Re-enactors
na lunga fila di soldati si intravede
all’orizzonte. I pezzi di artiglieria vengono caricati febbrilmente
dagli inservienti mentre i fanti preparano fucili e baionette. Ai
margini di un bosco ecco apparire la cavalleria pronta ad
intervenire. Tutto sarebbe perfetto se il rumore di un jet che
solca il cielo non ci riportasse alla realtà…
Nel frattempo, dietro le linee, camper e
fuoristrada svelano la foltissima presenza di pubblico munito di
videocamere, binocoli e macchine fotografiche. Sono loro, i
Re-enactors, appassionati specializzati nel ricostruire le battaglie
della guerra civile americana, delle guerre indiane e della
Revolution War dell’epoca di Washington (questo speciale è dedicato
ai re-enactors della Civil War).
Non c’è campo di battaglia negli Stati uniti,
località piccola o vasta che sia, che non abbia almeno un reggimento
di questi appassionati che vivono la storia all’aria aperta in modo
simpatico, sano ed interessante.
L’interesse per la ricostruzione delle
battaglie storiche negli Usa risale al 1903 quando alcuni
appassionati sperimentarono questo hobby per la prima volta. Dopo
alterne vicende interrotte dai due conflitti mondiali, con l’inizio
degli anni ‘60 ci fu un risveglio per questo tipo di intrattenimento
storico-ricreativo che si allargò a macchia d’olio. Però, come
spesso accade, alla popolarità dei re-enactors non corrispose
all’inizio un accurato realismo storico. Molti andavano sui finti
campi di battaglia della guerra civile con il winchester oppure
addirittura con il Garand! Le divise erano del tutto improvvisate, a
volte solo un paio di blue jeans ed una striscia gialla di
cavalleria andava bene per tutte e tre le specialità (Cavalleria-Artiglieria-Fanteria);
insomma, se da un lato era divertentissimo partecipare ad una finta
battaglia di Gettysburg o Chickamagua, dall’altro non si può certo
omettere che in quegli anni si chiudeva spesso e volentieri un
occhio su tanti particolari del realismo storico.
Ma gli anni ‘70 portano un’era nuova per il
re-enactment. Il periodo straccione e un po’ cialtrone della finta
guerra civile americana divenne prestissimo un lontano ricordo.
Grazie alla nascita di numerose associazioni che puntarono
soprattutto sulla professionalità dei componenti - anche se inseriti
in un contesto puramente hobbistico - oggi sia in America che in
Europa è possibile assistere a degli spettacoli (perché in fondo
tali sono) di ottima qualità, con un livello dei partecipanti
sempre medio-alto, con divise storiche rigorosamente attinenti alla
battaglia che si rappresenta, con le armi più adeguate ai fini di
suscitare nello spettatore l’emozione di un avvenimento letto più
volte su un libro di storia. Spesso questi appassionati vengono
ingaggiati dal cinema per ricreare scene di guerra. Non ultimi i
film “Gettysburg”, “Glory”, “Balla Con I Lupi”, “The Patriot” hanno
visto l’impiego di migliaia e migliaia di re-enactors perché sono
gli unici in grado di combattere per finta ma con una certa
credibilità che va al di là della semplice comparsa.
Eccoli allora marciare a piedi o a cavallo
mentre centinaia di turisti sono pronti ad immortalare le
ricostruzioni delle varie Alamo, Antietam, Little Bighorn, Bunker
Hill, Yorktown.
I soldati sono tornati, pronti a combattere
come un secolo fa, ma questa volta non faranno male a nessuno,
nemmeno ad una mosca.
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