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Consigli per la videoteca (1)
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Per qualche dollaro in più (1965) - Regia:
Sergio Leone - Attori: Clint Eastwood, Lee Van
Cleef,
Gian Maria Volontè, Klaus Kinsky Due
pistoleri, il Monco (Eastwood) e l'ex colonnello Mortimer (Van Cleef),
sono sulle tracce del bandito messicano Indio (Volontè) e della sua
banda. I due pistoleri (mosso il primo solo dalla taglia, l'altro da
sentimenti di vendetta), si uniscono e tra avventurose e sanguinose
sparatorie riescono ad uccidere tutti i banditi. Leone, modifica di poco lo schema di "Per un pugno di
dollari", ma costruisce un western dominato dalla morte e dalla
violenza che riesce a raggiungere livelli addirittura sadici, poco
legati al periodo western.
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Per un pugno di dollari (1964) - Regia: Sergio
Leone - Attori: Clint Eastwood, Gian Maria Volontè,
Marinne Cock, Wolfgang Lukshy
Al
confine fra Messico e Stati Uniti, due potenti famiglie, i Rojo e i
Bugster, sono divise da un'acerrima rivalità per il controllo del
contrabbando di armi e di alcol. Un misterioso pistolero solitario (Eastwood)
cerca di arricchirsi mettendo le due famiglie una contro l'altra,
lavorando di nascosto per entrambe. Scoperto dai Rojo riesce a
fuggire. Tornato per vendicarsi, da solo uccide tutti i Rojo. Il primo grande western di Sergio Leone, con la colonna sonora di
Morricone, con protagonista il bravissimo Eastwood, è una pietra
miliare del filone del western italiano. Nuovi, e poi tipici di tutti
i film del genere del regista, i personaggi: degli eroi cinici e
spietati, in un mondo dove tutti sono contro tutti e dove ciò che
conta veramente è solo la violenza. Numerosi i momenti entrati
nella storia del western: in particolare la scena finale in cui Eastwood si presenta solo contro tutti i Rojo: grazie ad un abile
stratagemma (usa come "giubbotto antiproiettile" una
lastra di ferro), riesce a disorientare i rivali e ad ucciderli
tutti. Ispirato da "La sfida del samurai" di Kurosawa, fu
denunciato per plagio dal regista giapponese che fu risarcito.
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Corvo Rosso non avrai il mio scalpo
(1972) - Regia: Sydney Pollack - Attori:
Robert Redford, Will Geer, Delle Bolton, Stefan Gierasch, Ann
McLearie
Nel
1850 l'ex soldato Jeremiah Johnson (Redford) abbandona la civiltà
per andare a fare il trapper solitario sulle montagne; dove stringe
amicizia con gli Indiani e sposa un'indiana da cui avrà un figlio.
Costretto per aiutare una colonna dell'esercito a violare un
cimitero sacro, vede la propria casa incendiata e i propri cari
uccisi dagli Indiani per vendetta; inizia a vagare per le montagne,
è violento ed ostile con tutti gli Indiani che incontra finché
ritrova la pace. E' un Western maestoso e malinconico che celebra la vita libera e
selvaggia in mezzo alla natura. Gli Indiani appaiono ostili, ma non
inferiori all'uomo bianco.
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Il buono, il brutto, il cattivo (1966) - Regia:
Sergio Leone - Attori: Clint Eastwood, Eli Wallach,
Lee Van Cleef, Carlo Giuffrè
Durante
la guerra di Secessione americana, tre avventurieri sono alla
ricerca di un misterioso tesoro sepolto in un cimitero: Joe il
biondo (Eastwood), il buono, conosce il nome della bara in cui è
sepolto il tesoro, Tuco (Wallach), il brutto, sa dov'è il cimitero
e Sentenza (Van Cleef), il cattivo, si finge un ufficiale nordista.
Fra numerose avventure e insidie essi giungono alla sospirata meta. "La trilogia del dollaro" di Sergio Leone si chiude nel
picaresco, con un film che vuole un po' fondere gli elementi del
western italiano con quelli della comicità latina. Il tentativo non
sempre riesce al meglio, ma accompagnato dall'indimenticabile
colonna sonora di Ennio Morricone, contiene uno dei più bei duelli
della storia del western: il "duello" finale al cimitero.
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Balla
coi lupi (1990) - Regia:
Kevin Costner - Attori: Kevin Costner, Mary
McDonnel, Graham Greene, Rodney A. Grant
Un soldato nordista diventa suo malgrado un eroe, e decorato,
sceglie di abbandonare la civiltà per vivere nella zona della
frontiera, per poterla vedere e conoscere prima che scompaia. Scopre
che i veri "selvaggi" sono i bianchi, che portano violenza
e sopraffazione e và a vivere fra gli Indiani. Costner esordisce nella
regia con un western straordinario e coraggioso: si schiera
esplicitamente dalla parte dei pellerossa ed esalta un modello di
vita vissuta in armonia con la natura. Grande forza hanno le
immagini.
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Ombre Rosse (1939) - Regia: John
Ford - Attori: John Wayne,Claire Travor, John
Carradine,Thomas Mitchell, Andy Devine, Donald Meek, Louise Platt, Tim
Holt, George Bancroft,
Berton Churchill.
Nel
1880 una diligenza lascia la città di Tonto per dirigersi a
Lordsburg: a bordo: la moglie incinta di un ufficiale, un giocatore
professionista, un timido rappresentante di liquori, lo sceriffo
Wilcox e successivamente una prostituta di nome Dalls, un medico
alcolizzato, un banchiere disonesto e il fuorilegge Ringo Kid (Wayne).
Il viaggio è lungo e pieno di pericoli. Arrivato a Lorsburg Ringo
vendica la morte del padre e del fratello, si dirige oltre frontiera
con Dallas. E' uno dei massimi capolavori del filone western: in esso vi è
un perfetto equilibrio fra teatralità e avventura, fra spazi chiusi
e spazi immensi. Forte è il messaggio contro l'ipocrisia e
l'emarginazione sociale, ma le difficoltà modificano i rapporti tra
i personaggi e mettono a tacere i pregiudizi. Il film vide il ritorno
di Ford al filone western, e lanciò John Wayne come attore di primo
piano. La celebre sequenza dell'attacco degli Apaches alla carovana fu
ripresa a 60 km/h; fu girata nella Monument Valley, usata da Ford
per la prima volta come sfondo panoramico di primo piano.
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Sentieri Selvaggi (1956) - Regia:
John Ford - Attori: John Wayne, Jeffrey Hunter, Vera
Miles, Ward Bond, Natalie Wood.
Texas
1868. Dopo che un gruppo di Indiani ha massacrato suo fratello e sua
cognata, il reduce sudista Ethan Edwards (Wayne) parte alla ricerca
delle due nipotine rapite, insieme a Martin, un mezzosangue adottato
dal defunto fratello. Dopo lunghi anni di ricerca ne ritrovano una,
ma, quando Ethan scopre che è diventata un'indiana, pensa di
ucciderla. "Sentieri Selvaggi" è uno dei migliori western di Ford
per la complessità dei temi affrontati, per il geniale uso degli
spazi della Monument Valley, per la straordinaria capacità di
rendere l'idea del passare del tempo e delle stagioni tramite i
mutamenti naturali, è uno dei più grandi film di tutti i tempi.
Straordinaria l'interpretazione di Wayne: l'attore dà vita ad un
personaggio tormentato, spinto a continuare la ricerca, più che
dalla volontà di ritrovare le bambine, dall'odio e dal desiderio di
vendetta nei confronti di quegli Indiani. La scena finale, in cui la
sagoma di Wayne rimpicciolisce all'orizzonte, inghiottita
dall'immenso paesaggio, esprime la condizione di solitudine del
protagonista.
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Sfida infernale (1946) - Regia:
John Ford - Attori: Henry Fonda, Linda Darnell, Victor
Mature, Walter Brennan,Tim Holt,Ward Bond,Cathy Downs.
L'ex
sceriffo Wyatt Earp (Fonda), indaga sulla morte del fratello, e
trova come alleato Doc Holiday (Mature), ex medico rovinato
dall'alcol e dalla tisi. Dopo una serie di scontri, la sfida finale
con i malvagi fratelli Clanton avviene all'Ok Corral. Ford basandosi anche su uno stralcio di racconto dello sceriffo
Earp, personaggio realmente esistito, riprende una delle più famose
leggende del West, e ne dà una delle versioni più attendibili. Il
tema centrale è la lotta degli uomini onesti per la pace e il
progresso. Girato con uno stile originale e rispetto agli altri di
Ford e caratterizzato da un tono melodrammatico, è uno dei film più
insoliti ed interessanti del regista americano. La vicenda della
sfida all'Ok Corral verrà ripresa in molti altri western, senza però
mai raggiungere la veridicità di questa opera di Ford.
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Gli spietati (1992) - Regia: Clint
Eastwood - Attori: Clint Eastwood, Gene Hackman, Morgan
Freeman,
Richard Harris, Jaimz Woohett, Frances Fisher, Anna Thompson, Soul
Rubinek.
Per
vendicare lo sfregio di una prostituta da parte di due cowboy, le
compagne mettono una taglia sui responsabili, nonostante il duro
sceriffo della città (Hackman) abbia già stabilito un'ammenda per
i colpevoli. Si fanno avanti in molti per portare a termine il
lavoro, nonostante lo sceriffo cerchi a tutti i costi di impedire ciò.
Fra i vari pretendenti si presentano tre uomini: William Munny (Eastwood),
un ex terribile killer, insieme al suo vecchio amico Ned (Freeman) e
ad un giovane aspirante killer. Nonostante Munny sia vecchio, stanco
e ritiratosi ad una vita di allevatore con i due figli, sarà il
solo che riuscirà a portare a termine l'incarico, scontrandosi sia
con i cowboy che con lo sceriffo. Il tredicesimo western di Eastwood
non ha molto in comune con i precedenti e assomiglia di più ad una
tragedia: gli eroi sono decaduti, senza fortuna, il coraggio e
l'abilità sono ormai scomparse come i grandi temi del genere (la
morale, l'azione, la solitudine del cowboy sono ormai ridotti
all'essenziale). Il passato si trasforma da memoria ad ossessione,
il mondo è governato dal cinismo, dalla cattiveria dei più forti,
la lealtà e l'amore sono del tutto assenti. Si tratta di un passo
avanti per il genere western in cui all'avventura si unisce
l'angosciata riflessione sul tempo e sulla storia. Eastwood, che qui
supera se stesso, dà vita ad un personaggio in costante cambiamento
per tutto il film: Munny parte inizialmente come un allevatore di
maiali che non sa più sparare, non sa più stare in sella e non
beve più whiskey, un ex killer trasformato in un altro dall'amore
della moglie ormai morta. Per il bisogno di soldi parte per
un'avventura in cui tornerà a cavalcare, a sparare e ad uccidere
come un tempo, fino all'ultima parte del film in cui torna ad essere
quel killer spietato del passato. |
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Il texano dagli occhi di ghiaccio (1976) - Regia:
Clint Eastwood - Attori: Clint Eastwood, Sandra
Locke, Chief Dan George, Bill McKinney, John Vernon.
Josey
Wales (Eastwood), un contadino del Missouri, vede la sua famiglia
massacrata dai Nordisti, non accetta la resa e viene braccato per
vari Stati prima di riuscire a vendicarsi e di trovare finalmente la
pace. Un film dal taglio epico e dalla precisa ricostruzione storica.
Particolare rilievo hanno le figure di reietti e sconfitti, tra cui
si instaurano rapporti di aiuto e solidarietà: per questo il film
è stato definito da alcuni critici un sincero inno alla tolleranza.
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L'uomo che uccise Liberty Valance (1962) - Regia:
John Ford - Attori: James Stewart, John Wayne, Vera
Miles, Lee Marvin, Edmond O'Brien, Andy Devine, John Carradine, Lee
Van Cleef
Ramson
Stoddard (Stewart), è riuscito a diventare senatore facendo credere
alla popolazione di aver ucciso il bandito Liberty Valance,
ottenendo così un gran riconoscimento da tutti. Il senatore sa
benissimo che il vero autore dell'impresa è il cow boy Tom Daniphon
(Wayne), che però ha rinunciato a rendere nota la sua impresa per
amore della donna che proprio Stoddard ha sposato. Si tratta del
penultimo western di Ford, forse il più simbolico, amaro e
malinconico, raccontato tutto in un lungo flashback. Il tema
centrale del film è rappresentato dall'unione della leggenda,
appartenente al mito del West, con la realtà di una nuova società
che sta lentamente prendendo il sopravvento su un mondo ormai in
decadenza, giunto alla fine. E quest'unione fra leggenda e realtà
viene ribadita anche nei due personaggi principali: Wayne
rappresenta l'uomo eroico e solitario tipico del mondo del West,
mentre Stewart è l'uomo idealista e servitore della comunità, un
personaggio appartenente ad una nuova società. |
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Butch Cassidy - Quattro Oscar: fotografia
(Conrad Hall),
sceneggiatura originale (William Goldman),
musica e canzone (Raindrops Keeps Fallin’On My Head) di Burt
Bacharach. Indimenticabili Newman e la Ross che giocano in
bicicletta. La giovinezza dei due personaggi sarà raccontata ne
"Il Ritorno di Butch Cassidy". |
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C'era una volta il West - Nel western più ambizioso di
Sergio Leone va ricordato il lungo prologo
muto, con i due pistoleri (Strode ed Ellam) che aspettano Bronson;
quasi tutte le sequenze d’azione sono dei capolavori di montaggio
e di combinazione tra musica (Morricone) e immagine. Da ricordare
Henry Fonda in un ruolo negativo. |
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Dead man - (1996) di Jim
Jarmush - Con Johnny Depp, Robert Mitchum, Gabriel Byrne. Un
ingenuo contabile viene suo malgrado coinvolto in un omicidio; sulla
sua testa viene messa una cospicua taglia e tre cacciatori di teste
cominciano a dargli la caccia, mentre un indiano, che lo scambia per
un poeta inglese suo omonimo (William Blake) prova a proteggerlo e
metterlo in salvo. Ma la morte, in un Old West inedito fotografato
magnificamente in bianco e nero, lo insegue senza dargli tregua...
Grande regia e grandi interpretazioni. |
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Geronimo di Walter Hill - Rinchiuso
con i suoi Apaches Chiricahua nella riserva di Turkey Creek,
a causa di numerosi soprusi, nel 1885 Geronimo (W. Studi) si ribella
e riprende le armi. La guerra indiana ricomincia ai confini col
Messico. Ridotto con pochi uomini, Geronimo si arrende al tenente
Charles Gatewood (J. Patric), suo amico. L'accordo è due anni in
Florida e poi ritorno alle loro terre in Arizona. Morirà
venticinque anni dopo in esilio. Un western di W. Hill, cineasta
urbano, dopo "I cavalieri dalle lunghe ombre". Circoscritto al biennio
1885-86, è la storia di una sconfitta che celebra il vinto e
vitupera il vincitore. Non a caso si chiude con le dimissioni
dall'esercito del narratore. Ma l'aspetto più interessante del film
sul piano narrativo la sua dimensione critica e didattica finisce
col coincidere con il suo limite. Scritto da John Milius e Larry
Gross.
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Giù la testa
(1972) - Regia: Sergio Leone - Attori:
Rod Steiger, James Coburn. Due banditi si associano per rapinare
una banca, ma il tradimento è in attesa. Infatti dopo aver perduto
i figli in una rappresaglia governativa Miranda si converte
definitivamente alla rivoluzione.
È il film di Leone che ha riscosso minor successo.
Certo non mancano le sequenze da antologia, ma tutto l' insieme
appare più macchinoso rispetto agli altri suoi film.
Come sempre non delude anzi stupisce Ennio Morricone con la sua
colonna sonora che comprende il celebre tema "Sean Sean".
Fu girato in Spagna.
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Videoteca. Da veri
appassionati del genere cinematografico western, non dobbiamo farci
mancare le uscite principali.
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