Mary Fields
ebbene sia stata una delle donne più incallite
che abbiano mai lavorato in un convento, "Black Mary" si guadagnò il
rispetto e la devozione di molti residenti della comunità di
pionieri di Cascade, nel Montana, fino alla sua morte, che
sopraggiunse nel 1914. Mary Fields fu davvero molto amata, fu
ammirata e rispettata in tutta la regione per aver trascorso la sua
esistenza vivendo a modo suo in un mondo che pareva tutto contro di
lei. In un tempo in cui, ovunque nel mondo, gli afro-americani e le
donne di ogni razza avevano spazi di libertà veramente esigui, Mary
Fields era più libera che molti uomini bianchi.
Mary indossava comodi abiti maschili, compreso un berretto di lana e
un paio di stivali, sotto il grembiule portava un revolver
assicurato alla cintura che le cingeva la vita. Scommetteva con
chiunque lo volesse fare che avrebbe messo "KO" un uomo con un pugno
soltanto, e non dovette mai dare un soldo a tutti gli sciocchi che
accettavano la scommessa. Per ordine del sindaco, ella fu l’unica
donna che godeva di buona reputazione a Cascade alla quale fu
permesso di bere nel bar locale, e, anche se ne apprezzò il
privilegio, non bevve mai fino all’eccesso. Spesso fu vista fumare
sigari in pubblico, e amava discutere di politica con chiunque.
Mary Fields nacque già schiava nella Contea di Hickman in Tennessee
nel 1832. Quando, dopo la Guerra Civile, conquistò la libertà, si
trasferì in Mississippi, dove lavorò come cameriera sul battello a
vapore Robert E. Lee.
Nel 1870 si trovava a bordo durante la famosa gara contro il
battello Bill’s Natchez, e in seguito le piacque raccontare di
quella esperienza durante la quale alcuni membri dell’equipaggio
lanciarono qualsiasi cosa capitasse loro a tiro nella caldaia,
perfino barili di resina e pezzi di prosciutto e bacon, mentre altri
sedevano sulle valvole di sicurezza per aumentare la pressione del
vapore. "Faceva così caldo nelle cabine che i passeggeri dovettero
uscire tutti sui ponti", disse Mary, secondo un articolo pubblicato
nel 1914 sul giornale locale Cascade Courier. "Tutti si aspettavano
che le caldaie esplodessero.”
Mary fu la domestica e amica d’infanzia di una suora orsolina, Madre
Amadeus. Quando la suora si trasferì al convento orsolino di Toledo,
in Ohio, Mary la raggiunse. In seguito, madre Amadeus fu chiamata al
nuovo convento di St. Peter, in una località vicino a quella che più
tardi sarebbe diventata Cascade nel Montana, una cittadina che si
sviluppò sul percorso della nuova ferrovia Centrale del Montana, tra
Helena e Great Falls. Madre Amadeus si ammalò di polmonite nel 1885
e chiamò vicino a sé l’amica di lunga data. Mary non impiegò molto a
lasciare Toledo per il West. Non appena giunse al convento di St.
Peter, si diede da fare ad assistere Madre Amadeus per riportarla in
salute. Anche quando Madre Amadeus si sentì meglio, Mary rimase al
convento per lavorare. Conduceva anche la diligenza che trasportava
i visitatori in arrivo alla stazione ferroviaria, dove spesso
trascorreva la notte aspettando i suoi passeggeri, e si occupava di
far arrivare al convento i rifornimenti necessari. Era sempre sola a
caricare e scaricare le merci, e non importava quali fossero le
condizioni del tempo e della strada.
Durante una notte d’inverno, un branco di lupi spaventarono i suoi
cavalli e il carro si rovesciò. Mary rimase di guardia alle merci e
le difese dall’attacco dei lupi per tutta la notte, con la
consapevolezza che la sopravvivenza delle suore del convento
dipendeva da quelle provviste. Benchè le sorelle facessero del loro
meglio per smussare gli spigoli del carattere di Mary invitandola a
partecipare alle funzioni e a praticare la fede cattolica, ella
preferiva la rude compagnia degli uomini che lavoravano nei pressi
del convento. Mary beveva e imprecava più di loro, li sfidava con i
suoi pugni formidabili, fumava sigari, raccontava avventure, e
divenne un tiratore scelto sia con la pistola che con il fucile.
Lavorò sempre duramente. Al convento lavava gli abiti e i paramenti
della sacrestia, si prendeva cura di più di 400 polli e di tutti i
giardini.
Padre Landesmith, il cappellano del vicino Fort Keough, andò in
visita a St. Peter nel 1887. Rimase affascinato da Mary e dal
racconto della battaglia contro una puzzola che aveva invaso la stia
e ucciso più di 60 giovani polli. Ella trascinò la puzzola ormai
morta per più di un miglio, per mostrare il trofeo alle sorelle e al
cappellano in visita. Quando le sorelle le chiesero come avesse
fatto ad evitare che l’animale le spruzzasse addosso il suo liquido
maleodorante, Mary spiegò che aveva fatto molta attenzione ad
attaccare la puzzola frontalmente.
Quando le sorelle decisero di restituire a Mary, almeno in parte, i
favori ricevuti quotidianamente, e fecero i lavori al posto suo
mentre lei era assente, accadde quasi un disastro. Le suore fecero
il bucato senza alcun problema, ma allo stesso tempo decisero di
bruciare un mucchietto di spazzatura che Mary aveva accantonato. Il
fuoco raggiunse alcune cartucce che si trovavano in giro, e una
suora, sorella Gertrude, rimase ferita ad un occhio. Inutile dire
che tutte le sorelle accolsero con gioia il ritorno di Mary,
rendendosi conto di quanto preziosa fosse la sua presenza. Quando le
suore lasciarono le loro capanne di tronchi per stabilirsi in una
costruzione di pietra, Mary si prese cura di spostare personalmente
tutti gli oggetti della madre superiora Amadeus, raccogliendoli in
una carriola. Mary continuò ad occuparsi delle sue mansioni al
convento per dieci anni, e probabilmente vi sarebbe rimasta per il
resto della sua vita se le fosse stato concesso. Ma così non fu.
Alla fine, il suo comportamento bizzarro fuori dal convento si
riversò contro di lei. Dopo che il vescovo Brondell, il primo
vescovo cattolico nel Montana, ebbe ricevuto parecchie lamentele su
di lei, al convento arrivò l’ordine di allontanare Mary.
Qualcuno raccontava che fosse stata coinvolta in un duello con le
pistole, ma non furono mai forniti i particolari della sparatoria.
C’erano poi le risse, nella maggior parte delle quali Mary ebbe la
meglio. Durante il viaggio verso un ranch, partecipò ad un’accesa
discussione sulla bardatura di un cavallo. Ella utilizzò una pietra
per dare più enfasi al proprio punto di vista, e il battibecco
terminò con un’ammaccatura sulla testa del direttore del ranch.
Mary si recò a Helena, la capitale, per perorare la propria causa.
Chiese di essere messa a confronto con il suo accusatore, ma il
vescovo Brondell disse che nulla avrebbe potuto cambiare la sua
opinione. Mary avrebbe dovuto lasciare St. Peter. Incapace di
opporsi alla volontà del vescovo, Madre Amadeus cercò di fare la
miglior cosa possibile. Trasferì Mary nella vicina Cascade e fece in
modo che le venisse assegnato l’incarico di recapitare la posta
lungo il tragitto tra Cascade e il convento. Madre Amadeus acquistò
per la sua amica un carro e una coppia di cavalli, e Mary diventò la
seconda donna in tutta la nazione a gestire un giro di consegne
postali. Ella accettò di buon grado il suo nuovo lavoro, portandolo
avanti con passione per i successivi otto anni.
Durante uno dei suoi viaggi verso il convento, rimase ferita
seriamente perdendo il controllo dei cavalli. Quando finalmente
arrivò al convento, era molto dispiaciuta di aver lasciato scappare
i cavalli. Le sorelle del convento colsero ancora una volta
l’occasione per invitarla ad assistere alla messa, e alcune di esse
si dimostrarono sorprese quando Mary acconsentì a prendere parte
alla messa del giorno successivo. Una in particolare rimase sveglia
per quasi tutta la notte per confezionarle uno speciale abito
azzurro con un lungo velo bianco, che Mary avrebbe potuto indossare
per quell’occasione particolare.
Nel 1903, l’eterna amica e maestra Madre Amadeus venne mandata in
Alaska per fondare un’altra missione. Questa notizia sconvolse Mary
ormai settantenne. Madre Angelina, che prese il posto di Madre
Amadeus al convento di St. Peter, fu gentile e disponibile con Mary,
ma questo fu un misero conforto dopo una separazione tanto triste.
Alla fine Mary abbandonò il suo lavoro di postina e si trasferì in
città. Gli abitanti di Cascade erano così affezionati a Mary che il
giorno del suo compleanno chiusero la scuola in suo onore. Ella
volle comprare dolciumi e regali per i bambini. Mary mise sù una
lavanderia in casa propria per guadagnarsi da vivere, mentre
continuava a frequentare tutti i locali della zona nei quali si
poteva avere da bere.
Un giorno, mentre stava bevendo in un bar, Mary vide un uomo
camminare sul bordo della strada. Rimase fuori dal locale per vedere
meglio chi fosse quella persona, ed era proprio un uomo che le
doveva due dollari per non aver pagato un conto della lavanderia. Lo
seguì fino in fondo alla strada e lo afferrò per il colletto della
camicia che lei stessa aveva lavato e stirato senza ricevere alcun
compenso. Poi gli sferrò un pugno, e dopo essere ritornata al bar
dichiarò “Il suo debito è saldato”.
Accadde anche che Mary prese in gestione una trattoria i cui affari
non andavano affatto bene soltanto perchè desiderava estendere il
credito a chiunque avesse avuto necessità dei suoi servigi. Alcuni
pastori le chiesero di poter pagare i loro pasti l’estate successiva
quando avrebbero ripreso a lavorare, così Mary si ritrovò sul
lastrico per ben due volte per tentare di salvare la trattoria.
Mary poteva sempre contare sui suoi amici, infatti era sempre la
benvenuta nell’hotel locale. Quando R.B. Glover nel 1910 prese in
affitto il New Cascade Hotel da Kirk Huntley, una clausola del
contratto indicava che Mary Fields avrebbe potuto mangiare gratis
all’albergo per il resto dei suoi giorni. Quando la sua casa e con
essa la sua lavanderia furono completamente distrutte dal fuoco nel
1912, i cittadini di Cascade si riunirono e costruirono per lei una
nuova casa. Mary si affezionò molto alla locale squadra di baseball,
e per ogni partita preparava un piccolo mazzolino di fiori del
proprio giardino da sistemare all’occhiello di ogni giocatore, con
mazzi di fiori più grandi per i migliori battitori. Chiunque avesse
osato parlare male della squadra in sua presenza avrebbe dovuto
aspettarsi un bel pugno in faccia.
Mary faceva da baby sitter a molti dei bimbi della zona per un
dollaro e mezzo all’ora, per poi spendere la maggior parte del
denaro guadagnato in regali per gli stessi bimbi. Fu durante quel
periodo che un ragazzino in visita dalla vicina Dearborn, nel
Montana, si accorse di lei. Il giovane, un nativo del Montana di
nome Gary Cooper, si sarebbe ricordato affettuosamente di lei in una
storia scritta appositamente nel 1959 per la rivista Ebony, quando
la sua carriera di attore e la sua stessa vita volgevano al termine.
Gary Cooper morì nel 1961.
Charlie Russell, l’artista dei cowboy, visse a Cascade per un breve
periodo, e nel 1897 ritrasse Mary in un disegno a china intitolato
“Una giornata tranquilla a Cascade”; nel disegno si poteva vedere
Mary messa KO da un grosso maiale mentre rovesciava un cesto di uova
di gallina.
Nel 1914, sentendo di essere vicina alla fine dei suoi giorni, e non
volendo diventare un fardello per i suoi amici, Mary tentò di
andarsene in sordina prendendo con sè alcune coperte per andare a
morire tra le alte erbacce che si trovavano vicino alla sua casetta.
Lester Munroe stava giocando lì vicino insieme ai suoi tre fratelli
quando trovò Mary esanime tra le erbacce. Venne trasportata al
Columbus Hospital di Great Falls.
Quando pochi giorni dopo ella morì, molte persone avrebbero voluto
reggere la bara di quella donna nera dura ma gentile, che aveva
aiutato generazioni di bambini in quella zona. Mary venne sepolta in
un piccolo cimitero che si trova lungo la strada che va da Cascade
alla missione di St. Peter, una strada che lei aveva percorso tante
e tante volte durante la sua vita.
|