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Il personaggio
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A cura di Sergio Mura

Magico Vento ed il west

G

li appassionati di storia del west sono sempre i più felici del mondo quando vengono a sapere di qualche iniziativa targata western. I fumetti di casa Bonelli, specialmente loro, hanno sempre avuto un occhio di riguardo per il west, dedicando centinaia di pagine in svariate serie di cui le più famose sono di sicuro Tex, Zagor, Ken Parker, La Storia del West, per tacere di tutte le altre collane che hanno fatto da corollario alle principali.

Da un po' di tempo in edicola troneggia Magico Vento, un personaggio ideato da Gianfranco Manfredi e calato perfettamente nella frontiera. Ricordo che quando uscì il primo numero (e già avevo letto parecchie anteprime...) l'attesa era forte, ma sapere che la serie avrebbe avuto connotati "horror" mi dispiaceva non poco. Per mia fortuna, ma anche di molti altri, la vena horrorifica si è persa in pochi numeri, man mano che si faceva strada la più classica ed approfondita ambientazione western.

Magico Vento è un ex soldato blu che dopo alcune peripezie finisce per essere adottato dai Sioux, avviandosi al difficile "mestiere" del medicine-man di quel popolo.

Da quel momento inizia una disamina dei "tipi" più importanti della storia del west, proprio ciò che gli appassionati del genere hanno sempre desiderato. Rilevantissimo è l'attaccamento alla realtà storica, sia pure con le giuste e dovute licenze necessarie per ricostruire trame valide dal punto di vista dell'avventura.

Oggi - con qualche piccolo mal di pancia - Magico Vento sta raccontando la Guerra di Toro Seduto, ovvero uno dei capitoli finali delle guerre indiane combattute dal popolo Sioux. Ben 5 numeri sono dedicati a questo periodo storico (tra il 1876 ed 1877) e questo respiro così ampio non ha davvero precedenti nel fumetto italiano. Tra l'altro, chi non avesse mai preso in mano un fumetto o un numero di Magico Vento potrà comunque iniziare la sua raccolta senza esitazione perché questa lunga avventura può ugualmente essere letta e gustata con facilità.

Merito di Gianfranco Manfredi che ha saputo ricercare nuove vie per la narrazione a fumetti. Personalmente, però, avrei atteso ancora a raggiungere il 1876. Dopo la Guerra di Toro Seduto, infatti, gli indiani finiscono in riserve anguste e si potrà considerare persa la grande occasione di raccontare avventure ambientate tra indiani liberi. Forse l'ideale sarebbe stato restare ancorati agli anni compresi tra il 1859 ed il 1868.

In ogni caso è difficile immaginare un amante del west che non provi a leggere Magico Vento.

Ecco cosa ci ha scritto Gianfranco Manfredi al riguardo della saga in corso.

"CINQUE MESI DI FUOCO - Tutti gli appassionati della storia del west conoscono ormai la Battaglia del Little Bighorn, narrata a fumetti in infinite versioni e sfumature, eppure questo celebre scontro, fatale al Generale Custer, è stato solo un episodio nel contesto della lunga guerra per la conquista delle Black Hills da parte dell’esercito americano, protrattasi dall’inverno del 1875, quando le autorità militari ingiunsero ai Sioux l’ordine di sgomberare le loro terre, fino al 5 settembre del 1877, data dell’uccisione di Cavallo Pazzo. Finalmente e per la prima volta nella storia del fumetto, l’intero arco di questa guerra verrà narrato su Magico Vento, per cinque mesi di seguito, da giugno a ottobre, e per un totale di cinquecento pagine, incluso il n° 100 a colori: una sequenza ininterrotta di epici scontri nella quale gli affezionati lettori della serie vedranno ricomparire molti dei personaggi storici che l’hanno finora animata: Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Piccolo Grande Uomo, Custer, il Generale Crook, Jack Nuvola Rossa, Pioggia-in-Faccia, oltre ai personaggi di fantasia come Lungo Sacerdote, Spirito della Notte, Hanno-Paura-di-lei (per indicarne solo alcuni). Insieme, si racconteranno altri noti e meno noti avvenimenti del periodo, come l’uccisione di Wild Bill Hickok a Deadwood, le contrastate elezioni del nuovo Presidente americano, la discesa in campo al fianco di Crook del leggendario Washakie, grande condottiero degli Shoshoni, e la resa degli eroici Nasi Forati di Capo Giuseppe. Questa vera e propria saga potrà essere pienamente goduta anche dai lettori che non hanno finora seguito in tutti i loro sviluppi le avventure di Magico Vento, in quanto rappresenta una sorta di “romanzo nel romanzo”, un ciclo compatto, con un suo inizio e una sua fine, che non richiede necessariamente una conoscenza dell’intera serie per essere apprezzato. Ma il nostro invito a non perdersi questi cinque spettacolari episodi è rivolto senza distinzioni a tutti gli appassionati del fumetto, perché molto difficilmente potrà venire ripetuta un’impresa così impegnativa che vede schierata, accanto allo sceneggiatore Gianfranco Manfredi, un’equipe di disegnatori di assolta eccellenza e al massimo della forma, nell’ordine: Darko Perovic (La guerra di Toro Seduto, Pasquale Frisenda (Rosebud), Bruno Ramella ( Morto il 25 giugno ), Goran Parlov (Il crepuscolo degli eroi, a colori), Stefano Biglia & Giovanni Talami (Bandiera Bianca). Alla svolta del n.100, tutti noi di Magico Vento da un lato abbiamo voluto coronare degnamente l’avvenimento, dall’altro prepararci nel miglior modo possibile ai prossimi sviluppi che a partire dal n.101, con trenta tavole in più per episodio, apriranno nuovi e più ampi scenari narrativi alla serie. Buona lettura a tutti! Gianfranco Manfredi

 

Sciamano. Magico Vento è un ex soldato blu che dopo alcune peripezie finisce per essere adottato dai Sioux, avviandosi al difficile "mestiere" del medicine-man di quel popolo.

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Sotto: alcune copertine della saga della Guerra di Toro Seduto

 

 

 

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