
verso il nostro accampamento principale e li uccidemmo tutti. Restarono
uniti e combatterono come coraggiosi guerrieri fino all'ultimo uomo.»
Secondo Cavallo Rosso, verso la fine del combattimento con Custer, «quei
soldati sembravano impazziti, e molti gettavano via i fucili e alzavano le
mani dicendo: «Sioux, abbiate pietà di noi; prendeteci prigionieri». I
Sioux non fecero prigioniero un solo soldato, ma li uccisero tutti; dopo
pochi minuti erano tutti morti».
Molto tempo dopo la battaglia, Toro Bianco dei Minneconjou disegnò quattro
pittografie nelle quali mostrava se stesso mentre combatteva e uccideva un
soldato che rappresentava Custer. Fra quelli che si vantarono di aver
ucciso Custer vi furono Pioggia in Faccia, Fianchi Bassi e Orso
Coraggioso. Cavallo Rosso disse che Custer era stato ucciso da un
guerriero Santee non identificato. Quasi tutti gli indiani che parlarono
della battaglia dissero che non avevano mai visto Custer e che non
sapevano chi l'avesse ucciso. «Sino alla fine della battaglia ignoravamo
che egli fosse il capo bianco» disse Cane Basso.
In una intervista concessa in Canada un anno dopo la battaglia, Toro
Seduto disse di non aver mai visto Custer, ma che altri indiani lo avevano
veduto e riconosciuto poco prima che fosse ucciso. «Non portava i capelli
lunghi come al solito» disse Toro Seduto. «Erano corti, ma avevano il
colore dell'erba quando viene il gelo... Dove fu opposta l'ultima
resistenza, Capelli Lunghi restò come un covone di grano con tutte le
spighe a terra intorno a lui.» Ma Toro Seduto non rivelò chi uccise
Custer.
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1877
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La sconfitta inflitta agli U.S.A. costò molto cara
agli indiani. Con il Black Hills Act, il governo costrinse Nuvola Rossa a
firmare un documento che abrogava il trattato di Fort Laramie e cedeva le
Paha Sapa insieme a 22,8 milioni di acri di territorio circostante in
cambio di razioni di sussistenza per un periodo indefinito. Tutto questo
nonostante mancassero le firme di Cavallo Pazzo, Toro Seduto ed i loro
guerrieri allontanatisi per evitare rappresaglie. Il Generale Nelson Miles
cattura ed uccide il capo Cervo Zoppo. Coltello Spuntato, capo dei
Cheyenne e dei loro alleati Arapaho si arrende, vengono così mandati a
sud nel Territorio Indiano. Preferendo morire piuttosto che vivere in quel
luogo desolato guidò il resto del suo popolo in un disperato viaggio
verso nord. Coltello Spuntato fu uno dei pochi sopravvissuti; alla fine
trovò rifugio presso Nuvola Rossa a Pine Ridge dove morì nel 1883. Per
evitare ai suoi compagni un altro inverno di stenti e privazioni Cavallo
Pazzo si consegna spontaneamente presso l’agenzia di Nuvola Rossa. Nel
mese di Settembre fu convocato a Fort Robinson, in Nebraska, dove fu
trafitto a morte dalla baionetta di una guardia in circostanze
controverse, nelle quali era coinvolto anche Piccolo Grande Uomo.
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1881
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Viene vietato in tutte le riserve Sioux il «rito
selvaggio» conosciuto come Danza del Sole.
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1889
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Dopo il rifiuto di Toro Seduto e Nuvola Rossa di
cedere 9.000.000 di acri ai coloni bianchi, il presidente Benjamin
Harrison promulgò una legge che, ignorando ancora il trattato del 1868,
smantellava la Grande Riserva Sioux creata a Fort Laramie e stabiliva le
attuali riserve. Una cerimonia di pace e prosperità come la «Ghost Dance»
venne trasformata dai Lakota in una cerimonia di purificazione che avrebbe
fatto tornare il bisonte (fonte di vita per gli indiani) scomparso e
scacciato i bianchi dalle Grandi Praterie.
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1890
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Il 15 Dicembre Toro Seduto fu ucciso mentre «resisteva
all’arresto» per aver fomentato disordini adottando la Ghost Dance.
Morto Toro Seduto, Piede Grosso diventa Capo. Fu a sua volta massacrato il 29 Dicembre a Wounded Knee
insieme a 200 Minnecojou tra uomini, donne e bambini oltre ad alcuni
Hunkpapa dal Settimo Cavalleria. Il reggimento del Generale
Custer venne così vendicato e ricevette dal Congresso degli Stati Uniti
20 medaglie all’Onore. Le famose «Medaglie del Disonore». Alce Nero disse: «Il
sacro cerchio dei Sioux è rotto, non ha più centro, e l'albero sacro è
morto». Appena Piede Grosso apprese che Toro Seduto era stato
ucciso, partì con tutta la sua gente diretto a Pine Ridge, sperando che
Nuvola Rossa potesse proteggerli dai soldati. Durante il viaggio si ammalò
di polmonite, e quando iniziarono le emorragie, dovette viaggiare su un
carro. Il 28 dicembre, mentre si stavano avvicinando al torrente Porcupine,
i Minneconjou avvistarono quattro squadroni di cavalleria che si stavano
avvicinando. Piede Grosso ordinò immediatamente che venisse issata una
bandiera bianca sul suo carro. Verso le due del pomeriggio uscì da sotto
le coperte per salutare il maggiore Samuel Whitside, del 7° cavalleria.
Le coperte di Piede Grosso erano intrise di sangue uscito dai suoi polmoni
e appena con voce fioca mormorò qualcosa a Whitside gli scesero dal naso
gocce rosse che si congelarono per il freddo intenso.
Whitside disse a Piede Grosso che aveva l'ordine di condurlo in un
accampamento di cavalleria sul torrente Wounded Knee. Il capo Minneconjou
rispose che stava andando in quella direzione; per sicurezza, stava
conducendo il suo popolo a Pine Ridge. Rivolgendosi alla sua guida
meticcia, John Shanyreau, il maggiore Whitside gli ordinò di cominciare a
disarmare la banda di Piede Grosso. «Badate, maggiore» rispose Shanyreau
«che se fate questo, è probabile che vi sia un combattimento qui; e se
vi sarà, ucciderete tutte queste donne e questi bambini e gli uomini
fuggiranno.» Whitside insistette che i suoi ordini erano di catturare gli
indiani di Piede Grosso, disarmarli e privarli delle cavalcature, «Faremmo
meglio a portarli all'accampamento e poi togliere loro i cavalli e i
fucili» dichiarò Shanyreau. «Va bene» acconsentì Whitside. «Dite a
Piede Grosso di dirigersi verso l'accampamento di Wounded Knee.» Il
maggiore dette un'occhiata al capo sofferente e poi ordinò di far venire
avanti l'ambulanza militare. L'ambulanza sarebbe stata più calda e Piede
Grosso avrebbe compiuto un viaggio più comodo che su quel carro
traballante senza molle. Dopo che il capo fu trasferito sull'ambulanza, Whitside formò una colonna per la marcia verso il torrente Wounded Knee.
In testa furono messi due squadroni di cavalleria, seguiti dall'ambulanza
e dai carri, dietro di essi gli indiani ammassati in un gruppo compatto, e
poi in coda altri due squadroni di cavalleria con una batteria composta da
due cannoni Hotchkiss.
Era quasi il crepuscolo quando la colonna avanzò lentamente sull'ultima
altura e cominciò a scendere il pendio verso Chankpe Opi Wakpala, il
torrente chiamato Wounded Knee. L'oscurità invernale e i minuscoli
cristalli di ghiaccio che danzavano nella luce morente davano una nota
soprannaturale al paesaggio melanconico. In qualche luogo segreto lungo
quel corso d'acqua ghiacciato giaceva il cuore di Cavallo Pazzo e i
Danzatori degli Spettri credevano che il suo spirito disincarnato
attendesse con impazienza la nuova terra che sarebbe certamente venuta con
la prima erba verde di primavera.
Nell'accampamento della cavalleria sul torrente Wounded Knee, gli indiani
furono fermati e contati accuratamente. Vi erano 120 uomini e 230 donne e
bambini. A causa della crescente oscurità, il maggiore Whitside decise di
attendere il mattino per disarmare i suoi prigionieri. Egli assegnò loro
per accamparsi un'area a sud nelle immediate vicinanze del campo militare,
distribuì loro razioni e poiché scarseggiavano i rivestimenti dei
tepee, fornì loro diverse tende. Whitside ordinò che venisse messa una
stufa nella tenda di Piede Grosso e mandò un chirurgo del reggimento a
curare il capo malato. Per essere sicuro che nessuno dei prigionieri
fuggisse, il maggiore mise di guardia due squadroni di cavalleria intorno
ai tepee dei Sioux e poi piazzò i suoi due Hotchkiss in cima a un'altura
che dominava l'accampamento. Questi cannoni scanalati, che potevano
lanciare cariche esplosive a più di due miglia, furono messi in posizione
tale da colpire le tende degli indiani da un capo all'altro
dell'accampamento.
Più tardi, in quella notte di dicembre, il resto del 7° reggimento marciò
da est e bivaccò a nord degli squadroni di Whitside. Il colonnello James
W. Forsyth, comandante dell'ex reggimento di Custer, prese ora il comando
delle operazioni. Informò Whitside che aveva ricevuto ordine di mettere
la banda di Piede Grosso su un treno della Union Pacific Railroad e di
portarla in una prigione militare di Omaha.
Dopo aver piazzato altri due cannoni Hotchkiss sul pendio accanto agli
altri, Forsyth e i suoi ufficiali si accinsero a trascorrere la notte con
un barilotto di whisky per festeggiare la cattura di Piede Grosso.
Il capo si trovava nella sua tenda, troppo ammalato per dormire, in grado
appena di respirare. Perfino con le loro protettive Camicie degli Spettri
e la loro fede nelle profezie del nuovo Messia, i Minneconjou avevano paura
dei soldati a cavallo accampati intorno a loro. Quattordici anni prima,
sul Little Bighorn, alcuni di questi guerrieri avevano contribuito alla
sconfitta di alcuni di questi capi soldati - Moylan, Varnum, Wallace,
Godfrey, Edgerly - e gli indiani si domandavano se nei loro cuori vi era
ancora un desiderio di vendetta.
«Il mattino seguente sentii uno squillo di tromba» disse Wasumaza, uno
dei guerrieri di Piede Grosso che alcuni anni dopo cambiò il suo nome con
quello di Dewey Beard. «Poi vidi i soldati che montavano a cavallo e ci
circondavano. Fu annunciato che tutti gli uomini dovevano venire al centro
del campo per un colloquio e che dopo il colloquio dovevano andare
nell'agenzia di Pine Ridge. Piede Grosso fu portato fuori dal suo tepee e
sedette davanti alla sua tenda e gli uomini più anziani si riunirono
intorno a lui e si sedettero proprio vicino a lui al centro.»
Dopo aver distribuito le gallette per la colazione, il colonnello Forsyth
informò gli indiani che ora dovevano essere disarmati. «Chiesero i
fucili e le armi,» disse Lancia Bianca «così tutti noi consegnammo i
fucili e li ammonticchiammo al centro.» I capi dei soldati non erano
soddisfatti del numero delle armi consegnate e così mandarono squadroni
di soldati a perquisire i tepee. «Entrarono nelle tende e uscirono con
fagotti e li strapparono per aprirli» disse Cane Capo. «Presero le
scuri, i coltelli e i pali delle tende e li ammonticchiarono vicino ai
fucili.»
Non ancora soddisfatti, i capi dei soldati ordinarono ai guerrieri di
togliersi le coperte di dosso e di sottoporsi a una perquisizione. I volti
degli indiani esprimevano tutta la loro rabbia, ma solo lo stregone,
Uccello Giallo, protestò apertamente. Accennò pochi passi della Danza
degli Spettri, e intonò un canto sacro, assicurando i guerrieri che le
pallottole dei soldati non avrebbero forato i loro indumenti sacri. «Le
pallottole non andranno verso di voi» egli cantò in Sioux. «La prateria
è grande e le pallottole non andranno verso di voi.»
I soldati di cavalleria trovarono solo due fucili, uno dei quali era un
Winchester nuovo che apparteneva a un giovane Minneconjou di nome Coyote
Nero. Coyote Nero sollevò il Winchester sopra la testa gridando che aveva
pagato molto denaro per il fucile e che apparteneva a lui. Alcuni anni
dopo Dewey Beard ricordò che Coyote Nero era sordo. «Se lo avessero
lasciato solo egli sarebbe andato a deporre il fucile nel posto indicato.
Essi invece lo afferrarono e lo spinsero in direzione est. Egli non si
preoccupò nemmeno allora. Il suo fucile non era puntato su nessuno. La
sua intenzione era di mettere giù quel fucile. Essi si fecero avanti e
afferrarono il fucile che egli si stava accingendo a deporre. Lo avevano
appena circondato quando si udì un colpo di fucile abbastanza forte. Non
saprei dire se qualcuno fu colpito, ma dopo quel colpo ci fu un gran
fracasso.»
«Quel rumore assomigliava molto al suo suono della tela strappata» disse
Penna Frusta. Colui Che Teme il Nemico lo descrisse come lo «scoppio di
un fulmine».
Falco Rotante disse che Coyote Nero «era un uomo pazzo, un giovane che
aveva una cattiva influenza sugli altri e in realtà era una nullità».
Disse che Coyote Nero sparò col suo fucile e «immediatamente i soldati
risposero al fuoco e ne seguì un massacro indiscriminato».
All'inizio del tumulto, il fuoco delle carabine era assordante, e l'aria
era piena di fumo. Fra i moribondi che giacevano accasciati sulla terra
gelata vi era Piede Grosso. Poi il fragore delle armi cessò per un
momento, mentre piccoli gruppi di indiani e di soldati combattevano corpo
a corpo, usando coltelli, mazze e pistole. Poiché solo pochi indiani
avevano armi, dovettero presto fuggire e allora i grandi fucili Hotchkiss
sulla collina aprirono il fuoco su di loro, sparando quasi un proiettile
al secondo, falciando l'accampamento indiano, facendo a pezzi i tepee,
uccidendo uomini, donne e bambini.
«Cercammo di fuggire» disse Louise Orsa Astuta «ma essi ci sparavano
addosso come se fossimo bisonti. Io so che vi sono alcune persone bianche
buone, ma i soldati che spararono sui bambini e sulle donne furono infami.
I soldati indiani non avrebbero fatto una cosa simile ai bambini bianchi.»
«Corsi via da quel luogo e seguii quelli che stavano scappando» disse
Hakiktawn, un'altra giovane donna. «Mio nonno, mia nonna e mio fratello
furono uccisi quando attraversammo la gola, e poi una pallottola mi
trapassò il fianco destro e poi anche il polso destro e lì mi fermai
perché non ero in grado di camminare e dopo il soldato mi raccolse e si
avvicinò una ragazzina e si nascose sotto la coperta.»
Quando finì l'esplosione di follia, Piede Grosso e più della metà della
sua gente erano morti o erano gravemente feriti; i morti accertati furono
153, ma molti dei feriti si allontanarono strisciando e morirono in
seguito. Secondo una valutazione, dei 350 Minneconjou che si trovavano lì,
i morti, fra uomini, donne e bambini, furono quasi trecento. Fra i soldati
vi furono venticinque morti e trentanove feriti, per la maggior parte
colpiti dalle loro stesse pallottole.
Dopo che i soldati di cavalleria feriti furono mandati all'agenzia di Pine
Ridge, un distaccamento di soldati si recò sul campo di battaglia di
Wounded Knee, raccolse gli indiani che erano ancora vivi e li caricò sui
carri. Poiché appariva chiaro che prima di sera si sarebbe scatenata una
tempesta di neve, gli indiani morti furono lasciati là dove erano caduti.
(Dopo la tempesta di neve, quando un gruppo di affossatori tornò a
Wounded Knee, trovò i corpi, compreso quello di Piede Grosso, congelati
in posizioni grottesche.)
I carri carichi di Sioux feriti (quattro uomini e quarantasette donne e
bambini) raggiunsero Pine Ridge quando era già notte. Poiché tutte le
baracche disponibili erano occupate dai soldati, gli indiani furono
lasciati sui carri scoperti, esposti al freddo intenso, mentre un inetto
ufficiale dell'esercito cercava un riparo. Infine fu aperta la chiesa
episcopale, furono tolte le panche, e il pavimento fu ricoperto con uno
strato di paglia.
Era il quarto giorno dopo Natale dell'anno del Signore 1890. Quando i
primi corpi straziati e sanguinanti furono portati nella chiesa illuminata
dalle candele, quelli che non avevano perso la conoscenza poterono vedere
gli addobbi natalizi che pendevano dalle travi del soffitto.
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Date storiche. Il far-west, quello
selvaggio di cui si parla nei libri, nei fumetti e nei film è
circoscritto a quasi cinquant'anni di eventi.
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