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Nuvola Rossa

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uvola Rossa, in virtù dei successi ottenuti in vari drammatici scontri con l’avanzata americana verso ovest, conquistò un posto di assoluto primo piano tra i capi Lakota del XIX secolo.

Sebbene i dettagli del suo primo periodo di vita ci siano sconosciuti, sappiamo che Nuvola Rossa nacque vicino alla biforcazione del Platte River, in prossimità di ciò che oggi è il North Platte, nel Nebraska.

Sua madre era una donna Oglala e suo padre, che morì quando Nuvola Rossa era giovinetto, era un Brulè. Nuvola Rossa fu allevato nella tenda dello zio materno, il capo Vecchio Fumo (Smoke). Gran parte della giovinezza di Nuvola Rossa trascorse facendo la guerra in special modo contro gli odiato vicini Crow e Pawnee, talvolta anche contro altri Oglala. 

Nel 1841 uccise uno dei principali rivali del vecchio zio e questo evento divise la comunità dei Lakota per i seguenti cinquant’anni. Nuvola Rossa ebbe enorme importanza grazie alle guerre per la conquista dei territori che appartenevano alle popolazioni Pawnee, Crow, Ute e Shoshone.

A partire dal 1866 orchestrò la più importante campagna bellica contro gli Stati Uniti mai portata avanti da una nazione indiana. L’esercito aveva iniziato la costruzione di alcuni forti lungo la Pista Bozeman, che attraversava il cuore del territorio Dakota negli attuali stati del Wyoming e del Montana, partendo dal South Platte Rriver nel Colorado. Quando le carovane dei minatori e dei pionieri cominciarono ad attraversare il territorio dei Sioux, Nuvola Rossa si sentì perseguitato dalla visione della cacciata dalle loro terre dei Lakota dell’est nel 1862 e 1863. Per questo lanciò una formidabile serie di assalti ai fortini dei soldati e riuscì anche nella sanguinosa distruzione della colonna di 80 soldati guidata dal Tenente Colonnello William Fetterman, attirata in un’imboscata appena fuori dalla vista di Forte Phil Kearny, nel Wyoming nel dicembre del 1866.

Il resto della guarnigione fu costretto a stare rinchiuso nel forte in un angosciante clima di paura e in costante stato d’assedio per tutto il resto dell’inverno.

La strategia ideata da Nuvola Rossa – di cui parte importante aveva il tenere unite le bande Lakota contro un unico obiettivo – ebbe così tanto successo da costringere il governo degli stati uniti a cercare un accordo attraverso il Trattato di Forte Laramie nel 1868. L’accordo sostanzialmente sanciva – finché l’erba fosse cresciuta nelle praterie – la proprietà dei Sioux di tutto quel territorio che è oggi la parte ovest del Sud Dakota, comprese le Black Hills, attraverso molta parte del Montana e del Wyoming e, cosa assai importante, l’abbandono dei forti costruiti lungo la Pista Bozeman. La pace, naturalmente, non durò a lungo.

La spedizione di Custer nelle Black Hills del 1874, portò di nuovo la guerra nelle pianure del nord; una guerra che avrebbe rappresentato la fine delle nazioni indiane come entità indipendenti. Per ragioni non ancora del tutto chiare, Nuvola Rossa non si unì a Cavallo Pazzo, Toro Seduto e altri capi di guerra nella guerra del 1876-1877.

Comunque, dopo la sconfitta militare della nazione Lakota, Nuvola Rossa continuò a battersi per i bisogni e le necessità del suo popolo, anche se in modi meno marcati e drammatici che facendo la guerra. Per tutti gli anni 1880 Nuvola Rossa combattè con l’agente indiano di Pine Ridge a causa della distribuzione del cibo e dei generi vari e per il controllo delle forze di polizia indiana.

Nuvola Rossa era alla fine riuscito a ottenere le dimissioni dell’agente indiano. Mantenne fitti contatti con riformatori dell’est, in special modo con Thomas Bland. 

Temendo la presenza dell’esercito nella sua riserva, Nuvola Rossa evitò di farsi coinvolgere nel movimento della Ghost Dance e, per questo, rispetto a Toro Seduto e Big Foot, riuscì a uscire illeso dall’occupazione militare. In ogni caso insistette a battersi per preservare l’autorità dei capi come lui, per evitare la cessione in affitto delle terre ai bianchi. 

Vanamente provò a opporsi alla legge che istituiva la proprietà dei singoli pellerossa sui lotti di terreno (Dawes Act 1887).

Morì nel 1909 e la sua lunga e complessa vita è stata testimonianza dei molti modi in cui l’uomo rosso si oppose all’occupazione dei bianchi.

 

Grande Capo. Per questo lanciò una formidabile serie di assalti ai fortini dei soldati e riuscì anche nella sanguinosa distruzione della colonna di 80 soldati guidata dal Tenente Colonnello William Fetterman, attirata in un’imboscata appena fuori dalla vista di Forte Phil Kearny, nel Wyoming nel dicembre del 1866.

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