Herman Lehmann
erman Lehmann, rapito da una banda di guerrieri Apache quando
ancora era un bambino, era figlio di Moritz (Maurice) e di Augusta
Johanna (Adams) Lehmann, immigrati tedeschi, era nato il 5 giugno
del 1859 nei dintorni della Loyal Valley nella parte sud-orientale
della Mason County.
I suoi genitori si erano sposati in Texas nel 1849 e quando suo
padre morì, nel 1864, sua madre sposò in seconde nozze Philipp
Buchmeier (Buchmeyer) nel 1866.
Nel maggio del 1870, quando ancora Herman non era stato a scuola
neppure per un giorno e ancora parlava esclusivamente la lingua
tedesca, lui, undicenne, e il suo fratellino Willie furono catturati
da alcuni razziatori Apache. Nel corso dell'azione, due sorelline di
Herman risucirono a scampare il rapimento e a rifugiarsi in casa,
dando l'allarme ai genitori.
Nei durissimi giorni che seguirono al rapimento i due bambini furono
sottoposti ad un trattamento molto ruvido da parte degli Apache, ma
non mancarono alcuni momenti di quiete nel corso di uno dei quali il
piccolo Willie riuscì ad allontanarsi dai guerrieri, forse senza
essere notato, e a far ritorno a casa dopo altri 9 giorni.
Herman finì adottato da Carnoviste, il capo-banda che lo aveva
rapito. L'adozione si poteva considerare una sorte migliore di
altre, ma comportava automaticamente la rieducazione del bambino ai
rigori della vita Apache di quel tempo.
Tutte le esperienze che per gli altri bambini parevano una cosa
naturale diventavano una terrificante prova di vita per il piccolo
Herman che, non scordiamolo, aveva conosciuto i piccoli agi della
vita dei bambini bianchi. L'iniziazione alla vita indiana, con la
prospettiva di diventare un guerriero, era un training difficile nel
corso del quale Herman fu abituato a bere pochissimo e a mangiare
meno; a camminare in silenzio per giorni e giorni e a saper
resistere al dolore fisico senza lamentarsi. In alcuni casi venne
sottoposte a vere e proprie piccole torture...
Con grande sorpresa e soddisfazione di Carnoviste, il piccolo Herman
sopportò ogni prova con coraggio e determinazione, sempre a testa
alta, nonostante la giovanissima età!
Prestissimo fu inserito nei gruppi di guerrieri che venivano
incaricati di compiere razzie ai danni di bianchi americani e
messicani. Non mancarono neppure le scorribande guerresche contro
soldati americani, texas rangers, coloni bianchi o contro bande di
altre nazioni indiane, specialmente Comanche.
Conobbe i rigori della guerra e alla prima occasione uccise e scalpò
un uomo su incarico di Carnoviste.
La banda di Apache di cui era entrato a far parte, acquisendone
la lingua e i modi di fare, si muoveva continuamente dai Guadalupe
Mountains nel New Mexico alla Mason County, alla regione di San Saba
e fino al Messico.
La sua storia con la banda di Carnoviste fu un continuo susseguirsi
di battaglie e di lutti. A quel tempo gli Apache erano inseguiti e
cacciati da tutti e parevano non riuscire a trovare ripare da
nessuna parte. Restava aperta la sola opzione della riserva indiana
e non tardò il momento in cui tutti dovettero accetare di entrarvi.
Nel corso di una lite tra guerrieri, Carnoviste fu ucciso e Herman,
accorso in sua difesa, uccise un medicine-man Apache e per questo fu
costretto alla fuga.
Seguì un lungo periodo di quasi un anno in cui il povero Herman
Lehmann vagò solitario nelle pianure meridionali prima di incontrare
una banda di Comanche che lo conoscevano come Montechena (Montechina);
non fu questo l'unico nome con cui Herman era noto. Infatti, a volte
veniva chiamato En Da o Alamán. Insieme ai Comanche fu coinvolto in
alcune battaglie contro la tribù dei Tonkawa e contro i cavalleggeri
americani. Era ormai un indiano e combatteva insieme ai suoi. Era
insieme ai Comanche quando l'ultimo pugno di superstiti Quahadi
decise di entrare in riserva a Fort Sill.
In seguito venne adottato da Quanah Parker, il famoso capo dei
Comanche, ma quando qualcuno lo riconobbe come bianco, fu costretto
a far ritorno tra la "sua gente", anche se lui non voleva,
considerando se stesso un indiano.
Nel 1878 fece ritorno alla sua famiglia d'origine che lo credeva
morto da 8 anni, quegli anni che aveva trascorso tra gli indiani.
A casa rifiutò di mangiare carne di maiale o di dormire nel letto e
spesso riuscì a mettere in imbarazzo i suoi familiari, apparendo
seminudo e col corpo pitturato davanti ai clienti della pensione
gestita dalla mamma.
Una volta creò stupore improvvisando una danza tribale.
Suo fratello Willie dovette intervenire a più riprese per impedirgli
di uccidere i vitelli ed i maiali dei vicini o di rubare i cavalli
dalle fattorie confinanti. In sostanza, Herman fu sottoposto ad un
nuovo processo educativo, imparando la lingua tedesca e quella
inglese e dedicandosi a lavori occasionali. Riuscì a stare tra i
banchi di scuola per un solo giorno. Non riuscì, però, a
reintegrarsi completamente tra i bianchi, nonostante le simpatie che
riusciva a suscitare con il suo buon animo.
Dopo un matrimonio sfortunato conclusosi con il divorzio, prese
in moglie Miss Fannie Light nel 1890 e con lei ebbe 5 figli.
Più tardi si vide assegnare delle terre in Oklahoma e trascorse una
buona parte dei suoi anni tra i suoi fratelli rossi.
Nella sua vita ebbe modo di esibirsi in numerose abilità acquisite
tra gli Apache, come cavalcare i cavalli, usare il lazo e scoccare
frecce con l'arco. Incontrò anche alcuni soldati e ranger del texas
con i quali combattè durante la sua permanenza tra gli indiani.
Morì il 2 febbraio del 1932 e fu sepolto nella Loyal Valley,
quando ormai il west e la frontiera vivevano solo nei film.
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