Michael Curtiz
ichael Curtiz,
il cui vero nome è Mihaly Kertesz) nasce in Ungheria, a Budapest,
il 24 dicembre 1886 e muore a Hollywood nel 1962 per una malattia
incurabile. E’ stato uno dei grandi registi americani, un maestro di
vari generi.
Sono
indimenticabili i suoi film d’avventura con il suo attore
preferito, Errol Flynn. Tra questi ci piace ricordare ”La leggenda
di Robin Hood“ del 1939, ”Lo sparviero del mare”, ”Capitan Blood”,
”La carica dei seicento”.
Perfezionò il
genere marinaresco con riprese memorabili di abbordaggi e cannonate.
Ad Hollywood
ebbe fama di regista che, pur con il suo pessimo inglese, si faceva
ubbidire dagli attori, esigendo la massima professionalità. Del
resto diresse con grande energia un mito del rock come Elvis
Presley nel film”King Creole”, ma anche H. Bogart nel cult movie
”Casablanca”. Seppe cimentarsi anche con il “monumento” John Wayne
nel suo ultimo film nel 1961, “I Comancheros”, un bel western in
cui si respira un clima di forte violenza, anticipatore di temi
futuri presenti nel “Mucchio selvaggio” di Peckimpah. In questo film
assistiamo ad un capovolgimento dei canoni fissi del western anni
40-50: ad esempio, sono i visi pallidi a scalpare gli indiani.
Curtiz, pur
essendo un esperto di film marinareschi, diresse circa una diecina
di western.
Dirige
”Virginia City” (1940, con Errol Flynn) ed anche “Santa Fe Trail”
dello stesso anno, con la partecipazione del futuro presidente degli
USA, Ronald Reagan.
Il suo primo
western è del 1930 (sempre per la Warner, casa di produzione con cui
ebbe lunga e proficua collaborazione): ”Under a Texas moon”.
Da ricordare
inoltre “The Hangman” (il boia) del 1959 con Robert Taylor, un film
introspettivo dove non si mette mai mano alla colt e l’azione latita
del tutto.
Diresse anche
“Lo sceriffo senza pistola” con un bravo Will Rogers II, sulla
falsariga di Tom Destry, lo sceriffo-avvocato già visto in “Partita
d’azzardo” con un giovane
James Stewart (1939) e la Dietrich, cantante di saloon.
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