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A cura di Josephine

Il terribile Rafael

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el periodo di domino Spagnolo, nel tempo in cui il famoso Mangas Coloradas era ancora un adolescente, un irriducibile Nantan [capo, ndr] Mescalero fece molto parlare di sè. Quanto segue è quel poco che di lui siamo riusciti a sapere, perché davvero di questo capo guerriero ben poco ci è stato tamandato.

Pochi Nantan Apaches furono così famosi come Rafael; era indomito, crudele, sanguinario e manifestò tutto il suo odio nei confronti de “los blancos”, fino a che questi lo sterminarono insieme ai suoi compagni di scorreria, José Antonio e El Chinche.

Rafael e "los gandules" Apache che lo seguivano, furono confinati sul finire del secolo XVIII nelle vicinanze del Presidio Militare di Santa Maria de las Caldas di Guajoquilla (oggi Ciudad Jimenez, nel Chihuahua), per ordine del Generale Ispanico Jacobo de Ugarte y Loyola, Governatore e Comandante Generale delle cosidette "Provincias Internas".

In alcuni archivi che conservano le campagne contro “los Indios Barbaros”, compare la descrizione dei 3 Apache e di una sconosciuta donna, raccolta da Cabo Morales, l’Alcalde di Papasquiaro (Durango), la data è del 22 Febbraio 1805:

"Rafael de un cuerpo regular, delgadito, buen encaje de cara, la nariz afilada, ojos pardos, sambito de los pies; El otro se nombra Josè Antonio, delgado, un poco mas alto, cara legitima aguileña, la nariz regular, los ojos pardos; Ambos dos usaban balcarras muy largas. El otro se nombra Chinche, chaparrón, gordo, prieto, carirredondo, chato, ojos negros, pelo cano; Traen entre ambos una mujer India, la que no es conocida."

Per qualche ragione ignota, Rafael e i suoi ruppero il patto di pace, dando inizio ad una serie di scorrerie che abbracciarono gli stati di Chihuahua, Durango e Coahuila, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue, morte e distruzione. Senza lasciar traccia percorsero distanze davvero incredibili, rendendo vani gli sforzi dei loro inseguitori che cercavano di localizzarli.

In altri archivi si conservano i diari di campagna del suo più instancabile inseguitore, il Tenente Lucas Valenzuela, della “Primera Compañía Volante”(soldati a cavallo) che mai poté avvicinarlo, nonostante la sua lunga e costante campagna di 5 anni.

Don Nemesio Salcedo y Salcedo, Brigadiere del Reale Esercito, Governatore, Ispettore delle truppe Regolari e delle Milizie - e ancora una sterminata serie di titoli che tralascio - inviò una comunicazione alle “Justicias Mayores”, in data 29 Ottobre 1805 (Chihuahua), dove dice: "I tre Apaches fuggiti dallo stabilimento di Guajoquilla, chiamati Rafael, José Antonio e El Chinche, sono stati avvistati nel Presidio di Carrizal ed inseguiti (vanamente) dalle truppe, ho notizie che intendono penetrare in questa provincia, e siccome la conoscono bene, ciò facilita l’esecuzione di tutta la classe delle loro atrocità. Perché non si ripeta ciò che abbiamo sperimentato anteriormente, prevengo a V. S. di comunicare a tutti i “Jueces de Partido” affinché avvertano i vicinati e le Haciendas di restare con la dovuta vigilanza e che non permettano di separarsi dalla popolazione nessun individuo senza che abbia con sé le proprie armi di difesa, incaricando nel contempo a V.S. che nel caso si abbiano notizie nelle vicinanze dei tre menzionati nemici, si impegnino nella loro “persecución hasta lograr matarlos o aprehenderlos.”

Don Alberto Maynez, in una comunicazione al Brigadiere Bernardo de Bonavía, datata in Chihuahua 16 Dicembre 1806, nel dare a conoscere le notizie sulle campagne contro “los Indios Bárbaros”, commenta: "Le vaghe notizie che corrono in questa città dell’Indio Rafael, dicono che sia tornato nell’interno della provincia, tra la Ciénega de los Olivos y el Parral, e questo lo confermano i riconoscimenti che sono stati effettuati su mio ordine in differenti punti della frontiera. Il Tenente don Lucas Valenzuela lo insegue con costanza, però considero che solo una casualità potrà liberarci da questo nemico, che conosce il nostro idioma, che usa i nostri stessi vestiti, che ha una pratica conoscenza di tutte le terre di questa provincia, e che infine osserva la precauzione di non effettuare furti di bestiame che ne rallenti la fuga o che possa servire da traccia nel suo inseguimento.”

Riferisce lo Storico Prof. Francisco R. Almada - nel suo libro Resumen Histórico del Municipio di Jiménez - che infine i tre Apaches furono “exterminados” dopo una tenace campagna. El Chinche “fue muerto” nel 1806 e, qualche anno dopo, stessa sorte toccò a Nantan Rafael e José Antonio, nelle vicinanze di Acatita de Bajan, in un duro combattimento contro una “Partida Armada” comandata dal Mayordomo della Hacienda di San Antonio della Laguna.

L'esatta data della sua morte non è indicata, tuttavia ciò deve essere accaduto durante o dopo il 1807, ciò in quanto nello stesso 1807 viene registrato "el ataque del indio Rafael, por Ticorica, dando muerte a tres hombres y secuestrando a un joven del lugar".

Tuttavia, Rafael e i suoi Apaches, nel tempo che durarono le loro scorrerie, batterono un record di crimini, il cui numero è di 396 vittime: diedero la morte a 298 persone, ferendone 53 e portandosi via 45 prigionieri.

I più grandi Nantan Apache aspiravano ad una morte in combattimento e - così come i più grandi - anche Rafael cadde glorioso nella lotta, ma vien da chiedersi: cosa pretendeva Rafael, Indio Apache indomito e ribelle? Forse pretendeva un fiume, o lottò con i suoi compagni in un movimento di Indipendenza e Libertà (anticipandosi a Victorio e ai suoi Mimbres massacrati a Tres Castillos nel 1880) senza nessuna speranza di trionfo?

 

Crimini. Rafael e i suoi Apaches, nel tempo che durarono le loro scorrerie, batterono un record di crimini, il cui numero è di 396 vittime: diedero la morte a 298 persone, ferendone 53 e portandosi via 45 prigionieri.

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Sotto: Un Apache Coyotero

 

 

 

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