Satanta, capo dei Kiowa
egli anni '60 e '70 del 1800, uno degli Indiani più conosciuti delle
Pianure fu il capo di guerra Kiowa Satanta. Nell'est era visto come
l'oratore del suo popolo, una sorta di rustico filosofo che
rappresentava la sua gente nelle negoziazioni sui trattati e le sue
osservazioni sulle relazioni tra bianchi ed indiani erano spesso
riprese sui grandi giornali metropolitani. Nel Texas, era visto come
l'architetto del massacro della carovana Warren in cui sette
conducenti erano stati uccisi, un assassino che giustamente era
stato condannato a morte, ma che, all'ultimo minuto, aveva ricevuto
la prigione a vita a seguito delle politiche della Ricostruzione
(1).
Entrambe queste visioni semplificavano in modo sproporzionato uno
degli uomini più complessi che fosse mai sorto dalle Grandi Pianure
– un capo molto intelligente, diplomatico e filosofo che era anche
un assassino, ma un uomo la cui storia solo di recente ha iniziato a
ricevere la sua piena misura di giustizia.
Satanta era già un adulto di una certa statura quando entrò nella
storia delle Pianure meridionali. Ciò che si conosce della sua
gioventù si basa sul racconto tribale trasmesso attraverso
generazioni di Kiowa fino ai giorni nostri.
Quando o dove nacque è incerto, ma basandoci su un accordo generale
sulla sua età tra i contemporanei bianchi, si può assumere che
nacque tra il 1815 e il 1818, quando la sua gente spaziava tra il
fiume Platte settentrionale, in quello che oggi è il Nebraska
occidentale, e il fiume Canadian, in ciò che oggi sono il Texas del
nord e l'Oklahoma centrale. Suo padre era Red Tipi (Tenda Rossa), lo
sciamano Kiowa in carica all'epoca; sua madre sembra che fosse
Arapaho.
Da bambino, Satanta venne chiamato Big Ribs (Grandi Costole), con
riferimento al fisico massiccio per il quale fu famoso in tutta la
sua vita. Quando crebbe ricevette il suo nome permanente, Set-t'ainte
o White Bear (Orso Bianco) (2), forse dovuto ad una visione o
qualche tipo di successo personale. Poiché Set-t'ainte era
praticamente impronunciabile da parte di chiunque non fosse Kiowa, i
bianchi anglicizzarono (3) il nome in “Satanta”.
I ragazzi Kiowa iniziavano ad addestrarsi come guerrieri ad un'età
molto precoce e venivano mandati a combattere appena ritenuti
capaci. Entro i 20 anni, la maggior parte si era sposata e aveva
messo su famiglia per conto proprio. A Satanta, tuttavia, non fu
permessa tale pronta libertà; i racconti Kiowa affermano che Red
Tipi era talmente orgoglioso di suo figlio che tenne Satanta sotto
stretta supervisione molto oltre il tempo in cui la maggior parte
dei giovani era solita iniziare la propria vita.
Quando suo padre lo lasciò finalmente libero nel mondo, Satanta
aveva quasi 30 anni ed era completamente preparato per il suo ruolo
nella Nazione Kiowa.
Satanta entra nella Storia convenzionale nella metà degli anni '50
del 1800, quando attrasse per la prima volta l'attenzione dei
soldati distaccati alle spedizioni militari nel territorio Kiowa.
Sebbene fosse ancora un sottocapo, tutti notavano la sua grande
statura e belle fattezze. Un ufficiale, il Capitano Richard T. Jacob,
lo descrisse come “un uomo di fisico magnificente, essendo alto più
di sei piedi (4), ben costruito e finemente proporzionato” – una
descrizione che sarebbe stata ripetuta per tutta la vita di Satanta.
I bianchi notarono anche la sua intelligenza, forte personalità ed
arroganza. Aveva uno sviluppato senso del drammatico, ma chiunque
avesse considerato le sue posture come nient'altro che spettacolo
avrebbe completamente sottostimato l'uomo. Sotto la sua teatralità,
era un leader e un guerriero eccezionale. All'apice del suo
prestigio nei tardi anni '60 del 1800, i bianchi della frontiera lo
odiavano e lo temevano.
Satanta fu una figura prominente delle guerre intertribali degli
anni '50 del 1800, così come delle negoziazioni sui trattati con il
Governo degli Stati Uniti. Durante una conferenza per un trattato a
Fort Atkinson, nel Territorio del Kansas, nel 1853, egli comunicò le
lamentele dei Kiowa ad un ufficiale dei dragoni (5), il Maggiore
Robert Hall Chilton. Uno dei soldati, il Soldato Semplice Percival
Lowe, pensò che Chilton e Satanta fossero ben accoppiati, essendo
entrambi duri e senza compromessi, ed ognuno comprendendo l'altro.
Al tempo di questo trattato, Satanta aveva quasi 40 anni ed era un
famoso guerriero. In battaglia si era guadagnato la pittura rossa
sul torso superiore, volto e capelli, una veste di cervo maschio
dipinta di rosso da un lato e di giallo dall'altro. Tra i suoi
compagni vi era l'anziano uomo della medicina Black Horse (Cavallo
Nero), il quale fornì il più importante equipaggiamento di battaglia
di Satanta – uno degli scudi sacri usati durante la Danza del Sole
dei Kiowa. Per accettarlo, Satanta dovette sacrificare la propria
carne al sole facendosi tagliare quattro profonde ferite sulla parte
posteriore di ogni spalla proprio sopra l'articolazione con il
braccio, un'offerta dolorosa e continua. Portò lo scudo durante le
scorrerie contro altre tribù e in Messico.
Mentre i Kiowa avrebbero potuto considerare lo scudo del sole come
la più importante proprietà di Satanta, tra i bianchi il suo segno
di riconoscimento più conosciuto era il corno che suonava per
ordinare l'attacco o annunciare la sua presenza. I Kiowa raccontano
che egli aveva catturato il corno durante uno scontro con le truppe
federali dopo aver osservato che i soldati rispondevano ai diversi
suoni dello strumento. Sebbene anche altri Indiani portassero corni
e segnalassero ai guerrieri con i suoni dell'esercito durante le
battaglie, i bianchi collegarono il corno con Satanta ed assumevano
automaticamente che egli fosse presente qualora sentissero un corno
durante uno scontro con gli Indiani.
La Guerra Civile fornì nuove opportunità agli Indiani per espandere
in virtuale impunità le loro depredazioni. Con la maggior parte dei
soldati ritirati per combattere all'Est, la frontiera restava più o
meno indifesa, ed essi potevano razziare a piacere. Il Texas, uno
dei loro tradizionali territori di razzia, era un bersaglio
particolarmente attraente. Dato che il Texas era uno stato
Confederato, il Nord non solo guardava dall'altra parte ma
incoraggiava attivamente le razzie. Secondo l'etnologo James Mooney,
i Kiowa “affermarono chiaramente che era stato detto loro da
ufficiali militari del Governo [federale] di arrecare tutti i danni
che potevano al Texas, perché il Texas era in guerra con gli Stati
Uniti”.
L'anno 1864 fu uno dei più sanguinosi nella storia delle Pianure
meridionali. Satanta iniziò col condurre una razzia nelle vicinanze
di Menard, nel Texas occidentale, dove egli e i suoi guerrieri
uccisero diversi bianchi e presero una donna in prigionia. In
seguito, egli si unì ad altri Indiani delle Pianure per razzie nel
Colorado, per le quali gli amichevoli Cheyenne al seguito di Black
Kettle (Caldaia Nera) avrebbero poi pagato nel forsennato massacro
del Sand Creek.
Una delle razzie peggiori fu nella Contea di Young, nel Texas,
nell'ottobre 1864. Anche se a guidare il gruppo di guerra era il
Capo Comanche Little Buffalo (Piccolo Bisonte), una delle
prigioniere raccontò in seguito ai suoi salvatori che un capo Kiowa
chiamato “Satine” aveva suonato un corno per segnalare agli altri.
Vi sono pochi dubbi che si trattasse di Satanta. In una razzia
successiva egli rapì diversi membri di una famiglia del Texas di
nome Box e, deliziato dal riscatto pagato dal governo, osservò che
trafficare in donne bianche era più proficuo che rubare cavalli.
Nel 1867, le razzie di Satanta e altri nel sud, combinate con la
guerra di Red Cloud (Nuvola Rossa) nel nord, spinsero il Governo a
provare a negoziare trattati con le varie tribù delle Pianure.
Questo era il secondo sforzo di pace in due anni. Il Trattato
precedente del Little Arkansas, a cui Satanta partecipò, non aveva
risolto nulla. Ora, ancora una volta, i commissari federali si
incontrarono con le tribù, questa volta vicino al Medicine Lodge
Creek nel Kansas nell'ottobre 1867.
I commissari si riunirono a Fort Larned, dove Satanta e diversi
altri capi li incontrarono e li accompagnarono per le 80 miglia (6)
di distanza dal luogo della conferenza. Durante il consiglio,
Satanta attrasse l'attenzione dei corrispondenti dei giornali,
incluso il giovane Henry Morton Stanley, che avrebbe in seguito
acquisito fama come il più grande degli esploratori dell'Africa.
Satanta parlò spesso, facendo ad un certo punto un discorso che più
tardi divenne una lettura obbligatoria nei corsi di letteratura
Americana. Disse: “Ho sentito che voi intendete creare una riserva
vicino alle montagne dell'[Oklahoma occidentale]. Io non voglio
stabilirmi; a me piace girovagare per la prateria; mi sento libero e
felice; ma quando ci stabiliamo in un posto diventiamo pallidi e
moriamo... Tanto tempo fa questa terra apparteneva ai nostri padri;
ma quando vado su per il fiume [Arkansas] vedo accampamenti di
soldati sulle sue rive. I soldati tagliano il mio legname, uccidono
il mio bisonte; e quando io vedo ciò il mio cuore mi sembra
scoppiare; mi sento male”.
Mentre le sue parole possono aver impressionato le generazioni
future, in quel tempo ebbero poco effetto sui commissari di pace, i
quali, secondo Stanley, ascoltarono Satanta con “uno sguardo
piuttosto inespressivo”. Ciò nonostante, in questo e in successivi
discorsi, il capo riuscì a prevalere sui commissari circa il
fallimento del Governo nel rispettare gli obblighi dei trattati
passati. Il fatto che lo stesso Satanta violasse i trattati quando
gli faceva comodo non fu fatto molto rilevare. Alla fine, i Kiowa
accettarono di firmare il trattato e di ricevere la riserva che
Satanta trovava tanto intollerabile. Accettarono altresì di avere
scuole, annualità e forniture dal Governo e di lasciare le razzie
per l'agricoltura.
Come tanti altri trattati, il patto di Medicine Lodge non era
attuabile. Il Governo cercò di mantenervi fede ma era impacciato
dalla burocrazia. La fazione guerriera dei Kiowa, capeggiata da
Satanta e da Lone Wolf (Lupo Solitario), non era realmente
interessata nel farlo funzionare. Nonostante le accuse da parte del
Generale di Divisione Philip H. Sheridan, tuttavia, prove
documentate dimostrano che Satanta si trovava altrove quando il
Tenente Colonnello George Armstrong Custer attaccò gli accampamenti
degli Indiani delle Praterie lungo il Washita durante la campagna
invernale di Sheridan del 1868-69. Ed essendo assente, non fu
naturalmente responsabile della morte in quello scontro della
prigioniera bianca Clara Blinn, morte per la quale Sheridan
specificamente incolpò lui. Ciò malgrado, Sheridan ordinò a Custer
di arrestare Satanta e Lone Wolf, ed essi furono tenuti in stretto
isolamento per diverse settimane. Appena rilasciato, Satanta tornò
alla sua vecchia abitudine di razziatore.
Alla fine, Satanta spinse troppo avanti la sua fortuna quando
partecipò al massacro della carovana Warren vicino a Fort Richardson,
nel Texas, il 18 maggio 1871. Ritornando all'Agenzia Kiowa-Comanche
vicino a Fort Sill (Oklahoma sudoccidentale), egli si vantò della
razzia e delle uccisioni con l'Agente Lawrie Tatum ed incriminò
diversi altri capi, incluso l'anziano capo guerriero Satank ed il
giovane sottocapo Big Tree (Grosso Albero). Tatum riportò le
vanterie a Fort Sill, dove il Generale W. T. Sherman si trovava in
ispezione, essendo appena arrivato da Fort Richardson. Sherman era a
conoscenza della razzia di Warren, ed era scampato per un pelo alla
morte per mano dello stesso gruppo guerriero, che l'aveva
individuato il giorno prima del massacro. Sherman arrestò Satanta e
Satank ed ordinò che fossero mandati, insieme a Big Tree, in Texas
per il processo.
Il vecchio Satank (che è spesso confuso con Satanta a causa dei loro
nomi simili) saltò addosso ad una guardia a Fort Sill e venne
ucciso. Satanta e Big Tree furono processati da una giuria del Texas
e condannati per sette imputazioni di omicidio nel massacro di
Warren. La giuria emise la sentenza di morte per impiccagione.
Dietro supplica dell'Agente Tatum, un quacchero (7), e del Giudice
Charles Soward, che presiedeva il processo, il Governatore Edmund
Davis commutò la sentenza in carcere a vita, ed il 2 novembre 1871
Satanta e Big Tree entrarono nel penitenziario di Stato a Huntsville.
Sebbene Tatum sostenesse che i capi più ostili dovessero andare in
prigione, i suoi superiori nel comitato Quacchero che amministrava
tutte le agenzie delle Pianure meridionali iniziarono immediatamente
a spingere per un perdono dei due capi. Davis, un Governatore per la
Ricostruzione, rifiutò con forza la proposta, ma dopo 23 mesi di
discussioni e pressioni da Washington accettò infine di liberare
sulla parola Satanta e Big Tree per merito del buon comportamento
dei Kiowa in generale.
Gran parte dello spirito combattivo aveva lasciato Satanta quando
tornò dal suo popolo e, quando i Kiowa discussero se partecipare
alla guerra del Red River nel 1874, egli chiarì pubblicamente la sua
posizione abdicando dalla carica di capo guerriero e consegnando i
suoi simbolici scudo e lancia della medicina ad altri guerrieri.
Malgrado ciò, egli fu presente quando iniziarono gli scontri.
Sebbene possa non avervi partecipato, frequentò i capi ostili, ed il
coinvolgimento dei Kiowa nella guerra fu, di per sé, considerato una
violazione della libertà su parola. Egli venne arrestato e riportato
a Huntsville.
Con il passare del tempo, Satanta sembrò perdere la volontà di
vivere e divenne una figura compassionevole. Perfino Thomas J. Goree,
sovrintendente del penitenziario, sostenne il suo rilascio. Il
Governo, tuttavia, fu inamovibile sul fatto che restasse rinchiuso.
Infine, l'11 ottobre 1878, egli si tagliò i polsi. Mentre veniva
trasportato al secondo piano dell'ospedale della prigione, saltò dal
pianerottolo. La caduta lo uccise.
I discendenti di Satanta credono che egli fu spinto giù dal
pianerottolo, perché il suicidio non era nella sua natura. Eppure,
sarebbe stato nel suo stile, per Satanta, nel suo ultimo atto come
guerriero Kiowa, privare i bianchi della vittoria prendendosi la
propria vita. Ebbero il suo corpo, ma non la sua obbedienza. E per
un guerriero, questa è una morte onorevole.
NOTE
-
Negli anni successivi alla Guerra Civile,
il Governo Federale attuò delle politiche chiamate di
“Ricostruzione”, destinate a ricostruire il Paese non solo dal
punto di vista materiale, ma soprattutto da quello sociale.
Venivano nominati dei Governatori per la Ricostruzione (Reconstruction
Governors) il cui compito principale era quello di evitare
confronti violenti e scontri. Nel caso del Capo Satanta, furono
le politiche più pacifiche verso gli Indiani da parte delle
autorità dell'Est a spingere il Governatore a trasformare la
condanna in carcere a vita (N.d.T.)
-
Tra gli indiani delle pianure era norma
comune dare un nome al figlio al momento della nascita, per poi
assegnare un nome permanente al momento della maturità. Quest'ultimo
poteva dipendere da una visione, o da un atto di valore o di
coraggio, o da qualche evento che avesse coinvolto
l'interessato. Ad esempio Toro Seduto ricevette tale nome in
seguito ad una visione di un bisonte bianco (un toro di bisonte)
che si sedeva di fronte a lui. Tale visione fu interpretata
dallo sciamano come segno della sottomissione da parte dell'uomo
bianco di fronte a Toro Seduto. La battaglia sul Little Big Horn
diede ragione allo sciamano (N.d.T.)
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O meglio, “ispanizzarono” (N.d.T.)
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Oltre m. 1,80 (N.d.T.)
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Cavalleria, chiamati dragoni prima della
Guerra Civile (N.d.T.)
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Circa 130 km (N.d.T.)
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Membro della “società degli amici”, un
movimento protestante religioso fondato in Inghilterra da George
Fox nel XVII secolo. Chiamati così dall'inglese to quake,
tremare, perché nelle loro riunioni religiose manifestavano
tremiti estatici al pensiero della discesa dello Spirito Santo.
Il successore di Fox fu William Penn, che continuò la sua opera
nel Nuovo Mondo, fino a fondare uno Stato quacchero, che venne
chiamato da Re Giacomo II Pennsylvania, dal suo nome. Improntati
al servizio sociale, al pacifismo, si impegnarono per
l'abolizione della schiavitù, l'istruzione popolare, la riforma
carceraria e dei manicomi (N.d.T.)
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