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A cura di Sergio Bonelli Editore (Magico Vento)

Il vento del Dakota

O

gni avventura western prende l'avvio dal mitico "cavallo d'acciaio": dalla ferrovia, che è insieme "civilizzazione" della frontiera e "violazione" di una terra che gli indiani considerano sacra e popolata dagli spiriti.

Il nostro treno è in corsa nel Dakota, uno degli stati meno noti e celebrati d'America.

Il clima del Dakota è inclemente: lunghissime siccità, squassanti grandinate, nebbie che possono durare giorni, il Blizzard, un vento gelido che trascina la polvere a sessanta chilometri all'ora, escursioni termiche che possono provocare improvvisi sbalzi di temperatura da dieci gradi sotto zero a dieci sopra.

Chi può scegliere di vivere in un territorio così? Eppure è stato proprio questo territorio arido a destare gli appetiti di conquista dei bianchi. Forse proprio la sua apparente inviolabilità ha rappresentato la grande sfida per chi voleva portare il "progresso" nelle Grandi Pianure, per chi, dopo averle strappate agli indiani le ha abbandonate facendo del Dakota ciò che è oggi: "l'appartamento sfitto d’America", popolato da appena un milione e trecentomila abitanti, cioè un quinto della popolazione di New York su un'area vasta quasi quanto la California, e destinato a diventare, nel giro di pochi anni, da un lato "riserva naturale" ripopolata dai bisonti, e dall'altro "il grande immondezzaio d'America" per la discarica di scorie radioattive.

Se volete saperne di più, leggete Dakota - Una geografia spirituale, un bellissimo libro da poco pubblicato in traduzione italiana dall'editore Neri Pozza.

Secondo l'autrice, Katleen Norris, il Dakota resta, ancora oggi, una tipica terra di frontiera, dura e insieme intensamente spirituale: "un paesaggio terrificante, ma bellissimo, nel quale siamo in balia dell'imprevisto." 
Il vento è la "presenza invisibile": il vento, divinità fondamentale per i Sioux che lo chiamano Tatekan (Vento Sacro, Misterioso, Magico), il vento mutevole e incostante, che può essere sospiro e tormenta, brezza leggera che fa ondeggiare l'erba delle praterie e soffio implacabile che può rendere folli.

Il vento che può trasportare miraggi, visioni ed echi lontani, spalancando le porte dell’immaginazione.
Ci piace immaginarvi in treno. Guardando fuori dal finestrino non vedrete grandi pianure, né bisonti, ma distese di cemento e camion che sfrecciano.

Però, per un attimo, chiudete gli occhi e immaginate d'essere altrove, di viaggiare verso l'ignoto e imprevedibile.

 

Blizzard. Il clima del Dakota è inclemente: lunghissime siccità, squassanti grandinate, nebbie che possono durare giorni, il blizzard, un vento gelido che trascina la polvere a sessanta chilometri all'ora, escursioni termiche che possono provocare improvvisi sbalzi di temperatura da dieci gradi sotto zero a dieci sopra.

treno a vapore

 

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